Tipica canicola di luglio inoltrato

Una fase di tempo stabile e caldo da qualche giorno interessa tutto il bacino del Mediterraneo, dalle Alpi alle latitudini più basse del Mare Nostrum. A lungo, quest’anno, era parso che la configurazione barica che la sta determinando non dovesse più manifestarsi: mesi e mesi di frequenti nuvolosità, piogge e condizioni atmosferiche, nella migliore delle ipotesi, mediocri – che raramente riuscivano a mettere insieme più di due o tre giorni di sereno – avevano quasi indotto a credere che una sequenza un po’ più lunga di giornate solatìe non competesse al 2024.
In realtà, un attento riesame di decenni e decenni di stagioni passate conferma come tante altre volte l’estate avesse indugiato ad ‘assestarsi’ dopo una marcata variabilità o vero e proprio tempo instabile per tutto giugno e la prima parte di luglio: anzi, ciò avveniva in maniera ancor più netta di quest’anno e con temperature mediamente più basse. Se a questo si aggiunge il modo in cui oggi le notizie vengono offerte, recepite e poi rilanciate sui social con commenti a volte deliranti, non solo in ambito meteo, il quadro che ne esce è sconfortante.
Tornando al nostro luglio, il giro di boa di metà mese è avvenuto senza che l’ultimo week-end recasse qualche precipitazione utile alla campagna. L’aria si è ricambiata, però, permettendo al caldo asciutto di sostituirsi al più pesante caldo afoso della settimana precedente.
Al momento, rispetto alle torride annate recenti, non si sono ancora registrati picchi di temperature diurne molto elevati: i 33°C sono stati sfiorati solo due o tre volte, anche se da oggi a giovedì-venerdì, quando leggerete queste righe, tale soglia sarà stata di nuovo raggiunta e superata.
Un aspetto positivo è venuto certamente dalla massa d’aria più asciutta che permette una rapida dissipazione della calura non appena cala la sera e poi durante tutta la notte fino alle fresche temperature del primo mattino
Non così era stato la scorsa settimana, quando l’aria umida aveva tenuto di poco più a bada le temperature massime, al prezzo però di notti un poco più tiepide. La ventilazione, comunque, non è mai mancata, puntuale e vivace nelle ore centrali e pomeridiane del dì, proprio quando è più utile per mitigare il caldo.
La settimana ha collezionato ben cinque giorni in prevalenza sereni su sette, cosa rara a vedersi fino a tutta la prima decade del mese in corso. La temperature, nell’ambito della normalità nei primi otto giorni, si sono portate su valori superiori ad essa nel prosieguo, benché, come detto, senza eccedere più di tanto.
Da un punto di vista del mix termo-igrometrico, le condizioni meno ottimali si sono sperimentate mercoledì 10, mentre le migliori domenica 14, quando il cielo è apparso anche più azzurro e limpido per il ricambio d’aria intervenuto. Sabato 13, al mattino, il cielo è rimasto coperto per qualche ora, in relazione con il sistema frontale che ha interessato parte dell’arco alpino e dell’area prealpina fino a lambire l’alta pianura a nord del Po con manifestazioni temporalesche.
Le occasioni per sporadici piovaschi, in area appenninica tosco-emiliana, erano confinate, nella fattispecie, giusto alle 48 ore fra sabato e domenica, ma non si è andati oltre alla nuvolaglia e a poche gocce cadute qua e là, quasi per sbaglio.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni