Antichi crocevia di strade storiche

Escursionismo: una “tavola rotonda” a Pontremoli.
La Via dei Monti de Pontremulo è l’ultimo arrivato fra i numerosi percorsi che interessano la Lunigiana, fra problemi e prospettive

Un pellegrino lungo la via francigena
Un pellegrino lungo la via francigena

Già lo scorso anno avevamo assistitito a Pontremoli ad una sorta di tavola rotonda sulle antiche vie che interessano il territorio lunigianese e in particoloare quello pontremolese. Anche quest’anno è tornata l’iniziativa, con un titolo suggestivo e ambizioso: “Una storia da protagonista: Pontremoli al centro della cultura del libro e crocevia di strade storiche”. Una delle novità, rispetto allo scorso anno, riguarda la Via dei Monti de Pontremolo, l’ultima arrivata, che lo storico ricercatore Tiziano Mannoni ha studiato e ne ha individuato il tracciato. Così oggi, anche grazie alla guida redatta da Federico Chiodaroli, è possibile praticarla da Levanto a Pontremoli. Scrive Mannoni: “costruita alla fine del XIII secolo dal Comune di Genova in base ai precedenti accordi con quello di Pontremoli (nel Settecento veniva ancora chiamata la “Via di Pontremolo”), partiva dal porto-canale appena costruito a Levanto,… raggiungeva Piagna, Torrano, Cavezzana Gordana ed entrava in Pontremoli dal ponte inferiore sul Verde per la Porta del Casotto”.
La Via è stata illustrata da Silvano Zaccone, presidente del Consorzio “Il Cigno” il quale esordisce ringraziando le sezioni CAI di Pontremoli e di La Spezia, l’Unione dei Comuni della Lunigiana per la fattiva collaborazione.
Ha lasciato quindi il palco a Federico Chiodaroli, che ha redatto la Guida della via dei Monti de Pontremolo, il quale con un filmato ne ha raccontato il percorso e come è giunto alla stesura dela Guida.
L’intervento del sindaco Giannetti di Fivizzano ha riguardato la Via del Volto Santo per Lucca, mentre Luciano Allegri ha presentato la Via degli Abati tra Pavia e Pontremoli e che nel 1970 venne percorsa a cavallo da Mogol e Battisti diretti Roma.
Interessante il progetto in divenire legato alla via Lombarda o Longobarda perchè, come illustrato da Antonella Bonvicini di “Cio nel Cuore”, a partire da una bella idea di Piergiacomo Tassi riguardante la sistemazione del tratto degli Scaleri, dedicato al prof. Giulio Armanini, si è giunti a significative realizzazioni.
Impossibile riuscire a dar conto degli innumerevoli interventi che si sono susseguiti: da Italo Pizzati, Andrea Santolini per la via Lombarda a Luca Favarelli per la via Francigena, Antonio Beschizza, Sante Talamini per Francigena Half Marathon, Francesco Bola per Sigeric, Ivan Velardi per la Pro loco di Pontremoli, Roberto Galassi per il GAL e infine i presidenti e volontari del CAI di Pontremoli, Bagnone, Filattiera, Bagnone.
Tratti comuni a diversi interventi la scarsità di strutture di accogliena sulle vie storiche e di mezzi, pochi soldi vengono investiti, il ricorso eccessivo al volontariato con costi spesso a carico di quest’ultimo.
La serata è stata allietata dal coro Monte Sillara, diretto da Ivano Poli, la cui esecuzione è stata disturbata dal vociare eccessivo di alcuni presenti nei bar, come del resto è sempre avvenuto in occasione di eventi organizzati in piazza; chi organizza ritiene forse che in nome della libera manifestazione del… ‘pensiero’ si possa tollerare la maleducazione e far venir meno anche la buona accoglienza degli ospiti?  (Fabrizio Rosi)

Fare squadra

Con una nota diffusa il giorno seguente l’incontro di Pontremoli, la sezione CAI di Fivizzano ha voluto sottollineare alcuni problemi legati all’aumento dei cammini storici in Lunigiana: se in origine era solo la Via Francigena, oggi esiste “una varietà di itinerari, più o meno famosi, come la Via del Volto Santo, la Marchesana, la Via degli Abati, Via dei Monti, il Cammino di Francesco”.
“Se un’associazione come il CAI – si legge nella nota – non può che accogliere con entusiasmo questo interesse per l’attività escursionistica, deve però anche farsi carico di constatare criticità oggettive presenti e rendersi disponibile a migliorare i percorsi e offrire soluzioni per una migliore fruibilità”.
Sono gli operatori turistici del territorio a segnalare varie problematiche, in particolare per la Via del Volto Santo (“scarsa segnaletica e manutenzione assente in alcune tappe lunigianesi”) “esistente e promossa a livello turistico da alcuni anni, ma che, nonostante sia stata oggetto di cospicui finanziamenti, non è riconosciuta ufficialmente dalla Regione in quanto priva dei più elementari requisiti per ottenere lo status di “cammino storico regionale”.