Nuovo orario dei treni: permangono le criticità sulla Pontremolese
Pochissime novità dal nuovo orario ferroviario entrato in vigore il 15 dicembre, che lasciano aperte anche le situazioni negative

Domenica scorsa è entrato in vigore il nuovo orario ferroviario. Pochissime le novità rispetto al quadro del traffico sulla Pontremolese che nel dicembre del 2023 introdusse le partenze a orari cadenzati. Il “memorario” concordato da Ferrovie Emilia-Romagna (Fer), Trenitalia e le regioni su cui insiste la linea è stato sostanzialmente riconfermato, sia nei suoi aspetti positivi, sia in quelli negativi. Su tutti, il “buco” di tre ore (dalle 8.47 alle 11.47) nelle partenze da Parma verso il mare e il treno utilizzato dagli studenti della Val di Taro per recarsi negli istituti lunigianesi, che arriva a Pontremoli alle 7.08, troppo presto per i giovani che devono entrare alle 8 a scuola. La richiesta di sacrificare l’orario cadenzato almeno nelle ore di punta, in favore di corse più coerenti con le richieste dell’utenza, non è stata quindi presa in considerazione.

La stazione di Pontremoli (foto Walter Massari)
La stazione di Pontremoli (foto Walter Massari)

Nessuna soluzione nemmeno per l’altra situazione critica venutasi a creare a fine 2023, quella dei collegamenti tra la Lunigiana e la costa tirrenica. Come lo scorso anno, due soli treni al mattino (in partenza alle 6.04 e alle 7.16 da Pontremoli) e due soli treni al pomeriggio (in arrivo a Pontremoli alle 18.08 e alle 19.34) non prevedono il cambio a Vezzano Ligure o a Migliarina, con aumento dei tempi di percorrenza e rischio di perdita della coincidenza. Un problema, quest’ultimo, che potrebbe essere amplificato nei prossimi mesi a causa di lavori di potenziamento tecnologico sulla linea tra Pisa e Spezia che dal 7 gennaio si protrarranno fino al 27 giugno 2025. In cantiere ci saranno l’installazione del nuovo sistema ERTMS, il rinnovo dei binari, la manutenzione straordinaria al ponte ferroviario a Pietrasanta e la nuova configurazione della stazione di La Spezia Migliarina, ma anche, durante le ore notturne, il rinnovo di 13 km di binario tra Massa e Sarzana. Il rischio di ritardi, con conseguente amplificazione dei disagi per i tanti pendolari lunigianesi è reale.

La stazione di Villafranca Bagnone (foto Walter Massari)
La stazione di Villafranca Bagnone (foto Walter Massari)

L’Unione di Comuni Montana Lunigiana, a tal proposito, nei giorni scorsi ha annunciato di volere monitorare la situazione attraverso un tavolo permanente con Regione Toscane e Rfi. In ballo ci sono sia i problemi delle corse approntate “senza tenere davvero conto delle necessità di studenti e lavoratori” e anche “le conseguenze dei lavori sulla Tirrenica”. Venerdì 13 dicembre, dall’Ente sovracomunale è partita una lettera di richieste, indirizzata, oltre che a RFI e a Trenitalia, anche all’assessore regionale ai Trasporti, Stefano Baccelli, circa gli aggiustamenti necessari per evitare gravi ricadute, in termini di disservizi, sulla linea pontremolese. E mentre gli amministratori locali chiedono rassicurazioni sui disagi futuri, l’utenza fa i conti con quelli già subiti. Su 8 delle 14 linee regionali toscane, e tra queste pure l’Aulla – Lucca, gli abbonati saranno risarciti per i disagi subiti nel mese di ottobre con pari al 20 per cento dell’abbonamento, secondo quanto prevede il contratto di servizio. Ma che i problemi siano più ampi di quanto raccontano gli indici statistici di Trenitalia appare evidente, se l’assessore Baccelli la settimana scorsa ha dichiarato “chiederò a Trenitalia – conclude l’assessore – vista la preoccupante situazione diffusa, di concedere il bonus relativo al mese di ottobre a tutti i titolari di abbonamento di tutte le linee regionali toscane, anche in quelle che, sia pur di poco (tra queste la Pontremolese, ndr), hanno rispettato lo standard minimo. Purtroppo i segnali che ci arrivano da utenti e territori relativamente agli andamenti di novembre e dicembre, non sono certo soddisfacenti e non intendiamo continuare ad assistere a soppressioni e criticità come quelle che riguardano i treni utilizzati dagli studenti”. (d.t.)

Problematiche evidenziate da uno studio di Oreste Frediani
Coincidenze perse per pochi minuti: il caso della Aulla-Lucca
Treno in partenza dalla stazione di Aulla verso Lucca
Treno in partenza dalla stazione di Aulla verso Lucca

Con un certosino lavoro, Oreste Frediani ferroviere in pensione di Pieve san Lorenzo Minucciano a Casola ha steso uno schema di coincidenze mancate sulla tratta che va da Piazza al Serchio via Equi Terme alla stazione di Aulla Lunigiana, che evidenzia una perdita di coincidenze per Parma o in direzione Santo Stefano Magra – La Spezia o Pisa in una range tra uno e nove minuti. Caso, quest’ultimo, della situazione del treno che arriva ad Aulla alle 6.32 mentre parte alle 6.23 il regionale per Pisa. Un treno fondamentale per gli studenti diretti alla città universitaria e per i pendolari che devono raggiungere la Costa o l’interno della Toscana. Caso simile si ripresenta poco dopo, con il treno che arriva ad Aulla alle 7.03, perdendo per una manciata di minuti la coincidenza delle 6.57 per La Spezia. Ma sono numerose le problematiche segnalate (otto complessive) tra cui evidenziamo anche il caso di una coincidenza mancata per un solo minuto, con il treno che arriva ad Aulla alle 15.33 e si vede sfilare davanti il convoglio che parte alle 15.32 diretto a Pontremoli e quindi a Parma. Altrettanti disagi, per chi arriva ad Aulla da Parma o dalla Spezia via Santo Stefano Magra, nascono dalla partenza anticipata del treno per Piazza al Serchio via Equi Terme. Da parte di Frediani sono state segnalate dieci situazioni di coincidenze saltate per una manciata di minuti che obbligano, come il caso del treno in arrivo ad Aulla alle 13.28 da Pontremoli, ad una lunga attesa (più di mezz’ora). In questo caso una situazione particolarmente grave perché coinvolge numerosi studenti. Segnaliamo infine i casi dei due treni in arrivo ad Aulla alle 18.28 (da Pontremoli) e alle 18.32 (dalla Spezia), entrambi i convogli perdono la coincidenza delle 18.22, un treno fondamentale per gli studenti e lavoratori provenienti da Parma, Pontremoli, o dalla Costa e dall’entroterra toscano che tornano a casa. Frediani ha confermato di aver sollecitato ad intervenire gli enti preposti e anche politici di Lunigiana nelle persone di alcuni sindaci, senza aver avuto adeguata risposta. Il sindaco di Tresana Matteo Mastrini ha promosso ben due interpellanze presso il Consiglio Regionale Toscano e lo stesso Consigliere Giacomo Bugliani è intervenuto sullo stesso tema. Ora si attende l’esito del confronto chiesto dall’Unione di Comuni, (di cui parliamo nell’articolo principale), per dare una opportuna soluzione alla questione. (c.l.)