L’amara vicenda dei due patrioti nati ad Apella
Biagio Nardi (1768 - 1835), zio di Anacarsi
Biagio Nardi (1768 – 1835), zio di Anacarsi

Biagio lo zio e Anacarsi il nipote erano di Apella.
Biago vi era nato nel 1768, andò in Seminario a Modena e consacrato sacerdote, ma lasciò la tonaca, si laureò in giurisprudenza, ebbe dieci figli, fu un valente avvocato del foro di Modena. Quando nel 1831 iniziò l’insurrezione carbonara Biagio assunse un ruolo importante, fece parte del Governo provvisorio e dal 9 al 22 febbraio fu “Dittatore di Modena” e poi Vicepresidente del Governo Provvisorio degli Stati di Modena e Reggio, un governo liberale moderato che durò poco, sconfitto dalle forze militari estensi e austriache il 5 marzo. Biagio si imbarcò per l’isola greca di Corfù. Fu processato e nel 1837 condannato a morte, ma era morto nel 1835, pertanto era una condanna “in effigie”.
Anacarsi nacque ad Apella nel 1800, a Modena si laureò in giurisprudenza. Partecipò in modo rilevante al moto del 1831 e dopo il fallimento seguì esule lo zio a Corfù. Si allontanò dalla guida e dai consigli dello zio, rivendicò autonomia anche in vicende sentimentali piuttosto disinvolte. Nel processo del 1837 fu condannato a dieci anni di carcere. Ebbe occasione di frequentare il circolo liberale Exoria da cui partì la spedizione dei fratelli Bandiera di cui fece parte. Il 19 giugno 1844 il drappello, che voleva l’indipendenza repubblicana d’Italia, fu annientato dai borbonici; tutti catturati e tutti condannati a morte, fucilati a Cosenza nel vallone di Rovito. La salma di Anacarsi nel 1910 fu traslata a Licciana da allora “Nardi”.

m.l.s.