Gli 80 anni dell’UCIIM: per una scuola con al centro la persona
Anche una delegazione delle sezioni di Pontremoli e Massa all’udienza con il Santo Padre
La delegazione delle sezioni Uciim di Pontremoli e Massa
La delegazione delle sezioni Uciim di Pontremoli e Massa

Il 3 gennaio a Roma nella sala eventi dell’Istituto De Merode, l’UCIIM, Unione Cattolica insegnanti, dirigenti, formatori, educatori, ha celebrato gli 80 anni dalla sua fondazione avvenuta nel 1944 per volontà di Gesualdo Nosengo. Alla presentazione storica da parte della Presidente nazionale Rosalba Candela, hanno fatto seguito gli interventi dei Vicepresidenti, Fazi, Lagani, Zago e Chiaromonte, i quali hanno tracciato un profilo della società dei nostri giorni, rivendicando la centralità dell’uomo inteso come persona, cittadino e lavoratore nel contesto formativo della scuola, sancito nella nostra Costituzione. Significativi sono stati anche i contributi dei presidenti nazionali emeriti Corradini, Lupidi Sciolla e Villarossa.

La consigliera nazionale Marilena Giglia ha illustrato una sperimentazione ministeriale su “Pratiche dialogiche per co-costruire nuove alleanze educative” mentre la prof.ssa Loredana Perla, pedagogista all’Università di Bari, ha concluso i lavori affrontando il tema “Quale pedagogia per l’intelligenza artificiale?”. I numerosissimi partecipanti, confluiti a Roma da tutta Italia, hanno riflettuto sul fatto che educare non è mai stato facile, ed oggi sembra diventare sempre più complesso. Lo sanno bene gli insegnanti, i genitori, gli stessi alunni e quanti hanno dirette responsabilità educative. Come nel ’44, dopo i disastri della guerra mondiale, Nosengo avvertì l’importanza di fondare l’Unione che, ispirata da solidi principi, facesse propria l’idea di una scuola libera, laica e democratica, così nei tempi in cui viviamo, segnati da guerre, violenze di ogni genere, dall’insofferenza diffusa in tanta parte della società che vede messe in dubbio le basi stesse della convivenza democratica, l’UCIIM si ripropone per contribuire a dare vigore e forza all’idea di mettere al primo posto la Persona. Lo chiedono tanti insegnanti che vivono la triste esperienza del degrado delle loro scuole, lo chiedono i genitori, preoccupati e spesso angosciati per il futuro dei loro figli, lo chiede la società nel suo complesso; lo chiedono nel loro intimo gli stessi ragazzi e giovani che non vogliono essere lasciati soli di fronte alle sfide della vita.

L’Uciim guarda avanti, e ancora oggi propone la realizzazione di una scuola a misura di Uomo, attraverso la custodia di una retta coscienza morale, in questo tempo di relativismo imperante; l’acquisizione iniziale o l’aggiornamento di quelle specifiche conoscenze, competenze ed abilità che costituiscono professionalità sicure ed autorevoli; la preparazione dei propri Quadri, affinché, anche in ambito regionale e periferico, possano guidare nel modo giusto l’Associazione ed incidere nei confronti delle Istituzioni; il collegamento privilegiato con la CEI al fine di delineare e proporre percorsi scolastici in coerenza con il Magistero della Chiesa. Ad evidenziare l’alto senso civico che ha sempre caratterizzato l’Unione, l’incontro romano ha avuto inizio con l’Inno di Mameli e si è concluso con l’Inno alla Gioia della U.E., con il pensiero rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la sua costante attenzione alla formazione dei giovani. Al termine la Messa celebrata da S.E. Baldassarre Reina, Cardinale Vicario di Sua Santità per la diocesi di Roma.

Nella mattinata del 4 gennaio si è concretizzato un atteso ed emozionante appuntamento che ha visto la partecipazione di una folta presenza di docenti della Toscana con la Presidente Marcella Paggetti, fra cui anche alcuni soci delle sezioni di Pontremoli e di Massa. In aula Paolo VI, infatti, una nutrita rappresentanza dell’Uciim, dell’Associazione Maestri cattolici (Aimc) e dell’Associazione genitori delle scuole cattoliche (Agesc), nel loro 50° di costituzione, è stata ricevuta in udienza da Francesco. Ai partecipanti, il Papa ha ricordato come la prevenzione e il contrasto al bullismo siano le premesse per costruire la pace, e come gli insegnanti debbano stare accanto ai ragazzi e alle loro famiglie per poter realizzare “la buona scuola”. Ribadendo il valore fondamentale della libertà educativa, Francesco ha incoraggiato Uciim, Aimc e Agesc a costituire una sorta di “patto” tra le Associazioni per poter testimoniare meglio “il volto della Chiesa nella scuola e per la scuola”. A chi di dovere, l’arduo ma sublime compito di riuscire in questo intento. (P.C.)