
Diffusa in questi giorni la notizia che l’albergo pontremolese è entrato in Ega Immobiliare, nuova società del gruppo Monrif

Sono ormai trascorsi dieci anni e il futuro del Golf Hotel resta avvolto in una coltre di nebbia che anziché diradarsi sembra farsi più spessa, un po’ come la vegetazione che anno dopo anno nasconde la grande sagoma bianca dell’edificio, nonostante una manutenzione delle aree circostanti che fino ad oggi ha evitato che il bosco inghiottisse tutto. La struttura di via Pineta a Pontremoli aveva chiuso i battenti alla fine del 2008, dopo che era saltata all’ultimo momento la trattativa tra il gestore, Alessandro Ancillotti, e la proprietà, il Gruppo Monrif, quando ormai tutto sembrava fatto per l’acquisto a titolo definitivo dell’immobile. Da allora una lunga serie di incontri promossi dalle amministrazioni comunali, prima quella guidata da Franco Gussoni, poi quella dell’attuale sindaca, Lucia Baracchini: riunioni che non hanno portato ad alcuna soluzione, con l’unico risultato concreto di vedere Pontremoli e l’alta Lunigiana privati di una struttura strategica per il movimento turistico. Una penalizzazione non da poco soprattutto nella prospettiva di un incremento del numero dei turisti che guardano al nostro territorio con rinnovato interesse.

“Per la nostra città è una sofferenza importante – commenta Lucia Baracchini – anche perché il Golf Hotel era il fiore all’occhiello della ricettività lunigianese. Purtroppo tutto dipende dalla disponibilità e dai progetti degli imprenditori privati ed evidentemente la proprietà fino ad ora ha avuto priorità diverse da quella di riaprire l’albergo”. I contatti avuti in epoche recenti dall’Amministrazione Comunale con il gruppo Monti-Riffeser non hanno sortito i risultati sperati: la crisi morde ancora e le prospettive restano incerte. Se a questo si aggiunge che per la struttura di Pontremoli gli investimenti sarebbero ingenti il quadro di incertezza è completo. Dieci anni di chiusura certo non hanno migliorato una situazione che già dieci anni fa evidenziava il bisogno di interventi di ristrutturazione e adeguamento. Ora probabilmente servirà un progetto complessivo e molti soldi, capitali che dovrebbero rientrare in una strategia di servizi turistici di qualità: strategia che, fino ad ora, non si è manifestata. Un elemento di novità da tenere comunque in considerazione è la vendita “interna” che Monrif ha realizzato nell’autunno scorso.

La notizia è stata rilanciata in questi giorni da alcune agenzie di stampa del settore immobiliare: ad ottobre il gruppo ha approvato una riorganizzazione societaria con la costituzione di una newcompany (Ega Immobiliare srl) separata dalla “casa madre” EGA Emiliana Grandi Alberghi; quest’ultima ha ceduto alla nuova società due alberghi: il Royal Hotel Carlton di Bologna e, appunto, il Golf Hotel di Pontremoli. Poi questa newco è stata incorporata in Monrif spa. Troppo presto per dire se questa riorganizzazione – giustificata per “accorciare la catena di controllo del gruppo” – porterà a novità sostanziali per la struttura pontremolese. Novità che tutti si augurano possano riguardare una riapertura, anche se in tal senso non esistono indicazioni concrete: nel recente passato il Gruppo Monti si era anche reso disponibile ad esaminare la possibilità di vendita, ma la cifra richiesta e l’investimento necessario per la ristrutturazione dell’immobile avevano fatto desistere quanti si erano rivolti al Comune manifestando un interesse per acquistare il Golf Hotel. Da parte dell’amministrazione comunale c’è attesa in tal senso: “Noi siamo molto interessati – ci dice la sindaca Lucia Baracchini – ad una nuova identità ricettiva per il Golf Hotel e per quanto ci riguarda continueremo a sollecitare in tal senso la proprietà. Ma è anche evidente a tutti che essendo questa un soggetto privato, più di questo non possiamo fare”. Intanto nel POC, il nuovo strumento comunale che regola l’urbanistica a Pontremoli, è prevista la possibilità di intervenire sull’edificio del Golf Hotel con la realizzazione di altre 40 camere per un massimo di 80 nuovi posti letto oltre a servizi. Il futuro dirà se questa opportunità di rivedere gli spazi interni ampliando la struttura sarà colta dalla proprietà o da altri imprenditori interessati ad investire magari in un progetto che trasformi il vecchio albergo a tre stelle in un hotel moderno con servizi adeguati agli standard di qualità oggi richiesti. (Paolo Bissoli)