Alta tensione per trovare il nome del nuovo presidente del Consorzio di Bonifica
I sindaci lunigianesi spingono per Cesare Leri mentre il Pd provinciale punta su un imprenditore apuano

Non si scioglie l’enigma sul nome del prossimo presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, ente che comprende le province di Massa, Lucca e parte di quelle di Pisa e Pistoia, e che andrà quindi a succedere ad Ismaele Ridolfi.

Un’incognita su cui pesa anche una grossa polemica politica. Infatti il presidente, con un accordo istituzionale tra le Province, dopo 10 anni di presidenza lucchese, si è deciso che debba essere un rappresentante della Provincia di Massa Carrara. Ma se da un lato i sindaci locali spingono perchè questo sia un lunigianese, la segreteria provinciale del Partito Democratico sembra invece puntare sul nome di un imprenditore apuano.

Il voto del rinnovo del direttivo del Consorzio

Cesare Leri
Cesare Leri

Tutto ha inizio lo scorso ottobre, con il voto per il rinnovo del direttivo del Consorzio, con i cittadini che hanno eletto i 15 rappresentanti dell’Assemblea consortile, con i lunigianesi Cesare Leri e Alberto Putamorsi che sono risultati i più votati, rispettivamente con 863 e 827 preferenze.

Ma la situazione è in stallo con le nomine che sono state rimandate per tre volte, con il PD che sembra stia valutando l’ipotesi di sostenere un terzo candidato della Provincia di Massa ma non lunigianese.

Il sindaco di Comano Maffei lascia il Pd in segno di protesta

Il sindaco di Comano, Antonio Maffei
Il sindaco di Comano, Antonio Maffei

Una situazione di impasse che ha creato molti malumori nel territorio con il sindaco di Comano, Antonio Maffei che ha addirittura deciso di abbandonare il partito “Sono due i candidati più votati: Cesare Leri e Alberto Putamorsi, entrambi lunigianesi.

Con dispiacere – aveva dichiarato – lascio il Pd ma non posso accettare che la segreteria provinciale decida un nome diverso: sarebbe un torto alla volontà popolare e alla Lunigiana”. La situazione si è poi evoluta con Alberto Putamorsi che ha deciso di fare un passo indietro con l’intento, abbastanza chiaro, di aprire quindi la strada a Cesare Leri che ha trovato l’appoggio trasversale dei sindaci del territorio.

La posizione del Partito Democratico
Alberto Putamorsi
Alberto Putamorsi

Ma dal Partito Democratico replicano che non c’è “alcuna volontà di sminuire il territorio lunigianese a scapito di altri, né operare alcuna marginalizzazione delle proposte avanzate dai sindaci del territorio. È semmai lo stretto funzionamento dell’ente Consorzio che impone una riflessione diversa. È la maggioranza dell’assemblea a designare il Presidente, perché il Consorzio, lo vogliamo ricordare, non è un organo ad elezione diretta”.

Dalla segreteria Pd sottolineano che dopo la decisione di ritirarsi alla corsa alla presidenza di Putamorsi, unico iscritto al Pd provinciale, “Nonostante gli stessi sindaci abbiano poi trovato convergenza su un altro nome (ovviamente si fa riferimento a Cesare Leri, n.d.r.) tale convergenza non determina nessun automatismo.

È fondamentale, infatti, che la prossima presidenza del Consorzio abbia un ampio consenso nell’assemblea e, per avere una maggioranza in assemblea, è necessario che concordino sul nome del Presidente sia i diversi territori, che le associazioni di categoria, trovando un’ampia convergenza di tutti i soggetti in campo. Il Presidente, infatti, rappresenterà tutti i territori e non solo la nostra provincia o una parte di essa”.

Le nomine dei sindaci eletti dal consiglio delle autonomie locali

Nel frattempo sono state ufficializzate le nomine dei sindaci eletti dal consiglio delle autonomie locali: Lucca, Massa, Carrara, Bagnone, Piazza al Serchio, Massarosa, Barga, Porcari, Capannori, Vecchiano, San Marcello e Stazzema.

Questi sono i comuni che entrano a far parte dell’assemblea del Consorzio, la rappresentanza dei comuni è stata proposta dal presidente della provincia di Lucca che ha fatto i nominativi dopo aver trovato una sintesi. Nominativi che sono stati approvati a maggioranza con 11 voti favorevoli e tre contrati del centrodestra. (r.s.)