Un pellegrinaggio a cavallo tra fede e turismo lento

Alla vigilia di Pasqua Pontremoli è stata una tappa della Tratta Piemontese dell’Equiraduno dell’Anno Santo 2025 in viaggio verso Roma

Un’emozione speciale ha pervaso Pontremoli sabato mattina, vigilia di Pasqua. La cittadina lunigianese è stata infatti scelta come tappa significativa della Tratta Piemontese dell’Equiraduno dell’Anno Santo 2025. Un passaggio fortemente voluto dagli organizzatori – la Rete di Imprese Final Furlong e l’Associazione Natura a Cavallo – e dai cavalieri stessi.

Gli undici cavalieri e amazzoni protagonisti dell’Equiraduno dell’Anno Santo 2025, partiti lo scorso 6 aprile da Vinovo, in Piemonte, e diretti a Roma, dove l’11 maggio, in Piazza San Pietro, si ritroveranno con oltre 300 partecipanti provenienti da tutta Europa. L’iniziativa unisce al significato religioso anche la promozione di un turismo lento, sostenibile e rispettoso dei territori, che valorizza la condivisione dei sentieri tra escursionisti a piedi e a cavallo.

Il tratto appenninico ha visto il coinvolgimento attivo di numerose realtà locali, che hanno risposto con entusiasmo nonostante la pioggia insistente degli ultimi giorni. Le condizioni meteo avverse non hanno fermato i partecipanti, che hanno potuto vivere comunque momenti intensi e autentici, con i profumi dei boschi resi ancora più vivi dalla pioggia e un’atmosfera immersiva lungo il cammino.

Un momento significativo anche per la Via degli Abati, storico itinerario tra Pavia e Pontremoli, che trova in eventi come questo una rinnovata visibilità. Il transito a cavallo lungo l’antico tracciato non solo valorizza il percorso dal punto di vista culturale e paesaggistico, ma apre nuove prospettive per la sua fruizione in chiave equestre.

La carovana, composta da 8 uomini e 3 donne guidati da Franco Benedetto, è stata accolta con grande calore. Tanti i cittadini presenti a partire dal parroco don Graziano Galeotti, che ha accolto i pellegrini in Duomo, ed anche il sindaco, Jacopo Ferri, ha voluto essere presente per dare il suo benvenuto gli undici cavalieri “Per noi è un onore avervi qui come tappa di un percorso così profondamente significativo”.

Il capocarovana Franco Benedetto ha sottolineato come “il percorso ha un profondo senso non solo religioso, ma la nostra è anche una missione per valorizzare alcune Vie, come la Francigena, che già esistono da secoli per i pellegrini. Adatte a camminare, meno ai cavalli, e quindi apriremo nuove strade, un modo diverso di vivere l’ambiente insieme ai cavalli”.

(r.s.)