Ora si attende la nuova udienza del Tar fissata per il 23 maggio
è ancora aperta a Fivizzano la storia infinita del Pabe (Piano Estrazione Bacini Marmiferi). Sembrava finita, quando nel luglio 2023, la sentenza del TAR Toscana dava ragione al Comune di Fivizzano in merito al ricorso presentato dalla Regione e basato sul “mancato rispetto, da parte dell’Amministrazione comunale, di alcune disposizioni normative del settore”, in particolare per l’altezza delle cave, stabilita in 1.200 metri, e la salvaguardia dei crinali. Legittima, quindi, era stata la soddisfazione del sindaco Gianluigi Giannetti, che, nelle dichiarazioni, sottolineava il fatto che il Comune aveva agito bene sotto ogni profilo, nell’attenzione sia verso chi lavora in cava, sia verso l’ambiente. Sembrava, così, chiuso l’iter della travagliata vicenda Pabe, prima bocciato, poi riapprovato con la nuova assessora all’ Urbanistica Giovanna Gia, che parlò di “piano estrattivo moderno”, al posto di Serafini. Chiusa, se il Consiglio di Stato non avesse sospeso “cautelarmente la sentenza del TAR a seguito di una proposta del Ministero della Cultura, ma anche dell’appello della Regione”.
Si tratterebbe, tuttavia, di una sospensione a tempo, essendo stata fissata il 23 maggio l’udienza che vedrà partecipi Comune di Fivizzano, Ministero Cultura, Regione, Soprintendenza, Marmi Walton Carrara, Beni Sociali di Vinca, non l’Escavazione La Gioia. Lo scopo è dettato da “esigenze cautelari e da giudizi di merito circa i criteri applicati per la delimitazione del vincolo paesaggistico”. Solo dopo l’udienza del 23 maggio, pertanto, si conoscerà come andrà a finire il contenzioso. C’è, poi, in atto un’altra questione che riguarda la problematica sempre più attuale delle cave. Il Piano Integrato del Parco delle Alpi Apuane, approvato sotto la presidenza di Alberto Putamorsi, è ora sotto esame della Commissione regionale competente, che, secondo quanto hanno scritto in una lettera al governatore Eugenio Giani, all’assessora Monia Monni, al Consiglio, l’ARCI, il Cai, Italia Nostra, Legambiente e WWW della Toscana, “sosterrebbe l’offensiva estrattivista delle imprese e di alcuni sindaci”. Chiedono, di conseguenza, di approvare subito il Piano, che “garantirebbe tutele migliorative e una migliore salvaguardia del fragile ecosistema apuano, oltre alla dismissione di alcuni siti estrattivi”, rispetto al vigente. Per approfondire queste tematiche il nuovo presidente del Parco, Andrea Tagliasacchi, ha convocato numerosi incontri con le associazioni ambientaliste, anche per verificare “la possibilità di nuove economie, oltre all’estrazione, all’interno del Parco”, a favore delle quali si sono espressi anche il segretario della Sinistra Italiana, Matteo Bartolini, e la nuova segretaria provinciale del PD, Elisabetta Sordi.
Andreino Fabiani