Il Palio della Disfida agli arcieri di Guardia

A Fivizzano netta la vittoria dei cinque rappresentanti di Certaldola, Cerignano, Caugliano e Posara

Gli arcieri di Guardia vincitori del Palio della Disfida 2023

Se non ci fosse stato il cronista frate Tommaso da Fivizzano a lasciare un documento nel quale scriveva che il 6 agosto 1572 Torello da Turano, non fallendo un tiro, portò alla vittoria della “tenzone” Verrucola, e se la Pro loco e l’Accademia degli Imperfetti, nel 1971, non avessero realizzato l’idea di riproporre quella disfida, tutto sarebbe stato avvolto dall’oblio storico, come è avvenuto nel tempo compreso fra quelle due date.
Così, dal 1971 sono state riproposte ben cinquantuno disfide fra gli arcieri di Terra e di Corte; la prima rappresenta il centro murato (Fivizzano), la seconda i dintorni sintetizzati in Guardia (Certaldola, Cerignano, Caugliano, Posara), Verrucola (Collegnago, Ugliafreddo, Castelletto, Mommio, Signano, Vendaso, Verzano e Turano), Fittadisio (Arlia, Bottignana, Cotto, Fiacciano, Panigaletto Pognana, Sassalbo, Quarazzana), Montechiaro (Mazzola, Spicciano, Terenzano, Turlago).
Un territorio più che dimezzato, per ragioni storiche, se paragonato a quello comunale attuale, non figurandovi tutta la zona sud e orientale delle valli del Bardine, del Lucido, dell’Aulella. La sfida avviene fra cinque arcieri per ogni rione, ognuno dei quali ha a disposizione cinque tiri con un arco rigorosamente di legno, per centrare un bersaglio posto a 30 metri, “50 braccia”, di distanza.
Quest’anno si è verificato un fatto che ha richiamato la prestazione di Torello; infatti Federico Sutti ha centrato tutti i bersagli, trascinando alla conquista del palio, realizzato da Elena Ricciotti, la sua squadra, composta da Mattia Abate, Gianmarco Tonelli, Emiliano Bianchi, Moreno Piastra. Ben 2.070 i punti conquistati, contro i 1.650 di Montechiaro, i 1.420 di Verrucola, i 1.280 di Fittadisio, i 1.170 di Terra.
Ma la manifestazione, che ha richiamato in piazza Medicea, come ha dichiarato il sindaco Giannetti, la “folla delle grandi occasioni”, non si è esaurita nella serata dei tiri, essendo stata preceduta e seguita, secondo la tradizione, da un serie di eventi religiosi, di narrazione storica, di sfilate in costume con centinaia di figuranti, musici, alabardieri, alfieri, dame, cavalieri, sbandieratori, popolani.
Spettacolare il corteo di oltre 400 persone in costume storico, che, partendo da piazza Garibaldi, un tempo Del Campo, è giunto, percorrendo il borgo antico, addobbato con le bandiere e i drappi dei vari quartieri, in piazza Medicea (formalmente Vittorio Emanuele III, prima Piazza Maggiore e, più anticamente, “Sub Ulmo”).
Grande è stata la partecipazione anche ai momenti religiosi, alla celebrazione della Messa, all’omaggio alla Madonna di Reggio o della Ghiara, come ogni anno reso la seconda domenica di luglio, all’accensione del cero votivo donato dal Comune, alla benedizione del palio, quest’anno impartita dal Vescovo emerito mons. Alberto Silvani, atteso alla Porta di Sotto e accompagnato in piazza.
Insomma, un evento eccezionale, durato tre giorni, arricchito dalla presenza del Gruppo Storico, della Compagnia della spada di Aulla, del clown mister Mustache, del gruppo Iannà Tampè di artisti circensi e giocolieri di Alessandria, dalle cene dei rioni e concluso trionfalmente con l’alza bandiera del vessillo della Guardia, trionfatrice della disfida, in piazza Marzocco, e con una grande festa del rione per la quarta vittoria nelle 51 edizioni.
Da evidenziare la bravura di tutti gli arcieri, merito del valore della scuola fivizzanese di tiro con l’arco, che ha portato alcuni di loro alla conquista di titoli nazionali e, con Alessandro Gaudenti, di quello mondiale.

Andreino Fabiani