San Michele: un culto antico, diffuso anche in Lunigiana

La “Linea sacra di San Michele” è un percorso che taglia in linea retta l’Europa con sette tappe fondamentali in luoghi di spiritualità

San Michele Arcangelo

Il culto di San Michele è molto antico, è diffuso nella letteratura giudaica, in tutte le
confessioni del Cristianesimo e nell’islam. Ma c’è una distinzione preliminare da
risolvere: Michele è solo arcangelo o arcangelo e santo?

Come capo degli angeli insieme a Gabriele e Raffaele è indicato già nel Vecchio
Testamento: munito di spada combatte contro il demonio e gli altri angeli ribelli, poi
nell’Apocalisse di San Giovanni è il difensore della donna contro il drago e suonerà la tromba del giudizio finale. Per ebrei, ortodossi orientali e per gli islamici è solo arcangelo Michele. Per i cattolici, gli ortodossi, anglicani e luterani è San Michele Arcangelo,è quindi anche venerato come Santo che in Irlanda appare a San Patrizio per aiutarlo nella lotta contro il male: questa identità di guerriero è comune per tutti.

Vista panoramica della chiesa di San Michele ad Arzelato
Vista panoramica della chiesa di San Michele ad Arzelato

Il culto di San Michele (festa il 29 settembre) è molto praticato e ha portato alla costruzione di abbazie, chiese e oratori a lui dedicati, alcuni già dal V secolo sorti ad opera di monaci colombaniani e benedettini in “antri bui e pietre di panico” di isole sperdute irlandesi (B. Shaw).

C’è una “Linea sacra di San Michele” di duemila km che taglia in linea retta l’Europa con sette tappe fondamentali in luoghi di spiritualità che toccano le abbazie benedettine di
Skelling irlandese, di Monte San Michele in Cornovaglia, quello in Normandia, la Sacra in Piemonte, il santuario di Monte Sant’Angelo nel Gargano, un monastero in Grecia , il
monte Carmelo in Israele: la meta finale è Gerusalemme.

Panorama di Canossa con la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo

Il santuario pugliese è luogo di culto sempre molto frequentato dai pellegrini. La sua storia inizia nel 493, costruito dopo tre apparizioni al vescovo di Siponto in una sacra grotta sempre molto venerata. Come variante della via Francigena c’è anche la “Via Sacra
Langobardorum” che da Saint Michel La “Linea sacra di San Michele” è un percorso che taglia in linea retta l’Europa con sette tappe fondamentali in luoghi di spiritualità in Normandia arriva al santuario del Gargano, luogo sacro per i longobardi. San Michele è infatti il Santo patrono dei longobardi, che col re Alboino nel 568 entrarono in Italia dalla Baviera e arrivarono a conquistarne larga parte. Grimoaldo (662-671) entra in Friuli: a
Cividale c’è il Tempietto, l’opera più bella dell’architettura longobarda. Formano un regno con capitale Pavia nel Nord Italia e Liguria marittima toccando anche la nostra Lunigiana. Con intermezzo delle terre pontificie formarono nel centrosud i vasti ducati di Spoleto e Benevento.

Abbiamo una fonte coeva, la “Storia dei Longobardi” di Paolo Diacono, VIII sec. che ci fornisce abbondanza di notizie. La conversione al cattolicesimo fu avviata dalla regina Teodolinda (589-626), che appoggiò molto l’opera di San Colombano a Bobbio: prima i
longobardi praticavano una religiosità arcaica seguaci di Odino il dio vichingo e poi dell’eretico Ario come tanti altri popoli barbari. San Michele, come pure San Giovanni
Battista e San Giorgio, ha dedicati moltissimi luoghi di culto: a Lucca S. Michele in foro, a Cremona, Busto Arsizio, Pavia, Bobbio dove Colombano edificò un eremo al
Santo Michele, Salerno e tutto l’ampio ducato di Benevento e il culto con dedica di chiese continua anche dopo la fine del regno nel 774 conquistato da Carlo Magno.

A Roma, fuori regno, la mole Adriana è oggi chiamata Castel Sant’Angelo perché, finita una grave pestilenza, papa Gregorio Magno, legato a Teodolinda, la dedicò nel 590 al Santo
guerriero che combatte il demonio, Un culto antico, diffuso anche in Lunigiana oggi patrono dei soldati. Nel territorio dell’antica diocesi di Luni si contano nove oratori e venticinque tra pievi, rettorie e prepositure. Nel bacino del fiume Magra sono undici: Agnino, Sassalbo, Spicciano, Corvarola, Fornoli, Merizzo, Gigliana, Canossa, Lusuolo, Arzelato, Serravalle.
Nel 2013 la dedicazione più recente: papa Francesco ha consacrato il Vaticano a San
Michele insieme a San Giuseppe e ha fatto collocare una statua nei giardini.

Maria Luisa Simoncelli