Gli “Amici del Campanone” ritrovano Pontremoli

Un momento di ritrovo dopo la lunga assenza per la pandemia. Il richiamo dei 400 anni del voto alla Madonna del Popolo diventa il motivo per riscoprire “il tempio” voluto nel 1630 dai pontremolesi. La chiesa cosi diventa un “libro aperto” sulla vita della Madonna. 

Il gruppo degli "Amici del Campanone" in visita al Duomo di Pontremoli
Il gruppo degli “Amici del Campanone” in visita al Duomo di Pontremoli

Quale e quanta fosse la voglia dei pontremolesi della “diaspora” lombarda di ritrovare il luogo delle loro origini è emerso chiaramente dal ritorno, voluto e preteso dalla Associazione che li riunisce, gli “Amici del Campanone”, di tornare a Pontremoli nella prima occasione utile dopo la lunga pausa imposta dal COVID. L’appuntamento, ineludibile, con la concattedrale di Santa Maria Assunta, a ritrovare la Madonna del Popolo, quella a cui tanti dei nostri di ieri e di oggi si sono rivolti e si rivolgono per trovare la giusta protezione, nell’anno in cui ricorre il 400° anniversario del voto che i nostri padri vollero a tutti i costi ratificare in un momento di grande difficoltà che, stranamente, viene ad avere tante affinità con il presente. L’incontro in Duomo, non solo per venerare ed ammirare la stupenda statua duecentesca della nostra Madonna, ma per fare una scoperta incredibile, ovvero che, nel corso dei secoli, Pontremoli volle che, nella sua chiesa più importante, fossero testimoniati concretamente i momenti più importanti della vita della Vergine. Guidati da Luciano Bertocchi, i tanti amici lombardi e non solo che hanno voluto partecipare, sono entrati, grazie ad opere d’arte di grandissimo valore ed effetto, in una vicenda forse anche troppo nota, ma raramente penetrata nei suoi particolari in maniera così capillare come riescono ad offrire le tante opere d’arte presenti in Duomo. Il presidente Claudio Caldi e il prevosto Padre Dario Ravera hanno introdotto ad un momento di riflessione che i nostri concittadini hanno apprezzato, cogliendo appieno il senso dell’impegno di una comunità nei secoli, per rendere il dovuto omaggio alla Madonna che tanto ha voluto fare per la nostra comunità, dovunque fosse collocata. La giornata si è conclusa, come tradizione, in un ottimo ristorante nostrano, dove ancora il presidente Caldi ha voluto rimarcare il senso di una giornata ritrovata non solo nei suoi significati sociali, legati alla storia della Associazione, ma soprattutto per il consapevole senso di partecipazione dei soci, ora più che mai coscienti del valore di questo importante momento di aggregazione che riesce ad assumere significati sempre diversi, ma comunque fondamentali per guardare al futuro in un momento di grande incertezza, che solo la dimensione dell’identità e dell’appartenenza riesce ad attenuare e rendere comunque sopportabile.