
Le analisi hanno confermato che la farina lunigianese ha la caratteristiche per ottenere la Dop
Nel nostro consueto annuale articolo in cui stiliamo un bilancio di come sia andata la raccolta castagne e poi la macinatura per la produzione della farina Dop della Lunigiana è inevitabile partire dal ricordo di Mario Maffei, uno dei precursori e pionieri nel valorizzare quanto di buono oggi esprime la Lunigiana. “è stato proprio lui a consegnare il primo lotto di castagne per la macinatura – ricorda con commozione la figlia Barbara, titolare con la famiglia dell’agriturismo “Montagna Verde” ad Apella di Licciana – ed è stato al ritorno da quel viaggio che è accaduto il tragico incidente”. Una scomparsa che ha segnato l’intera comunità lunigianese perchè Mario Maffei ha fatto dell’attaccamento alle radici, dell’autenticità del buon vivere uno dei cardine che hanno permesso alla Lunigiana di riscoprire una vivacità turistica e culturale.

Tornando alle castagne, Barbara Maffei ci racconta come quest’anno il raccolto non sia stato eccezionale, condizionato sia dal clima che dall’invasione dei cinghiali che non ha permesso una straordinaria resa del raccolto. Fortunatamente questo dato viene controbilanciato dalla qualità del raccolto. “L’ultimo raccolto 2024 di castagne, essiccate nel nostro Gradile “Galletti” e macinate nel mulino a pietra aziendale ad Apella ci ha regalato un importante riconoscimento DOP”. Parametri della Dop, particolarmente rigorosi, su cui solo in parte può intervenire l’abilità del lavoro umano (una buona essicazione per ottenere il corretto grado di umidità, o un’attenta macinazione per arrivare alla giusta granulosità) ma su altri aspetti bisogna affidarsi in toto alla qualità della castagna, in particolare per quanto concerne il livello di zuccheri.
La soddisfazione della Maffei poi raddoppia con il dato che “per la prima volta, grazie al supporto e ai preziosi consigli dei mugnai storici della Lunigiana come Davide Moscatelli Davide Moscatelli e Mauro Zangani Molino Frantoio Zangani e del costruttore del mulino Gino Lazzeri, siamo riusciti a ottenere un risultato che per noi è straordinario: un prodotto interamente a ciclo chiuso di montagna”. Nel frattempo lo scorso 13 dicembre si è tenuto a Sassalbo il contest “Dolce&Farina”, dedicato ai produttori di farina di castagne della riserva di biosfera Unesco dell’Appennino tosco-emiliano. Prima classificata si è rivelata Francesca Delsante, di Corniglio, mentre il secondo e il terzo podio vanno in Lunigiana all’ azienda agricola “La Bucolika” ed a Fiorini Giampiero di Sassalbo. Sedici erano i produttori in gara con farine giunte da Reggio Emilia, Parma, Lunigiana e Garfagnana. I lavori si sono svolti, nonostante la neve, presso la sede del parco nazionale dell’Appennino a Sassalbo. “Con questo concorso – ha spiegato Fausto Giovanelli, presidente – celebriamo il prodotto simbolo del territorio, unendo tradizione, cultura e sostenibilità”. (r.s.)
La raccolta delle castagne nell’Alta Valle del Bagnone
La raccolta delle castagne, a monte di Bagnone, da anni, è divenuta una vera e propria entrata economica dopo la scoperta di insospettate capacità di resa commerciale di un prodotto recante il marchio che ne identifica la provenienza. Nel Bagnonese, più esattamente fra Vico e Treschietto, il Mulino “Malatesta”, attivo dagli Anni Settanta per l’impegno e le capacità imprenditoriali del fondatore Sergio, passato a miglior vita, ha registrato da parecchio il marchio “Valle del Bagnone” proprio per commercializzare la farina prodotta nella suddetta zona. “Quest’anno, ci dicono i titolari Elisa e Stefano Malatesta, coadiuvati dai famigliari Carmen e Monica con il supporto giovanile e creativo del “trio”: Alessio, Francesca e Melissa, i quintali di castagne raccolti sono stati trecento, meno dello scorso anno, ma di qualità superiore in quanto le castagne erano sane e molto “mature”, grazie alle favorevoli condizioni climatiche di una lunga Estate. La farina, circa ottanta quintali, vellutata, dolce e fine, ottenuta dal raccolto nella zona compresa fra Compione, Jera, soprattutto Vico (frazione più popolata) e Treschietto la vendiamo ai privati perché sanno valorizzare il prodotto così come i negozi di prodotti tipici. Ovviamente le castagne vengono essiccate nel nostro capiente metato dove mai manca fuoco scoppiettante, alimentato da tronchi di castagno, . La nostra Azienda ci permette di offrire lavoro a persone del luogo. I nostri figli e nipoti spaziano pure su una gamma di altri prodotti come sott’oli, marmellata di cipolle, bomboniere personalizzate, funghi, farina gialla, olio (quest’anno davvero eccellente)… Una vera e propria scommessa sul territorio ed una boccata di ossigeno per l’economia locale e la bontà dei prodotti della nostra terra. Importante lottare contro le malattie del castagno e l’abbandono dei boschi, senza scordare la lunga storia della castagna dove affondano le nostre radici agresti – pastorali”. Mentre noi aggiungiamo gli “amarcord” sotto i gradili durante le veglie che radunavano piccoli, giovani e vecchi, sulle annerite scranne, testimoniando valori senza tempo. i.f.