
Per il mese di ottobre papa Francesco ha chiesto di vivere un tempo straordinario di missionarietà rinnovando l’annuncio della salvezza di Gesù Cristo: la missione ai popoli non cristiani é ritenuta necessaria alla Chiesa e al mondo. Il “senso della missione, afferma il papa, è una vita divina… una ricchezza da donare, da comunicare”.
I cristiani, in virtù del battesimo, sono inviati alle genti ed al mondo, non ancora trasfigurato dai sacramenti di Cristo. Annunciare la salvezza, ciò che il Signore ha fatto, continua a fare e farà per noi, parlare del Regno, ancora in divenire, ma che sicuramente si compirà, significa pure impegnarsi a trasformare l’umanità attuale in conformità a quella futura. La dimensione sociale e la promozione umana fanno parte integrante del Vangelo. Ovunque la Chiesa cerca di curare nelle popolazioni l’aspetto educativo, formativo e sanitario. Svolgendo attività nei Paesi in via di sviluppo non si possono ignorare le povertà e i bisogni per una vita più dignitosa.
È da evitare, però, una lettura del sottosviluppo solo in termini economici, monetari o di carenze tecnologiche. L’obiettivo e la motivazione dell’aiuto ai Paesi poveri è diverso nel missionario rispetto agli Organismi non governativi. Queste istituzioni mirano ad una crescita del tenore sociale, cercano di provvedere alle necessità materiali. Il cristiano si interessa del benessere del prossimo non solo per motivi filantropici, ma perché Gesù ha affidato ai discepoli il compito di diffondere il Vangelo con la carità, li ha invitati a divenire un riflesso della sua presenza.
Si tratta di imitare il mistero dell’incarnazione di un Dio che è venuto a condividere la nostra vita invitando a comunicare la sua. Così l’aiuto offerto diventa testimonianza tangibile della propria fede. In altre parole la finalità specifica della Chiesa consiste nel formare le coscienze, cambiare l’interno delle persone per un’umanità nuova. Il solo assistenzialismo produce dipendenza dall’esterno ed inoltre gli aiuti economici internazionali, in considerazione della corruzione diffusa, dirottano spesso capitali verso le classi dirigenti locali senza giovare ai bisogni delle popolazioni.
Certo, emergenze di vario genere rendono doveroso un sostegno concreto e immediato, ma solo quando i popoli in via di sviluppo assumeranno le proprie responsabilità, determinando il corso della loro storia, i problemi potranno risolversi. L’annuncio missionario vuole andare oltre una antropologia naturalistica ed economicistica riduttiva perché trascura lo spirito. Le esigenze profonde del cuore non possono essere ridotte alla sola soddisfazione dei bisogni materiali.
Papa Francesco afferma: ”Giungiamo ad essere pienamente umani quando siamo più che umani”. La nostra vera identità consiste nell’essere dei figli di Dio. Così la vocazione dell’uomo è di andare oltre se stesso, realizzarsi col superarsi. Cambiare l’uomo e la sua coscienza, rivelando l’amore di Dio, costituisce lo scopo della missione cristiana.
Padre Antonio Triani