A Con-vivere Carrara Festival focus sul lavoro

34ConVivere2018Il programma della XIII edizione di Con-vivere sul lavoro era molto ricco. Diamo una sintesi della relazione di Gad Lerner “Il lavoro vale sempre meno… è inevitabile?”. Diminuiscono gli operai, aumentano i lavori occasionali con salari più bassi e tutele decrescenti. Si sta formando una “generazione inutile” che resta al di fuori della produzione economica. Il potere d’acquisto delle famiglie si è ridotto di circa 6mila euro all’anno; i top-manager guadagnano 500 volte più dei loro dipendenti, cosa mai vista.
Questo porta al lavoro povero che non permette di mantenere la famiglia, che per ora riesce a vivere con l’aiuto delle pensioni e risparmi degli anziani, lavoro nero, patrimonio immobiliare. Con salari svuotati di peso i lavoratori che sono anche consumatori contano poco: per difendersi devono essere nazionalisti, pensare solo all’economia nazionale e più ancora a quella locale mentre i top-manager hanno una visione globale? In Italia la politica è in difficoltà: la sinistra non ha capito il cambiamento tecnologico che cancellerà molti posti di lavoro, non si vedono strutture intellettuali e politiche per affrontarlo, non sa andare incontro ai problemi dei migranti.
Dagli anni 80 in Italia le disuguaglianze sociali sono diventate molto forti: prima la classe operaia serviva per avere il potere, quando questa ha perso valore, non ha avuto più interesse per la sinistra, che si è avvicinata alla classe dirigente. Il lavoro flessibile non ha portato la crescita economica e neppure la meritocrazia perché questa usata in modo ideologico.
Soluzioni ancora non se ne vedono a livello internazionale, si è detto soltanto di ritornare al proprio recinto nazionalistico, xenofobo, cavalcando la paura e l’incertezza del futuro con cui le destre hanno accresciuto i consensi e la visibilità. Chiudere le frontiere, urlare al complotto contro l’Unione Europea è molto pericoloso, può portare a scontri sociali fortissimi.
Un cenno alla relazione di Philippe Daverio su “Arte del marmo. Da Michelangelo al ’900”. Con consueto tono garbato e ironico il noto storico dell’arte ha intercalato cronachette personali sui carraresi a giudizi di valore storico e artistico. Il nucleo del discorso era su Firenze nel Quattrocento, sulla riscoperta del greco e del latino con rigore filologico, sulla preminenza data a Platone dopo secoli di egemonia aristotelica. Michelangelo e Leonardo sono artisti e non più artigiani come nel passato. Il David rappresenta la rinascita di Firenze dopo Savonarola, Michelangelo poi arriva a Carrara, reso consapevole dell’insuperabile bellezza del marmo che poté conoscere dopo il ritrovamento di antiche statue che i Romani avevano fatto col bianco statuario.

(P.B.)