La coalizione FdI-Lega-FI sfiora il 45%. Quella a guida PD si ferma al 28%. M5S al 12%. La lista Azione-IV supera l’8%
Per quanto riguarda i risultati delle lezioni politiche di domenica scorsa nella provincia di Massa Carrara il commento si potrebbe esaurire in un titolo che metta in evidenza la netta vittoria del centrodestra (44,86) nei confronti del centrosinistra (27,78) e, a scalare, di tutte le altre liste in competizione: Movimento 5 Stelle 12,04; Azione – Italia Viva – Calenda 8,59; poi quelle che non hanno raggiunto il 3% e, con tutta probabilità, verranno nominate per l’ultima volta in questo tipo di resoconti: Unione popolare con De Magistris 2,72; Italexit per l’Italia 1,86; Italia sovrana e popolare 1,47; Vita 0,68.
I dati possono essere ancora un po’ “ballerini” (precisando che facciamo riferimento a quelli della Camera dei Deputati, sovrapponibili al Senato dopo l’estensione fino ai 18enni del diritto di voto per la “Camera alta”) ma si tratta di decimali e quindi la sostanza rimane inalterata. Netta la prevalenza dei consensi alla forza politica più rappresentativa del momento – non solo nell’ambito del centro destra – per questo motivo non è sbagliato rettificare la storica definizione in ‘destra-centro’ – come confermato dai dati ufficiali.
Montemagni (Lega) e La Pietra (FdI) sono gli eletti nei nostri collegi. Niente conferma per Cosimo Ferri e Martina Nardi
La versiliese Elisa Montemagni eletta alla Camera per la Lega
Sono Elisa Montemagni (Lega) e Patrizio La Pietra (FdI) gli eletti nei collegi uninominali, rispestivamente per la Camera e il Senato, che coinvolgevano il nostro territorio. Non ce l’hanno fatta invece i due candidati di punta del nostro territorio provinciale, entrambi deputati uscenti: sia la massese Martina Nardi (PD) che il pontremolese Cosimo Ferri (Azione-Italia Viva) non sono riusciti a centrare l’obiettivo della conferma a Montecitorio. Entrambi candidati nel collegio uninominale Massa Carrara – Versilia nel quale l’unico posto disponibile è invece andato a Elisa Montemagni versiliese di Massarosa, classe 1986, consigliera regionale della Lega. Per entrambi, del resto, si presentava come una sfida difficile come confermano i risultati.
Patrizio La Pietra, confermato al Senato per Fratelli d’Italia
“Si spengono le luci – ha commentato l’on. Nardi – Sono stati dieci anni impegnativi ma esaltanti e formativi. Ho imparato e mi sono impegnata al massimo delle mie possibilità. Per la prima volta nella storia della Repubblica, la nostra provincia non avrà nessun rappresentante del centro sinistra in Parlamento e questo mi intristisce molto”.
L’on. Cosimo Ferri oltre che nel nostro collegio uninominale era anche capolista nel proporzionale in Liguria. “Ringrazio veramente di cuore le 54.154 persone che mi hanno votato in Liguria e le 15.118 persone che mi hanno votato nel collegio maggioritario di Massa e Viareggio – ha scritto – è stata una campagna elettorale breve ed intensa. In Liguria non è scattato il seggio davvero per una manciata di voti. Purtroppo questi voti non sono stati sufficienti per essere rieletto alla Camera dei Deputati che lascio dopo questi quasi 5 anni di legislatura. Mi aspettano scelte importanti anche personali ma continuerò ad essere sentinella dei problemi dei territori e a portare avanti tante battaglie”
Nella nostra provincia, come in tante altre realtà, Fratelli d’Italia raccoglie ben oltre il 50% dei voti della coalizione di cui fa parte: 26,23% (era all’11 alle Regionali del 2020 e alle politiche del 2018), contro il 7,82 della Lega (crollo rispetto al 22,40 delle regionali e al 20,18 delle precedenti politiche) e l’8,95% di Forza Italia (leggero calo rispetto al 9,71 del 2020 e al 10,98 del 2018). Nel fronte opposto, il PD segna il 20,81 (calo deciso rispetto alle Regionali del 2020, dove raggiungeva il 28,22, poco consolante miglioramento rispetto al 18,15 delle politiche 2018 (nonostante la presenza, in quella competizione elettorale, del candidato locale Cosimo Maria Ferri nella lista del PD); di poco sopra alla soglia minima Alleanza Verdi e Sinistra (3,57%); di poco sotto +Europa (2,23%); non pervenuto Impegno Civico Luigi Di Maio–Centro Democratico (0,48).
Il Movimento 5 Stelle migliora il risultato del 2020 (7,81) ma frana, come ampiamente previsto, rispetto al 2018 (33,39). Impossibili raffronti sensati su risultati precedenti per Renzi e Calenda. Anche la storia dei risultati delle coalizioni presenta delle discrepanze nelle presenze dei diversi partiti, comunque può servire ricordare che il centrodestra già nelle Regionali del 2020 (45,63%) con Susanna Ceccardi aveva superato il centrosinistra (43,92%) guidato da Matteo Giani; come pure alle politiche del 2018 (complice l’exploit dei 5stelle) con un 33,59% nettamente superiore al 24,79% degli avversari. Il confronto che non si può fare a livello di risultati storici per Renzi e Calenda, è però possibile, nell’ambito di queste Politiche 2022 sul risultato ottenuto in provincia rispetto ai contesti più ampi, tenendo conto della presenza del candidato locale Cosimo Maria Ferri.
Con l’8,59% ottenuto, rimane al di sotto del 9,32 regionale e supera il 7,79% nazionale: leggero lo scarto in entrambi i casi. Si può dire, guardando ai risultati negli altri ambiti locali – Lunigiana e Pontremoli – che sia mancata “l’onda lunga” capace di trascinare il consenso fuori dai territori più legati al candidato. Al comune di Massa i risultati sono di fatto sovrapponibili a quelli provinciali e quindi anche lì la coalizione guidata da Giorgia Meloni si piazza prima (42,34), così come primo risulta il suo partito (28,96); nel centrosinistra il PD (21,09) registra un risultato superiore alla media provinciale ma resta sotto a quella regionale. Lo stesso discorso vale per il comune di Carrara, con risultati di poco inferiori per il centrodestra (41,19) e di poco migliori per il centrosinistra (30,32) ma sempre con Fratelli d’Italia al primo posto tra i partiti (26,49), anche se con “solo” meno di 3 punti di vantaggio sul PD (23,83).