
Via ai lavori di manutenzione fra Pontremoli e Berceto. Ma anche recarsi a Pisa o a Firenze è sempre più difficile

Tra i cantieri per i lavori programmati, orari che derivano da scelte poco comprensibili e scelte politiche che riportano indietro di decenni l’orologio del servizio ferroviario, viaggiare in treno per i pendolari lunigianesi diventa sempre più frustrante.
Un disagio che coinvolge ogni giorno centinaia di pendolari che si muovono da e per la Lunigiana per motivi di studio o di lavoro, ma che interessa un gran numero di viaggiatori ogni qual volta emerga la necessità (o il desiderio) di spostarsi per i più diversi motivi. Chi scrive è un “appassionato” utente del “cavallo di ferro” che cerca di continuare ad utilizzarlo nonostante gli ostacoli che vengono costantemente frapposti al suo utilizzo.
Sono di questi giorni le richieste di rinviare l’apertura dei cantieri per la manutenzione ordinaria della linea fra Pontremoli e Berceto: ci ha provato il sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri, invitando la direzione della Rete Ferroviaria ad avviare i lavori solo al termine dell’anno scolastico. Questo per evitare disagi agli studenti che utilizzano il treno per raggiungere gli Istituti scolastici.

Al momento la consultazione dell’orario ferroviario indica che nella tratta fra le stazioni di Pontremoli e di Berceto il servizio verrà effettuato con pullman sostitutivi dal 22 aprile al 31 maggio per lavori su viadotti ferroviari, all’interno di gallerie e per il potenziamento degli impianti tecnologici. Ben comprensibile prevedere i disagi sotto forma di aumenti dei tempi di percorrenza e di trasbordo. Ai cantieri ferroviari in Appennino si aggiungono quelli lungo la tratta tirrenica a cavallo delle province di Massa Carrara e di Lucca.
E in questo caso le cose si complicano perché i disagi per le modifiche degli orari dei treni si aggiungono alle scelte del recente passato che hanno quasi del tutto azzerato i treni diretti fra la Lunigiana e Firenze. E si sommano anche scelte davvero poco comprensibili come, ad esempio, la variazione di orario del treno che lo scorso anno era stato introdotto per raggiungere Pisa senza cambi in tempo per salire su un Regionale Veloce diretto a Firenze.

Ora ci sono due treni a distanza di pochi minuti: uno alle 7,09 diretto alla Spezia ma che permette di arrivare a Pisa in tempo per salire sul RV delle 9,09 a patto però di cambiare nella poco ospitale stazione di Vezzano Ligure (13 minuti di attesa); l’altro in partenza alle 7,16 che porta a Pisa senza cambiare ma che arriva in stazione proprio alle 9,09, giusto in tempo per vedere partire il treno per Firenze. Da non credere! Quindi o si parte da Pontremoli alle 5,52 oppure non esiste per tutto il resto della giornata un treno che porti a Firenze senza cambiare, disagio non da poco per le persone con problemi di deambulazione o che hanno bagagli pesanti o, ancora, che non sempre possono soffrire il caldo o il freddo sui marciapiedi delle stazioni di transito. Le cose non cambiano per il viaggio di ritorno: da Firenze a Pontremoli il primo treno diretto senza scalo parte alle ore 18,53.
Si dirà: è vero si tratta di disagi temporanei in attesa della fine di alcuni cantieri. Può darsi, ma è una temporaneità che dura da mesi e che, ad esempio fa terminare la corsa di alcuni treni del pomeriggio ad Aulla anziché nella loro destinazione naturale che dovrebbe essere Pontremoli. Per non parlare dei tempi di viaggio: anche senza considerare i molti ritardi sempre in agguato, sono tante le soluzioni proposte dall’orario ferroviario che offrono percorrenze superiori alle tre ore per collegare il capoluogo toscano con Pontremoli: tempi che rischiano di far rimpiangere il treno a vapore.
Paolo Bissoli