
Per l’ennesima volta numeri da record per la rassegna nata nel 2015. Tante presenze, un po’ di coda ma nel complesso un grande successo

Altro record, altro limite infranto. Stavolta è stata la soglia dei 4.000 iscritti ad essere frantumata con 4.063 partecipanti. Ormai gli aggettivi non bastano più per provare a raccontare il successo del Tourday, trionfo che ogni volta sembra porre delle asticelle insuperabili ma che invece, contrariamente alle attese, ogni volta non solo si riescono ad oltrepassare ma si realizzano nuovamente numeri fuori da ogni logica. E così è stato anche questa volta di questo Tour goliardico tour enogastronomico nato quasi per gioco nel 2015 e che sta dimostrando di richiamare sempre più visitatori ed appassionati, ed anche i commercianti locali stanno aderendo con passione.
Alla fine, come detto, è già stato stracciato il precedente record di 3.060 che era stato già quasi raggiunto al sabato sera e sono bastate le prime ore della riapertura dello stand delle iscrizioni alla domenica mattina per agguantare e poi superare il record. Ma non solo, è stata anche superata quota 4.000 che era il sogno alla vigilia degli organizzatori. Insomma l’ennesima dimostrazione che la febbre del Tourday ha contagiato ben oltre i confini pontremolesi e lunigianesi, come del resto ci hanno confermato gli organizzatori, che si sono gettati anima e corpo nella gioiosa, ma anche impegnativa, organizzazione della due giorni del Tourday “tante le partecipazioni dei locali ma soprattutto da fuori. Dalla Spezia, da Massa, ma anche dall’Emilia, dalla Lombardia, dal Veneto, dal Piemonte”. Il grande afflusso non ha creato grosse problematiche, c’è stato qualche momento di inevitabile coda e qualche piccola polemica per la mancanza di servizi igienici (una mancanza che noi continuiamo a segnalare anche in occasione di Medievalis) ma nel complesso tutto scorso via liscio anche perché c’era un contesto di grande allegria e spensieratezza. Il bel tempo ha aiutato a creare un clima di convivialità anche quando c’era da attendere qualche minuto prima di poter gustare il piatto prescelto. Il tutto pensando che i 19 esercizi coinvolti, nell’arco della due giorni, hanno servito mediamente tra le 1.500 e le 2.000 persone.
Insomma verrebbe da dire che è stato “spazzato via tutto” e tutti sono rimasti entusiasti delle proposte gastronomiche, dagli amor ai testaroli, dalla spongata alla birre artigianali, e così via mangiando. E sono state tante anche le attività collaterali che hanno ulteriormente colorato di gioia la città. Come il concerto del gruppo locale dei Patina Republic o ancora l’apertura a tempo continuato degli “Uffizi Diffusi”, nella sala dei sindaci nel Palazzo Comunale con l’esposizione dell’opera di Francesco Hayez “Ritratto del Conte Arese Lucini in carcere”. (r.s.)
Qualche curiosità…
Sono stati tre pontremolesi i primi a finire, già nel primo pomeriggio del sabato, tutte le 19 tappe. Un tempo record che gli ha permesso di vincere come premio il vocabolario del dialetto pontremolese. Il più giovane partecipante di questa edizione è stato un bimbo di 20 giorni a cui è stato regalato il peluche di Otello, la mascotte della manifestazione. A vincere il premio come miglior gruppo folcloristico, è stato invece il gruppo della vicina Valdantena che è arrivato numerossissimo e ricco di presenze, oltre che di contagioso entusiasmo.