Sull’esempio del poverello di Assisi pace per tutti i popoli

Solenne pontificale il 4 ottobre in Cattedrale a Massa

“Sei tu, Signore, l’unico mio bene”, recita il ritornello del Salmo 15, in un versetto ripreso anche dal celebrante, mons. Calogero Marino, vescovo di Savona-Noli, all’inizio dell’omelia del solenne pontificale in onore di san Francesco d’Assisi, patrono della diocesi e della città di Massa, in una Cattedrale gremita di fedeli, alla presenza di sacerdoti e diaconi.
“Seguendo i passi di Francesco – ha detto mons. Marino – possiamo riconoscere la gioia nel Signore come unico bene nella vita. Avere la capacità di scorgere la bellezza del mistero dentro la vergogna della croce, permette a san Francesco di riconoscere la misura dell’amore di Dio, che è un amore senza misura”.
La solenne celebrazione è stata aperta dal saluto del vescovo Mario che ha rinnovato l’invito nel riconoscere Francesco come ‘padre’ per la Chiesa apuana. Hanno concelebrato anche mons. Luigi Ernesto Palletti, vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato e mons. Guglielmo Borghetti, vescovo di Albenga-Imperia.
Numerose le autorità civili e militari che hanno partecipato alla funzione religiosa, così come i sindaci provenienti dai Comuni del territorio diocesano.
“Francesco è un discepolo di Gesù – ha continuato il vescovo Calogero – è un cristiano, ma noi diventiamo cristiani riconoscendo la dismisura della grazia di Dio. La prima parola allora da recuperare è la ‘minorità’, da abbracciare come fratelli: è un cammino difficile, che è quello di tornare come bambini, così come ci insegna santa Teresa del Bambino Gesù nella sua infanzia spirituale”.
“La seconda parola è ‘fraternità’ – ha aggiunto – concetto da ritrovare e rinnovare, mai come oggi in un mondo chiuso nell’individualismo: chiediamola per intercessione di Francesco, per non far passare invano questa solennità perché cambi davvero la nostra vita”.
Al termine della celebrazione, il vicario generale, don Marino Navalesi, ha annunciato la consegna all’assemblea della “Lettera alla Comunità diocesana”, scritta dal vescovo Mario per i presbiteri, i diaconi, i consacrati e tutto il popolo della Chiesa diocesana.
La solennità di san Francesco è stata preceduta da un triduo di preparazione, caratterizzato dalla recita dei Vespri e dalle meditazioni di fr. Marco Fossati, economo della Provincia “S.Antonio” dell’Italia Settentrionale appartenente all’ordine dei Frati Minori. Nella sera del 3 ottobre, è stato celebrato il beato Transito del Santo, in ricordo del passaggio dalla vita terrena alla vita eterna.
Una giornata di festa, continuata poi nel pomeriggio quando il vescovo, su invito del Sindaco di Massa, Francesco Persiani e del Consiglio comunale, ha benedetto la statua di san Francesco in una aiuola davanti al Palazzo Comunale. (Davide Finelli)

A Pontremoli il ricordo del Transito di San Francesco

A Pontremoli il Transito di San Francesco è stato ricordato con una processione dalla chiesa dell’ex convento dei Cappuccini e una prima tappa nella chiesa di S. Francesco dove don Pietro Pratolongo ha ricordato il legame della città con il santo di Assisi.
La statua, portata a spalla a turno dalle confraternite e accompagnata da canti dedicati a S. Francesco, è poi giunta in Duomo per la lettura di brani riferiti agli ultimi istanti di vita dell’assisiate, intercalati da canti eseguiti dalla Corale S. Cecilia.
Qui don Pratolongo ha ricordato i tratti essenziali del messaggio francescano, soprattutto per quanto riguarda la ricerca della pace tra tutti i popoli, che appare ogni giorno di più minacciata da nuovi focolai di guerra.