La riapertura dell’Hotel Napoleon non prima della primavera 2023

Per l’albergo chiuso sette mesi fa in programma importanti lavori di ristrutturazione

Immagine d’archivio dell’Hotel Napoleon.
Immagine d’archivio dell’Hotel Napoleon.

Con la fine del 2021 e la conclusione del contratto in essere, la gestione dell’Hotel Napoleon ha rinunciato a proseguire e l’albergo ha chiuso i battenti. Un problema non da poco per una realtà come Pontremoli che vorrebbe fare del turismo uno dei volani della propria economia e dello sviluppo. In quindici anni la città ha visto sparire le due maggiori strutture ricettive: prima il Golf Hotel, adesso il Napoleon: l’hotel adiacente piazza Italia è transennato, sono in corso lavori di ristrutturazione che hanno riguardato il tetto e le facciate, ma i problemi non mancano e per una possibile riapertura si parla apertamente della primavera 2023. “Al momento siamo fermi con il cantiere per i problemi di approvvigionamento delle materie prime derivanti dalla situazione generale – spiega l’avv. Roberto Magnavacca, proprietario dell’immobile con i due nipoti, figli del fratello scomparso – ma in ogni caso vogliamo riaprire l’hotel il prossimo anno con una veste nuova e un’organizzazione diversa”.

Foto dell'Hotel Napoleon con i lavori di ristrutturazione in corso.
Foto dell’Hotel Napoleon con i lavori di ristrutturazione in corso.

L’attuale società familiare verrà infatti aperta all’ingresso di nuovi soci disponibili ad investire le importanti risorse economiche necessarie alla realizzazione di un ambizioso progetto di ristrutturazione. “L’hotel ha circa 60 posti letto – continua l’avvocato pontremolese – che noi vorremmo ridurre a 25 trasformando una parte della struttura in mini appartamenti destinati a famiglie o a piccoli gruppi che chiedono questo tipo di ospitalità per soggiorni più lunghi e autosufficienti”. Una piccola rivoluzione rispetto alla struttura costruita dal padre Giovanni e inaugurata il 25 settembre 1971: “una scelta necessaria per andare incontro alle nuove esigenze di un mercato che in questi decenni è cambiato molto”. Di fronte alla rinuncia a proseguire da parte della gestione scaduta alla fine dello scorso anno Magnavacca in un primo momento desiderava continuare, ma la necessità di realizzare lavori di ristrutturazione non più rinviabili lo hanno fatto desistere. “Avremmo dovuto aprire l’albergo e accogliere gli ospiti con il cantiere aperto – conclude – con inevitabili disagi e questo alla fine ci ha fatto desistere. Contiamo di riaprire nella primavera del 2023”. Scriveva “Il Corriere Apuano” cinquantuno anni fa nell’imminenza dell’apertura: “Il nuovo e lussuoso albergo viene a colmare una carenza fortemente sentita dalla nostra città che si avvia, anche per la prossima apertura dell’autostrada, verso un più sicuro avvenire turistico”. Considerazione che si ripropone nell’attualità di oggi: nonostante la presenza di agriturismi e bed and breakfast di qualità, nonché delle 26 camere e delle attrezzature sportive del “Cà del Moro Resort” a Casa Corvi, Pontremoli dopo la chiusura del Golf Hotel e dell’Hotel Napoleon soffre della carenza di strutture ricettive.

Paolo Bissoli

Park Hotel “La Pineta” a Cravilla. “Quando chiude un albergo è un danno per tutti”
La fortuna di una struttura a gestione familiare
Vista dall'alto dell'Hotel La Pineta a Cravilla
Vista dall’alto dell’Hotel La Pineta a Cravilla

Un’altra stagione da tutto esaurito. Fosco Uberti, titolare con il fratello dell’Hotel “La Pineta” a Cravilla di Groppoli, non ha timori a far conoscere il successo dell’azienda fondata dal padre Giovanni più di mezzo secolo fa. “Stiamo andando davvero bene – spiega – anche con un gran numero di turisti stranieri che vengono da tutta Europa e, quest’anno, soprattutto dagli Stati Uniti”. Un ritorno particolarmente gradito quello degli americani, che arrivano in Cravilla grazie agli accordi stipulati con i tour operator che vendono pacchetti completi che in Italia nel nostro caso prevedono escursioni alle Cinque Terre con pernottamenti nella tranquillità della “Pineta”. Aperto tutto l’anno, 35 camere, grande sala ristorante, bar, parco, piscina e campo da tennis, il Park Hotel “La Pineta” si è sviluppato davvero tanto nei suoi cinquantadue anni di vita. “Nostro padre alla fine del 1970 aveva aperto un piccolo bar, poi diventato trattoria alle quali aveva anche aggiunto qualche camera. Nel tempo abbiamo investito molto, anzi proprio tutti gli utili della nostra gestione familiare che sono stati sempre destinati a far crescere la struttura”. Dopo la chiusura dell’Hotel Napoleon di Pontremoli questo di Cravilla è rimasto uno dei pochi alberghi funzionanti in Lunigiana. Ma Fosco Uberti non ne è certo contento: “Quindici anni fa la chiusura del Golf Hotel, ora quella del Napoleon: è un grosso problema per noi e per l’economia del territorio – spiega – perché se non ci sono strutture alberghiere non si può fare promozione e il turismo non può decollare”. Agriturismi e bed and breakfast svolgono una funzione importante, ma si rivolgono ad una fetta di utenza diversa; strutture in genere piccole, con poche camere, non di rado con prezzi più alti di quelli degli alberghi. “Quando chiude un albergo non ci sono benefici ma solo danni – conclude – anche per gli operatori che restano. Quanto ad esempio io ho l’albergo pieno come in questo periodo spesso non so davvero dove dirottare le persone”. Che il più delle volte sono costrette a scegliere mete diverse, spesso lontane. (p. biss.)