
Dopo le critiche dei sindaci del centrodestra per la poca collegialità e per la candidatura a presidente di Novoa, a rischio incompatibilità, si è deciso di rivolgersi all’ente anticorruzione

“Sui giornali sono state scritte delle cose inesatte. Non è vero che è un ‘tutti contro tutti’ anzi l’assemblea ha fatto una scelta chiara e l’ha sostenuta in maniera compatta ed unanime”. Non usa mezzi termini il sindaco di Aulla nonché reggente (in quanto sindaco del comune più popoloso) dell’Unione di Comuni della Lunigiana, Roberto Valettini, per indicare il suo rammarico per come non venga raccontata fedelmente la complessa situazione che sta vivendo l’ente comprensoriale. Ma per capire bene che cosa è successo bisogna fare un passo indietro, quando, il giorno prima dell’elezione del nuovo presidente che avrebbe dovuto prendere il posto dell’uscente Riccardo Ballerini, i sindaci di centrodestra hanno lanciato un pesante macigno sul futuro dell’ente accusando il Partito Democratico di voler mettere un proprio uomo alla guida dell’Unione senza alcun confronto.

L’uomo in questione è il sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa, su cui penderebbe, sottolineano i primi cittadini di Casola, Villafranca, Licciana e Tresana, – Ballerini, Bellesi, Belli e Mastrini, anche l’incompatibilità per il ruolo che svolge all’interno del Gal Lunigiana. E per questo minacciavano “ci metteremo al lavoro per valutare le alternative: stiamo pensando alla possibilità di attivare convenzioni fra noi per uscire dall’Unione”. Se vogliamo niente di nuovo sotto il sole, più o meno le stesse dichiarazioni vennero rilasciate nell’agosto 2015, alla vigilia dell’elezione di Ballerini, ed anche i protagonisti sono grossomodo gli stessi. Ma stavolta all’interno del Partito Democratico devono avere imparato la lezione, ed invece di impuntarsi, per poi arrivare ad una spaccatura (come accadde l’ultima volta permettendo poi l’elezione di un candidato di centrodestra) o forzare i giochi ottenendo una presidenza con un margine di voti risicati (che in una fase così complessa per il futuro dell’Unione potrebbe quasi sentenziarne la morte), hanno preferito sedersi ad un tavolo e provato a mediare. Lavoro portato avanti in primis da Valettini che non ha esitato anche a strigliare i “suoi” sindaci (intesi come parte politica di centrosinistra) tentati dal provare a fare “l’asso pigliatutto” a colpi di maggioranza. Anche perché il dominio del centrosinistra sulla Lunigiana è finito da un pezzo e la necessità di dialogare è imprescindibile.

Quindi venerdì scorso, nell’assemblea che avrebbe dovuto decidere il nuovo presidente, si è stabilito invece di chiedere il parere dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) sulla presunta incompatibilità del sindaco Novoa. Una decisione approvata all’unanimità dall’assemblea a cui erano presente tutti e tredici i sindaci. Anche i primi cittadini di centrodestra che avevano minacciato di disertare l’assise. Quindi per ora tutto sospeso in attesa del giudizio dell’ente presieduto da Raffaele Cantone. E se la valutazione sarà di non incompatibilità “credo che non ci saranno ostacoli all’elezione di una persona che credo si possa dire goda della stima e della fiducia di tutti”. Quindi, pensa Valettini, i voti dovrebbero arrivare anche dai quattro sindaci di centrodestra, mentre per ora non c’è al vaglio alcun nome sostitutivo in caso di bocciatura da parte dell’Anac. “Comunque l’obiettivo è di cercare di dare all’ente al più presto una guida – evidenzia Valettini – per renderlo operativo e rispondere attivamente alle esigenze del territorio”. (r.s.)