Sole, caldo e qualche piovasco (ma non per tutti)

Le elevate temperature – alle quali ormai si sono abbonati ogni anno i mesi estivi – si sono consolidate nella settimana in esame, quando invece ci si aspettava una loro, seppur contenuta, attenuazione.
Si può parlare o no di ondata di caldo? Se si guarda a cosa era toccato sorbire negli ultimi anni, si può dire ‘ni’, ma solo per il fatto che le temperature medie non sono più quelle che rimangono ostinatamente nel nostro sentire e nella nostra memoria di persone non più giovani.
Gli anticicloni di ogni schiatta, in combutta fra loro, ora estendono la loro durata a intere settimane, decadi e persino a periodi anche più lunghi; l’asticella di ciò che viene percepito come ‘normale’ per il periodo si è alzata, ma la sensazione del caldo è ovviamente cresciuta e, parimenti, la necessità di trovare soluzioni affinché la vita quotidiana non ne risenta troppo.
Con 1°C di temperatura in più, aumenta anche la quantità di vapore acqueo che l’aria può contenere: non è arduo comprendere che, al momento dello ‘sfogo’, i temporali e i nubifragi possono essere più forti. Quanto alla distribuzione delle precipitazioni, d’estate ha una componente elevata di imprevedibilità giacchè le piogge a carattere di rovescio, temporalesco e non, non seguono certo un andamento lineare (che non hanno neppure le piogge estese e di lunga durata).
Con queste premesse, si viene a commentare la settimana trascorsa, che ha visto un alternarsi di giorni sereni, poco nuvolosi e nuvolosi, diversi dei quali non sono rimasti esenti dal verificarsi di qualche piovasco, per lo più asfittico.
Martedì 16, con le sue temperature minime ancora fresche e le ore diurne-pomeridiane calde sì, ma su livelli accettabili e accarezzate da una brezza di valle assai vivace, la si può definire la giornata più gradevole della settimana.
Non male pure il 17, ma mediamente con un grado in più e l’aria meno asciutta, elementi che lo pongono dietro il giorno precedente. Giovedì 18, l’instabilità termoconvettiva ha cominciato a manifestarsi e i primi temporali pomeridiani si sono sviluppati sull’Appennino Ligure; in Lunigiana, le grandi incudini temporalesche – in azione qualche decina di km più a W – hanno parato il sole a metà pomeriggio dopo i picchi di temperatura massima spintisi fino a 34°C e localmente oltre.
Il venir meno del sole ha fatto scendere i termometri da 34 a 29 gradi, ma il tenue beneficio è stato reso vano dal concomitante aumento dell’umidità relativa e dall’inibizione della brezza.
Venerdì 19, l’instabilità si è portata sul nostro settore appenninico, interessandone il tratto fra il Monte Molinatico e il Monte Orsaro. Rovesci temporaleschi hanno battuto la Cisa, Gravagna e segnatamente Montelungo, dove la stazione di MeteoApuane ha misurato 27 mm; a valle non è arrivato praticamente nulla.
In serata, altri temporali si sono verificati nel versante emiliano giungendo ancora una volta, prima del’alba di sabato, a bagnare le alti valli Magra, Magriola (altri 15 mm a Montelungo) e Verde con un cenno di piovaschi fino a Pontremoli. Il resto della giornata prefestiva è poi trascorso al sole. Molte più nuvole si sono accampate in cielo domenica 21, ma del tutto innocue.
Di nuovo più ‘mosso’, infine, il tempo di lunedì 22 e di martedì 23, con cielo a tratti oscuro nelle ore pomeridiane e piovaschi/rovesci sparsi sia in montagna che nel fondovalle, ma di breve durata e scarsa consistenza.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni