A Valditermine il campo estivo dell’Unità Pastorale Città di Pontremoli.
Ragazzi e ragazze guidati da don Graziano Galeotti e da don Jules Ganlakyi
Si è svolta la settimana scorsa a Valditermine di Zeri la sesta edizione del campo estivo, organizzato dall’Unità Pastorale Città di Pontremoli e che ha visto coinvolti un nutrito gruppo di ragazzi e ragazze tra i nove e i diciannove anni, guidati da don Graziano Galeotti e da don Jules Ganlaky.
Nel ricordo di don Silvano Lecchini, primo ideatore e sostenitore di questo progetto fin dai primi anni del suo ministero in Duomo, si è aperta la settimana, in cui tutti i protagonisti hanno potuto riflettere sul tema della scelta e della libertà, partendo dalla frase di Carlo Acutis: “Sei nato originale, non vivere da fotocopia”.
Dal cartone animato Hercules e dalle sue “scelte” libere e coraggiose, tutti insieme, dai più piccoli ai più grandi, hanno potuto riflettere sull’originalità della propria esistenza e della propria vocazione con linguaggi diversi e con attività pensate e ideate per rispondere al meglio ai linguaggi delle diverse età, che hanno rappresentato un valore aggiunto e fondamentale; infatti, i più grandi hanno saputo prendere per mano i più piccoli, sostenendoli e incoraggiandoli.
Tra giochi di squadra, passeggiate, serate attorno al fuoco, giochi dell’oca e un Rischiatutto entusiasmante, tutti i partecipanti hanno potuto godere di giornate comuni all’aria aperta in un clima di condivisione e di unità, partecipando coralmente alla liturgia quotidiana, preparata con puntuale attenzione alle intenzioni di preghiera dei ragazzi e alla scelta dei canti, sentiti dai ragazzi, che hanno emozionato adulti e non solo, soprattutto durante la messa conclusiva, presieduta da don Graziano.
Un’esperienza corale e inclusiva, preparata in sette mesi, anche da alcuni ragazzi e da ragazze, che hanno saputo dedicare agli altri la loro esperienza e la loro creatività, sporcandosi le mani non solo giocando, ma anche recitando e preparando le scenografie necessarie.
Necessario e doveroso è un sentito ringraziamento per chi ha voluto dedicare il proprio tempo per l’effettiva realizzazione dell’evento: non solo animatori, ma anche i numerosi cuochi, alternatisi ai fornelli in giornate decisamente poco fresche. Insomma, una vera e propria esperienza corale, che ha emozionato i cuori dei grandi e dei piccoli, che, nell’ultimo giorno, non volevano più tornare a casa, forti di un’organizzazione che mette sempre al centro il singolo e che si rinnova ogni anno con nuove idee e contributi.
Tra chi chiede un prolungamento dei giorni e chi più balli di gruppo, l’esperienza si conclude con un bilancio positivo, guardando all’anno prossimo con fiducia per una settima edizione, ancor più bella ed entusiasmante.