Nel ricordo di Celso  Battaglia e dei martiri di Vinca

NAVACCHIO Si è svolta nella frazione pisana la cerimonia di intitolazione della locale sezione ANPI all’ultimo sopravvissuto della strage nazifascista compiuta nel territorio fivizzanese

Un momento della consegna della pergamena in ricordo di Celso Battaglia
Un momento della consegna della pergamena in ricordo di Celso Battaglia

è stata toccante la cerimonia con la quale è stata intitolata a Celso Battaglia e ai martiri di Vinca la sezione ANPI di Navacchio, paese in comune di Cascina, in provincia di Pisa, dove Celso è vissuto dal 1979 fino alla morte, avvenuta nel giugno dell’anno scorso. Aveva 84 anni, gli ultimi dei quali, dal giorno del pensionamento, dedicò a diffondere la memoria dell’eccidio nazifascista di Vinca dell’agosto del 1944. Negli anni precedenti, fino al 1958, era stato cavatore sul Sagro col padre, il suocero e il fratello e, poi, operaio in una vetreria francese. Ovunque sia stato, mai abbandonò l’amore per il suo paese natale, dove ogni anno ritornava, per partecipare alla commemorazione dei 174 morti per mano dei nazisti tedeschi e dei fascisti italiani, non meno numerosi e non meno feroci, come è stato ricordato da chi è intervenuto nella sala consigliare del Comune di Cascina, sabato 19 febbraio, in particolare da Daniele Rossi, il presidente della sezione Anpi “Hans e Sophie Scholl” di Casola-Fivizzano, che ha parlato di vittime “rimaste senza giustizia”, riferendosi al processo di Ancona del 1953, che tramutò in condanne a 6 o 9 anni gli ergastoli del processo di Perugia del 1950 a carico delle SS della XVI Divisione Panzer Grenadier Reichfurer di Walter Reder e delle Brigate nere mussoliniane. Documentatissimo il suo intervento, da storico, sulle motivazioni e sulla ferocia della strage, su cui ha prodotto una testimonianza, in merito al rapporto popolazione–partigiani, anche la signora Nedda Bonotto di Vinca. Sono, invece, stati incentrati sulla figura e sull’opera di Celso gli altri interventi, come quello del sindaco di Fivizzano Paolo Grassi, che ha ripercorso i momenti principali della sua vita, e del presidente dell’Anpi locale, Giovanni Callori, e degli amici, che hanno sentito il bisogno di evidenziare alcuni aspetti della sua personalità e del suo costante impegno nell’associazione e nella comunità di Navacchio. Commoventi le parole del figlio e della moglie Lauretta, anch’ella sopravvissuta all’eccidio all’età di 7 anni, che ha ricordato un Celso sempre “in movimento” e impegnato in qualche iniziativa. Ma molti sono stati i passaggi che hanno suscitato forti emozioni nei numerosi presenti nella sala consigliare di Cascina, dove ha introdotto la manifestazione la sindaca di Cascina, Susanna Ceccardi, con un appello al superamento delle divisioni, anche “storiche”, e alla riconciliazione, che, poi, era uno degli obiettivi di Celso Battaglia. Tutte le ragioni dell’intitolazione della sezione sono state trascritte su una pergamena – di cui riportiamo il testo qui a fianco – incorniciata e consegnata alla moglie e ai tre figli, tutti presenti con le loro famiglie assieme al fratello Attila col figlio. Ben esprimono il valore di questa persona e il vuoto che ha lasciato. La sezione Anpi di Casola-Fivizzano – lo ha annunciato il presidente Rossi – istituirà un concorso/premio per le Scuole Medie e Superiori, dedicato a Celso, a partire dal prossimo anno scolastico. Andreino Fabiani

La pergamena di intitolazione
A CELSO BATTAGLIA E AI MARTIRI DI VINCA
Prezioso custode della memoria di una strage a lungo dimenticata. Instancabile divulgatore dei crimini nazifascisti compiuti contro i civili. Strenuo difensore dei diritti umani contro forme di totalitarismi. Convinto costruttore di pace e solidarietà fra i popoli. Poeta sensibile e sincero, emigrato per necessità, fedele ai principi e ai valori della Costituzione della Repubblica Italiana. Fondatore e Presidente onorario di questa sezione. Cascina, 27 febbraio 2018