Cerimonia molto partecipata. Intitolata la strada tra il cimitero e la località Bronzo
Una targa per ricordare Carlo Lazzarelli, partigiano combattente di Montereggio caduto sul monte Colmo l’8 ottobre 1944 durante un rastrellamento nazifascista. Nella mattinata domenica scorsa, 30 luglio, tanta gente si è radunata nei pressi del cimitero di Montereggio per la commemorazione di quel giovane di 22 anni ferito mortalmente da una raffica tedesca e finito con una pugnalata al cuore, probabilmente da un milite della Decima Mas. La targa con la quale è stata intitolata Bronzo a Carlo Lazzerelli la strada che dal cimitero sale alla località Bronzo è stata scoperta dal sindaco, Claudio Novoa, e dai nipoti dello stesso. Oltre a quello del primo cittadino di Mulazzo si sono succeduti gli interventi del presidente del Consiglio Comunale di Bagnone, Luigi Leonardi, e di Paolo Bissoli, presidente dell’Istituto Storico della Resistenza Apuana.
Fra l’8 e l’11 ottobre di settantanove anni fa anche i paesi di Montereggio e Parana furono investiti da un vasto rastrellamento messo in atto dalle truppe di occupazione tedesche supportate da reparti fascisti della Decima Mas e della GNR: l’obiettivo era fiaccare la resistenza delle formazioni partigiane al di là del crinale, in particolare della brigata “Val di Vara” di Giustizia e Libertà e, possibilmente, eliminare il suo comandante, il gen. Daniele Bucchioni. Formazioni che poche settimane prima avevano dichiarato “partigiano” il territorio di Calice. Per tre giorni ci furono aspri combattimenti ai quali parteciparono diversi gruppi partigiani e furono numerose le formazioni coinvolte; alla fine i tedeschi non raggiunsero l’obiettivo e l’attacco venne respinto con gravi perdite da entrambi i lati. I partigiani ebbero una cinquantina di vittime tra morti, feriti e uomini fatti prigionieri: tra coloro che rimasero sul terreno proprio Carlo Lazzarelli, partigiano del Battaglione Internazionale comandato dal magg. Gordon Lett. Al termine della cerimonia di scoprimento della targa, resa ancora più struggente dai canti di un piccolo gruppo di coristi guidati da Ivano Poli, una delegazione si è recata sulla vetta del monte Colmo dove una croce ricorda il sacrificio del partigiano. Presente l’Anpi di Pontremoli e il gruppo di Mulazzo con la bandiera storia e i labari dei Donatori di Sangue di Mulazzo e dell’Anmig di Aulla con il presidente Giuseppe Chiappini.