Grande festa per la benedizione del nuovo gagliardetto

A Bagnone la sfilata degli Alpini

Un momento della sfilata  degli Alpini in piazza Roma a Bagnone
L’arrivo della sfilata degli Alpini in piazza Roma a Bagnone

Domenica 29 luglio, Bagnone si è svegliato in un tripudio di bandierine tricolori per accogliere gli Alpini, giunti dall’intera Provincia, in occasione della benedizione del nuovo gagliardetto. Un evento importante in quanto il Gruppo Alpini locale, già aggregato alla provincia della Spezia, è ora passato a quella di Massa Carrara. La mattinata è iniziata alle 10 con la lunga sfilata per raggiungere lo spazio antistante l’ex campo sportivo, dov’è collocato il monumento che ricorda gli Alpini caduti in Russia. Presenti tante autorità fra cui l’onorevole Cosimo Ferri, il consigliere regionale Giacomo Bugliani, alcuni sindaci dei comuni limitrofi, il presidente della Sezione “Alpi Apuane”, Romanelli, il consigliere nazionale degli Alpini, Antonello di Nardo, il generale Armando Novelli, rappresentanti di varie Associazioni con i loro labari. Subito dopo l’alzabandiera, con il nuovo pennone, la Banda locale, diretta dal maestro Erik Zavaroni, ha intonato l’Inno nazionale e la canzone del Piave. Quindi la sfilata s’è ricomposta percorrendo il Lungo Bagnone e deponendo corone d’alloro ai piedi dei vari monumenti fino all’arrivo in piazza Roma.

La benedizione del nuovo gagliardetto degli Alpini di Bagnone
La benedizione del nuovo gagliardetto degli Alpini di Bagnone

Negli interventi, a partire da quello del sindaco di Bagnone Carletto Marconi, la sottolineatura dei valori testimoniati dagli Alpini: “Noi vogliamo ricordare i nostri caduti, dare loro voce perché il presente sia il luogo dell’armonia e del vivere riconciliato. Senza giustizia sociale e senza il senso civico del bene comune si sgretolano i muri portanti della pace”. Alle 11, nella prepositurale di San Nicolò, la celebrazione della S. Messa. A presiedere don Antonio Vigo, coadiuvato dal parroco don Marco Giuntini e dal diacono Edamo Barbieri. I canti del coro, sotto la guida del maestro Pierfrancesco Carnesecca, hanno contribuito a rendere più solenne il sacro rito. In apertura la benedizione del gagliardetto presentato all’altare dalla madrina Luisa Calani. “Il miracolo della moltiplicazione dei pani – ha detto don Antonio – pone Gesù come protagonista, come soggetto dell’azione, che chiede sempre la nostra collaborazione. Solo il Risorto sazierà la fame di vita e di eternità che abbiamo in noi, regalandoci, il pane della vita eterna. Dovremmo essere servi fedeli, a tempo pieno, nella vigna del Signore vivendo il valore della magnanimità come servizio gioioso a Dio e ai fratelli. Come ben sanno fare gli Alpini, sempre accanto a chi ha bisogno, nei vari frangenti dell’esistenza”. Prima della benedizione finale, il Coro “Ana” ha proposto ai numerosi presenti il sempre toccante brano “Signore delle cime”. Il pranzo sociale ha rafforzato l’unione fra “veci e bocia” con l’occhio vigile alla lunga penna nera. Sinonimo di identità nazionale e di patria. Ivana Fornesi