
Scelte come immagine da Toscana Promozione per lo stand alla fiera internazionale

Le Statue Stele Lunigianesi alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico: è stata una notevole sorpresa osservare il grande poster a tutta parete che faceva da sfondo allo stand della Toscana nella fiera internazionale che si è svolta a Paestum dal 31 ottobre al 3 novembre. L’immagine scelta da Toscana Promozione Turistica – l’Agenzia della Regione che cura l’offerta dei territori toscani – è stata quella delle sette statue stele venute alla luce a Groppoli una ventina di anni fa. Immagine che ha campeggiato per i quattro giorni della “Borsa” che dal 1998 si tiene in una tra le più importanti realtà archeologiche mondiali dove si ammirano i maestosi resti della grande città della Magna Grecia, proprio in quell’anno entrata all’interno del patrimonio UNESCO. Nel grande spazio espositivo lo stand della Toscana è stato fra i più frequentati anche per le iniziative organizzate dall’Agenzia regionale, prima fra tutte quella di presentazione degli itinerari turistici lungo le vie dell’olio, del vino e del grano che da millenni caratterizzano la nostra regione e i popoli che ne hanno costruito la cultura: “sulle tracce dell’antico popolo, tra sapori ed eccellenze”.
Proprio il tema della “Toscana Terra Etrusca” campeggiava sullo stand regionale e sui materiali in distribuzione: eppure la grande immagine scelta per affascinare il pubblico e gli operatori turistici è stata quella delle Statue Stele. Segno di un innegabile riconoscimento ad un patrimonio di straordinario interesse, sviluppatosi in quell’angolo di Toscana che è la Lunigiana fin dal III millennio a.C. e dunque ben prima dello sviluppo della civiltà etrusca ma che con essa ha convissuto per inevitabili rapporti di “vicinato” nei secoli precedenti la romanizzazione del territorio avvenuta nel II secolo a.C. Del resto l’attenzione nei confronti delle Statue Stele da parte della Regione Toscana non è una novità di oggi che si potrebbe pensare dettata dai numeri record delle presenze di visitatori al Museo allestito nel castello del Piagnaro di Pontremoli. Un’attenzione che, ad esempio, già nel 2008 aveva portato il governo regionale a sostenere con un grosso investimento il progetto di riallestimento del Museo stesso, curato poi dall’arch. Guido Canali e che è alla base del rilancio e del successo dell’esposizione che a lungo ha potuto contare sulla sapiente direzione di un archeologo come il dott. Angelo Ghiretti. Ora l’immagine di quelle sette statue stele, testimonianze che arrivano così da lontano, scelta per rappresentare la storia più antica della Toscana in un contesto così prestigioso come quello della “Borsa” di Paestum, testimonia ancora una volta come aver puntato quindici anni fa sul rilancio dei “menhir” lunigianesi sia stata una scelta quanto mai felice.
(p. biss.)