Fratres Pontremoli: un buon 2017 che ha visto aumentare i donatori

Con 1.110 donazioni confermato il livello dell’anno precedente. Il presidente Mastroviti “ottimi i risultati di questi primi mesi del 2018”

Fratres donatori sangue
Fratres donatori sangue

Ogni anno proviamo a trovare aggettivi sempre nuovi per dare conto del loro importante servizio per la comunità ma forse è il sostantivo con cui li chiamiamo abitualmente – donatori – che li definisce in modo perfetto. Perché è il loro dare una parte di sé agli altri, senza sapere a chi (uomo, donna; italiano, straniero) senza pretendere niente in cambio, che rende al meglio l’idea di quello che i “Fratres” di Pontremoli (ma ovviamente il concetto si estende a tutta l’associazione e alle altre attive a livello locale e nazionale) fanno con la loro opera di diffusione dell’importanza della donazione del sangue. Un gruppo che ha raggiunto i 62 anni di storia e che sotto la giovane guida di Armando Mastroviti, da due anni presidente del gruppo, continua a portare avanti il messaggio dell’attenzione agli altri. Ma partiamo dai numeri, che nel 2017 hanno visto il gruppo pontremolese arrivare alla quota di 1.110 donazioni (849 di sangue e 261 di plasma) con 32 donatori in più; un dato che in pratica conferma quanto fatto nei precedenti dodici mesi: solo dieci donazioni in meno rispetto al 2016. Ma a far luccicare gli occhi del presidente sono soprattutto i dati relativi a questa prima fase del 2018: “Stiamo registrando numeri davvero positivi: al 15 marzo sono state registrate 265 donazioni, ben 55 in più (in percentuale oltre il 26%) rispetto al 2017 e al gruppo si sono aggiunti già dodici nuovi donatori”. Cifre davvero importanti, che spingono Mastroviti ad ipotizzare una quota di fine anno davvero alta: 1.500 donazioni. Sarebbe un dato davvero superbo ma anche matematicamente ineccepibile, visto che la quota ideale annua per ogni donatore sarebbe quella di due donazioni. E visto che attualmente il numero dei componenti del gruppo è di 745, la cifra dichiarata non è poi così irraggiungibile. Un “parco donatori” così suddiviso: 149 nella fascia d’età tra i 18 e 30 anni, 206 tra i 31 e 48 anni, 312 tra i 49 e i 60 anni e 78 con oltre 60 anni; 486 sono gli uomini, 259 le donne.

Il presidente Fratres Armando Mastroviti (in piedi al centro) assieme al personale del centro trasfusionale e ai giocatori del Pontremoli Basket che stanno donando il sangue
Il presidente dei Fratres di Pontremoli Armando Mastroviti (in piedi al centro) assieme al personale del centro trasfusionale e ai giocatori del Pontremoli Basket che stanno donando il sangue

Ma tornando agli ottimi dati di questa prima fase del 2018, chiediamo a Mastroviti come si spiega questi importanti numeri. “Credo che sia il frutto del lavoro di sensibilizzazione che stiamo portando avanti ormai da anni. Un impegno che coinvolge in primo luogo le scuole: dalle elementari alle superiori, passando per le medie. Ci rechiamo nelle classi, ovviamente l’argomento viene presentato in maniera diversa a seconda dell’età degli uditori, e proviamo a raccontare ai ragazzi l’importanza della donazione”. Talvolta il risultato è immediato perché “molti studenti delle Superiori appena compiuti i 18 anni si recano al Centro trasfusionale” ma c’è anche l’importanza del seme lasciato a germogliare: “È bello pensare che i ragazzi delle Elementari, a cui si è parlato dieci anni fa, oggi sono dei donatori”. E non c’è solo scuola. Ad esempio, la convenzione con il Pontremoli Basket (con i giocatori che sono tutti donatori) giunta al quinto anno, o la gita sociale, che permette di “fare squadra” e che quest’anno, preannuncia Mastroviti con un sorriso, “sarà un’assoluta sorpresa”. Come del resto aiuta a fare gruppo anche la festa sociale, che si terrà il prossimo 5 maggio, che vedrà, tra gli altri, la premiazione di nove medaglie d’oro e di tre croci d’oro. Tutto questo per ricordare l’importanza del sangue di cui c’è sempre più bisogno. “Occore donare il sangue – sottolinea il presidente – per salvare molte vite. Senza la disponibilità del sangue, del plasma e delle piastrine, gli ospedali sarebbero costretti ad interrompere tante delle loro attività”. In particolare, Mastroviti ricorda l’importanza della donazione di plasma “che spesso viene considerata una donazione di ‘serie B’. Non è assolutamente così, anzi, gli ospedali ne fanno sempre più richiesta e talvolta può essere più importante della donazione di sangue”. Proprio per sensibilizzare verso questo tipo di donazione al centro trasfusionale di Pontremoli sono previsti quattro “plasma day”: il 5 aprile, il 7 giugno, il 20 settembre e il 22 novembre sempre dalle 8 alle 17. È in programma, inoltre, un’apertura domenicale del Centro trasfusionale, il 21 ottobre dalle 8 alle 12, per permettere la donazione a chi ha difficoltà nei giorni feriali. (r.s.)