Conclusa con la prima vittoria portoghese la 46° edizione del Giro della Lunigiana juniores

Un Giro della Lunigiana, edizione numero 46, che parla portoghese ma che conferma la forza del vivaio giovanile francese, a discapito però del ciclismo italiano che non sale sul podio finale: questo in sintesi il report della corsa a tappe juniores più importante del mondo appena conclusa. A portare a casa la maglia verde è stato il portoghese Antonio Morgado, firmando così la prima vittoria lusitana nella corsa dei campioni di domani e precedendo sul podio il francese Paul Magnier e lo slovacco Tomas Sivok. Già nella prima tappa, la Portofino – La Spezia i protagonisti del podio finale hanno mostrato la loro superiorità, andando in fuga sulla prima dura salita del giro, quella di Biassa, insieme al lombardo Simone Gualdi e al polacco Michal Zelazowski, che si è aggiudicato la volata – riportando la Polonia al successo 15 anni dopo Michal Kwiatkowski, futuro vincitore di Sanremo, Strade Bianche e Mondiale – complice anche il salto di catena che ha impedito a Magnier di disputare lo sprint. Gli 8 secondi persi dal transalpino alla fine si sono rivelati la chiave di volta del Lunigiana 2022. Infatti, il diciottenne francese, recente medaglia di bronzo ai mondiali di mountain bike, sostenuto da una nazionale fortissima al pari di quella che accompagnò con Lenny Martinez alla vittoria nel 2021, il giorno successivo ha vinto la tappa delle Alpi Apuane a San Carlo Terme, battendo in volata, tra i superstiti di una fuga a venti, proprio Morgado, che già indossava la maglia verde dopo la semitappa del mattino, una volata di gruppo con arrivo a Sarzana regolata da Mirko Bozzola (Piemonte), sui veneti Giovanni Zordan e Giovanni Cuccarolo. Una vittoria, quella di Magnier, bissata nella tappa del sabato, la Pontremoli – Fivizzano. Al termine della tappa che lambiva Casola e arrivava nel borgo mediceo dopo il doppio giro di Moncigoli e Posara, Magnier regolava in volata il leader della generale Morgado e il belga Van Mechelen, unico superstite di una lunga fuga di una ventina di unità.

Al termine della tappa di Fivizzano, quindi, senza quegli 8 secondi persi in via Chiodo a Spezia, Magnier avrebbe indossato la maglia verde a parità di tempo ma con i migliori piazzamenti rispetto al rivale portoghese. Gli ordini di arrivo tuttavia non si scrivono con i se e con i ma e al termine della tappa il podio finale era già delineato, complice anche la caduta di Gualdi all’ultimo km che doveva quindi abbandonare i sogni di podio. La tappa finale da Ceparana a Casano di Luni ha confermato lo strapotere francese, che con Thibaud Gruel portava a casa la terza vittoria (ma i transalpini piazzavano 5 atleti nei primi 9) al termine di una fuga di 45 km, cominciata nella discesa di Montemarcello e che non ha impensierito la squadra portoghese, interessata solo al controllo di Manier e di Sivok, che hanno fatto da contorno alla premiazione di Morgado. Sul podio della corsa organizzata dalla Società sportiva Casano, Morgado, vincitore anche della classifica degli scalatori, ha festeggiato assieme ai vincitori delle altre classifiche: Paul Magnier (classifica a punti), Simone Gualdi (Giovani e migliore italiano, quarto nella generale), Samuele Privitera (Miglior Ligure, quinto). Nelle classifiche a squadre vittoria per la Francia (miglior squadra assoluta), e il Veneto, miglior rappresentativa regionale.
(Davide Tondani)
Una corsa di successo che spinge verso un maggior protagonismo dei comuni lunigianesi
A completare il successo del Giro della Lunigiana è stata la prima edizione del Giro della Lunigiana donne junior – Trofeo Poliartigiana, corso in linea sabato da Arcola a Fivizzano, vinto da Monica Castagna (Team Wilier Chiara Pierobon) davanti a Valentina Trussardo (Ciclismo Insieme – Team Di Federico e Irene Cagnazzo (Racconigi Cycling Team). La prima edizione della corsa femminile è stata la ciliegina sulla torta di un’edizione della corsa che vede consolidato sempre di più il suo profilo di gara più prestigiosa del panorama internazionale di categoria e che ha mostrato uno stato di salute che consegna ai cattivi ricordi le difficoltà organizzative di una decina di anni fa, lo stop del 2014 e la sospensione della gara nel 2020 causa pandemia. Anche quest’anno la carovana del Giro – circa 450 persone senza contare i famigliari degli atleti che seguono i ragazzi in autonomia – ha toccato tutte le aree della Lunigiana storica: la riviera spezzina, con lo “sconfinamento” nel Tigullio, la bassa val di Magra, l’area apuana con le Alpi Apuane e la Lunigiana interna, per il secondo anno teatro di un arrivo di tappa, quest’anno come nel 2021 a Fivizzano. Il successo tecnico e di pubblico della tappa del borgo mediceo in entrambe le edizioni e la partenza da Pontremoli di sabato scorso sono una bella notizia per lo sport lunigianese e per la promozione del territorio e del turismo outdoor su cui molto si è puntato in questi anni, di cui la corsa è interprete efficace con i servizi filmati sui canali web specializzati e la presenza in gara di 12 nazionali e 15 rappresentative regionali. Marco Danese, “patron” della corsa, ci ha assicurato l’interesse primario per l’allestimento ogni anno di una tappa in Alta val di Magra. Sappiamo anche dei contatti già avviati in estate con diversi amministratori locali perché questo obiettivo diventi realtà, tramite un uso sapiente delle risorse, che in teoria potrebbero già essere individuate, e una condivisione degli obiettivi tra i vari comuni della vallata. (d.t.)