
Dal Decreto Rilancio altri 78 milioni alla ferrovia pontremolese. Si aggiungono ai 92 milioni stanziati a maggio. Fondi anche per le stazioni. Ma permane l’incertezza per i tempi lunghi del finanziamento.

Il Decreto Legge “Rilancio” approvato dal governo lo scorso 18 maggio è stato convertito dal Parlamento in legge dello Stato, portando novità sul fronte dei finanziamenti al potenziamento della ferrovia Parma – La Spezia. Al momento della pubblicazione del decreto legge, parlammo dei soldi stanziati dal governo Conte per la ferrovia pontremolese come di una beffa: 92 milioni di euro diluiti in 12 anni, utili appena a completare il finanziamento per la tratta Parma – Vicofertile, spacciati da parlamentari di maggioranza dell’area spezzina e apuana come uno stanziamento epocale per il raddoppio. Il passaggio alla Camera, dopo che il Senato non aveva variato lo stanziamento, ha visto quasi un raddoppio alle risorse stanziate: il comma 5 dell’articolo 208 prevede finanziamenti ai lavori per 170 milioni, che non si aggiungono ai 92, ma sono la nuova cifra messa a bilancio. 78 milioni in più rispetto alla previsione governativa, dunque, sempre diluiti in 12 anni, ottenuti nella Commissione Bilancio con due emendamenti identici: uno a firma Pd-Leu (lo spezzino Andrea Orlando e il genovese Luca Pastorino) e uno dei Cinque Stelle emiliani. Mantenuto quindi l’impegno a reperire una seconda tranche di finanziamento che “si aggiungerà dopo il riparto del fondo investimenti per le amministrazioni centrali”, come dichiarò due mesi fa Orlando, quando il decreto legge fu emanato e come riportammo sul Corriere Apuano del 23 maggio. Viene così ricostituito, assieme a 138 milioni stanziati nella Finanziaria 2018, il fondo per il raddoppio della Parma – Vicofertile: un’opera finanziata e depennata più volte dal 2007 in poi, a seconda dei governi e delle amministrazioni locali che si sono succeduti negli ultimi 15 anni.

Forse sarà la volta buona, anche se lasciano sempre perplessi i tempi lunghissimi – 12 anni – in cui il finanziamento è diluito, con il rischio che una nuova manovra di bilancio possa depennarli a cantieri in corso. Il nuovo testo di legge prevede che una quota delle risorse vada anche al “potenziamento delle stazioni”: cioè allungare i binari di scambio in alcune stazioni del settore a binario semplice (presumibilmente nel parmense) dove abitualmente incrociano i treni provenienti da direzioni diverse: quando uno dei due treni è un merci, sono i treni passeggeri, più corti, a inserirsi nel binario di servizio e attendere il passaggio dell’altro convoglio, allungando irrimediabilmente i tempi di percorrenza per i pendolari. Una buona notizia quindi, ma che paradossalmente potrebbe pregiudicare il raddoppio vero e proprio: riducendo i tempi di percorrenza, i motivi per un potenziamento complessivo della linea potrebbero indebolirsi. Di ferrovia pontremolese si parla anche a margine del Decreto Semplificazioni approvato “salvo intese” dal governo. Un allegato al decreto, presentato alla stampa sotto forma di slide dal titolo Piano delle infrastrutture e dei trasporti per un’Italia ad Alta velocità e con lo slogan #italiaveloce – cioè materiale ben lontano dall’essere un testo di legge, ad oggi non ancora reso pubblico – inserisce la Parma – La Spezia tra le 33 direttrici ferroviarie da potenziare con un piano complessivo di 113,4 miliardi, di cui 53,4 ancora da finanziare. Il documento non indica priorità e tempi di attuazione, non fa riferimento a commissari straordinari o procedure veloci, non cita tra le opere stradali il ponte di Albiano, come affermato da qualche politico locale. Insomma: un inutile brogliaccio propagandistico approntato dal governo in attesa del testo ufficiale del Piano dettagliato che l’Italia dovrà inviare a Bruxelles a breve per ricevere i finanziamenti del Recovery Fund. Sarà allora che si potrà giudicare se i toni trionfalistici utilizzati in questi giorni su Facebook da parlamentari di maggioranza apuani e liguri (in Toscana e Liguria si vota il 20 settembre) poggiano su basi solide.
(Davide Tondani)