Entusiasmo e qualche delusione per il servizio a domicilio in Lunigiana

Molto diversificati i risultati nelle dichiarazioni dei commercianti che abbiamo intervistato

La consegna della spesa al tempo della coronavirus
La consegna della spesa al tempo della coronavirus

L’emergenza Coronavirus e le restrizioni, rigide ma necessarie, imposte dal governo hanno costretto molti commercianti ad abbassare la serranda. Altri hanno dovuto riadattare i loro servizi, attivando la consegna a domicilio. Numerose sono quindi le attività, anche in Lunigiana, che provvedono al servizio a domicilio ai cittadini che ne fanno richiesta. Abbiamo provato a contattarne qualcuno per vedere come sta rispondendo la popolazione a questa tipologia di servizio. Come vedremo, si va un po’ sulle giostre alternando euforico ottimismo (ovviamente legato solo al dato delle vendite) – con chi dice che “si vende più di prima” – a cadute nel baratro di chi, sconsolato, confessa che si sta facendo poco. In quest’ultima categoria rientra il caffè-pasticceria simbolo di Pontremoli, gli Svizzeri: “Purtroppo non c’è una buona risposta. Abbiamo pubblicato anche annunci sui canali social ma per il momento poco si è mosso”, sottolinea la titolare. Una difficoltà che viene legata alla impossibilità fisica per i clienti di recarsi all’interno del suggestivo negozio: “Sì, abbiamo avuto qualche ordine per le colombe e per le uova di Pasqua. Ma è il resto che è rimasto fermo. Perché sono quei piccoli oggetti sfiziosi che le persone acquistano mentre danno un’occhiata al negozio. Difficile che qualcuno possa chiedere la consegna a domicilio di ovetti di cioccolato piuttosto che delle caramelle o delle confezioni di marmellata o thè”.

aiuti spesaQuasi agli antipodi, come accennato sopra, è la risposta della “Macelleria Tamagna”, forse anche perché diverso è l’ambito commerciale: “Stiamo lavorando bene; anzi, in questo momento stiamo vendendo più del normale. Forse anche perché la gente, in questo periodo, vuole farsi anche un po’ di scorta”. E poi c’è anche il discorso dell’appuntamento con il pranzo pasquale: “Sì, c’è molta richiesta di agnello ma anche di altre tipologia di carne”. Una risposta positiva nonostante all’inizio l’avventura della consegna a domicilio sia partita con qualche perplessità perché “avevamo il timore che la gente non si fidasse nell’acquistare a ‘scatola chiusa’ senza vedere direttamente il prodotto. Invece, probabilmente anche grazie alla fiducia conquistata in questi anni, la risposta è stata più che positiva”. Incredulità che ha manifestato anche il titolare del birrificio “Birra del Moro”, che consegna a domicilio anche focaccine, oltre alla birra: “Siamo partiti con quest’idea quasi obbligati, visto che il negozio era chiuso, ma senza troppa fiducia. Ed invece abbiamo avuto una risposta sorprendente, portiamo circa 200 focacce a settimana ed altrettante birre. E poi c’è anche la soddisfazione di aiutare la popolazione in un momento difficile”. Il successo è stato talmente buono da giungere a ipotizzare “di continuare questo servizio anche quando, speriamo il prima possibile, tutto questo sarà finito”. Anche l’emporio Lorenzelli sta ottenendo un buon riscontro: “Abbiamo avuto richieste di consegne anche fuori Pontremoli. C’è una buona richiesta sia per il reparto dolciumi che per quello riferito ai vini e ai liquori”. Più complicata pare invece la situazione di chi porta i pasti completi a domicilio, come il ristorante “Rare bontà”: “Abbiamo avuto molte richieste nel corso della prima settimana in cui abbiamo proposto questa iniziativa. Ma ora la situazione si è un po’ stabilizzata. C’è, per fortuna, qualche prenotazione per il pranzo di Pasqua ma negli altri giorni della settimana non c’è una richiesta soddisfacente”.

Difficoltà stanno vivendo anche i grossisti, che provano un po’ a reinventarsi, come l’azienda Caramazzi di Soliera, che commercia prodotti lattiero-caseari ed uova principalmente per i ristoranti (oggi quasi tutti chiusi) e i negozi alimentari. “Non è facile, visto che i nostri abituali clienti sono fermi o comunque limitati. Stiamo provando ad instaurare contatti con la grande distribuzione ma purtroppo la risposta è stata negativa. Per noi la distribuzione a domicilio non ha un grande riscontro; certo, se possiamo portiamo i nostri prodotti ma è una goccia in mezzo al mare”. Poiché l’animo si nutre non solo di cibo, ma anche di cultura, chiudiamo con la cartolibreria l’Abbecedario, che ha sede ad Aulla e a Pontremoli e che ha avviato un’iniziativa per la consegna a domicilio di libri: “Dobbiamo dire che sta funzionando bene. Ringraziamo anche le case editrici che ci hanno appoggiato e ci permettono di spedire senza costi aggiuntivi per i clienti che pagano il prezzo di copertina”. (r.s.)