Ognuno  di noi è  “parte viva”  della Chiesa

Festa di Santa Maddalena ad Adelano.
Nel nostro pellegrinaggio verso il Giubileo questa settimana siamo andati nell’Eremo delle valli di Zeri dove il custode, fra’ Cristiano, ha ultimato i lunghi lavori di restauro della chiesa. Tanti fedeli alla S. Messa presieduta dal Vescovo Mario

La S. Messe solenne nella chiesa di Adelano appena restaurata

La presenza del nostro vescovo diocesano, mons. Mario Vaccari, ha reso solenne la conclusione dei lavori di “ristrutturazione, messa in sicurezza e restauro” della parrocchiale di Adelano che, iniziati nel settembre scorso, sono terminati in concomitanza con la festa patronale di Santa Maria Maddalena.
Domenica 21 luglio, accolto dal parroco padre Cristiano Venturi e dal coro parrocchiale, il vescovo Mario ha presieduto la S. Messa solenne unitamente a don Massimo Nocchi e al diacono Nicola Pierpaoli.
Molte le persone che hanno voluto presenziare per ricordare la “loro” santa e per festeggiare il recupero di quella casa fatta “di pietre” che guarda inevitabilmente al consolidamento e alla preziosità di ogni uomo e ogni donna “pietre vive” che, come ha ricordato padre Cristiano, sono l’emblema che conduce all’essenzialità delle nostre comunità.

Fra’ Cristiano Venturi, custode dell’Eremo di Adelano

Se è importante la presenza del popolo non è certo da meno quella dei parroci che, nel corso del tempo, hanno annunciato la Parola di Dio al “gregge” affidatogli.
Sono così stati ricordati i sacerdoti che hanno servito la parrocchia di Adelano da quando, nel XIX secolo, quel territorio passando dalla diocesi di Brugnato a quella di Pontremoli divenne parrocchia autonoma. Tra essi indubbiamente è bene menzionare don Eugenio Grigoletti (che venne ucciso dai nazifascisti il 3 agosto 1944) e i compianti don Agostino Orsi e don Adriano Filippi.
Ma anche il carissimo don Eugenio Borrotti che, da Grottaferrata dove vive attualmente, ha manifestato la propria vicinanza e preghiera. Quindi un pensiero per i sacerdoti originari di Adelano: il vescovo salesiano Alberto Lorenzelli Rossi che attualmente è ausiliare di Santiago del Cile e don Stefano Olivastri, del presbiterio genovese.
Infine una notizia di vanto per la parrocchia scoperta recentemente: San Francesco Fogolla, originario del comune di Mulazzo, ha ricevuto il sacramento della Cresima ad Adelano, dal vescovo di Pontremoli mons. Michelangelo Orlandi.
Casualmente, alla scia di queste figure, faceva eco la liturgia della parola del giorno che ricordava l’importanza che ogni pastore assume come esempio e guida per il proprio popolo.

La celebrazione della S. Messa presieduta dal vescovo diocesano mons. Mario Vaccari

Mons. Vaccari ha tenuto a sottolineare come questa necessità non sia soltanto per chi riveste “un ruolo di responsabilità” all’interno della Chiesa ma anche per chi è impegnato nella società civile e per ogni cristiano. Anzitutto i genitori e i nonni che sono chiamati ad “amministrare” la famiglia, ad educare i figli, a essere centro di fiducia della nostra società. Ognuno deve sentire propria la chiamata a guidare un “piccolo gregge”. Una chiamata che, come ai tempi degli apostoli, non è certo di stampo lineare e neppure lontana dal “male di vivere”.
Per questo Gesù ci avverte e ci mette in guardia dai “cattivi pastori” che agiscono disperdendo le folle ma, al tempo stesso, ci rincuora con la sua parola: “vi darò pastori secondo il mio cuore”.
Questa vicinanza stimola a comprendere che gli equilibri non si possono sempre raggiungere e che i problemi inevitabilmente attraversano la storia personale di tutti ma dobbiamo imparare a “rimetterci in cammino”, raggiunti dalla conversione dell’amore.
La stanchezza dei discepoli, proclamata dal Vangelo – ha affermato il vescovo Mario – è la risposta del loro abbandono fisico allo Spirito che ha plasmato le loro vite. Per questo Gesù, come pastore attento, li conduce a distogliersi dalle folle ma al tempo stesso non può non leggere i bisogni di quelle persone di cui “sente compassione”: stare con Lui, essere accolti, recuperare il riposo…

L'eremo di Adelano
L’eremo di Adelano

L’eremo di Adelano è uno di quei luoghi che ricorda il “riposo” donato dal Signore, per un tempo dove ritrovare il senso della nostra fede e in cui sentire l’impegno di annunciare la pace. La pace infatti è dono supremo per ogni uomo. Un dono che Cristo stesso, “nostra pace”, ha incarnato con la misericordia della Sua croce.
Uno stimolo a coniugare e ad accogliere sempre, a concedere riposo, a rispettare quella che era la legge ebraica della Torah ma anche a consolidare la “nuova ed eterna” alleanza, stretta attraverso la bontà di Dio.
È in questi termini – ha concluso mons. Vaccari – che dobbiamo indirizzare il nostro sguardo a quella pagina del Vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci dove Gesù chiama in causa ogni discepolo: “voi stessi date loro da mangiare”. Una scelta, un percorso, un programma di vita che possiamo comprendere quando ci “ritroviamo” a condividere la tavola del Cristo, fratelli ad un’unica mensa.
Al termine della celebrazione il ringraziamento di padre Cristiano per tutte le persone che in questi mesi si sono impegnate, sia economicamente che personalmente, per contribuire alla riuscita e al decoro dell’importante opera di restauro realizzata.

Fabio Venturini