
Grazie all’impegno del proprietario Paolo Marconi

Treschietto, già feudo dei marchesi Malaspina, era ben difeso da un importante castello di cui rimane vetusta torre, situato su uno sperone a strapiombo su due torrenti: Bagnone ed Acquetta.
Posizione strategica molto importante in quanto in poche ore di cammino era possibile raggiungere l’Alta Val Parma, in particolare Corniglio e Valditacca. Entrando in Treschietto dalla strada proveniente da Vico, su cui si trovano anche i Mulini ad acqua, ci si imbatte nell’antico oratorio dedicato a S. Bernardo di Chiaravalle, monaco cristiano dell’ordine Circestense. Non si hanno notizie storiche relative al suddetto oratorio, se non i racconti orali tramandati da una generazione all’altra. Sorto in epoca lontanissima ha rappresentato, ed ancora, la “porta di accesso” al paese. La costruzione, in pietra, realizzata come ben visibile, in due momenti diversi era stata adibita, per lunghissimo tempo a stalla e fienile senza rimanere indenne al passare dei secoli.
Fortunatamente l’attuale proprietario Paolo Marconi, fortemente appoggiato dalla sorella Lorenza, ha avuto la bella idea di restaurare l’edificio affidandosi alla professionalità dell’arch. Enrico Cibei e della Ditta treschiettese di Riccardo Sarti realizzando il sogno, a lungo accarezzato, dal padre Lorenzo e dagli zii Clara e Lauro.
Lorenzo Marconi (che a sua volta, aveva acquistato l’oratorio da Rina Favoli) era molto conosciuto nella Vallata bagnonese per aver svolto il lavoro di bidello presso l’Istituto locale “Pacinotti” e quello di appassionato pastore confezionando formaggio e ricotta speciali.
Il ripristino, realizzato in parte con i fondi del PNRR, comprende due locali: Piano terra e piano rialzato. L’obiettivo ora è quello di “riconsacrare” l’edificio e di celebrarvi la ricorrenza di San Lorenzo, il prossimo 10 agosto
In sua memoria il primo obiettivo dei figli Paolo e Lorenza è quello di celebrare, dopo “riconsacrazione” dell’edificio, solennemente la ricorrenza di S. Lorenzo il 10 Agosto di ogni anno. Il progetto del ripristino, realizzato in parte con i fondi del PNRR comprende due locali: Piano terra, dove verrà collocato altare, in base convenzione stipulata con la nostra Diocesi, piano rialzato a cui si accede con scala esterna sotto la quale si trova il reparto “servizi igienici” consistente in una sala, con soffitto in legno di ottima fattura, che sarà utilizzata, sempre per convenzione dall’Agenzia del Turismo “Sigeric” ed in caso di esposizione dei prodotti locali dalla Ditta “Fratelli Malatesta”.
Nel terreno circostante (appartenuto in passato alla famiglia Franchi di cui fa parte, grazie a mamma Gemma, anche chi scrive …) svettano argentei ulivi che regalano olive di qualità per un olio pregiato. Proprio qui verranno collocati tavoli, panchine e quant’altro per le soste dei viandanti, dei turisti e per momenti ricreativi aggreganti. Una piccola chiesa che contribuirà a far rivivere spaccati di storia locale permettendo ai cristiani di rafforzare la fede degli antenati.
Ivana Fornesi