Vescovo Mario, pastore e padre di questa porzione del popolo di Dio

In piazza Aranci a Massa domenica 22 maggio si è svolta la celebrazione dell’ordinazione episcopale di fra Mario Vaccari. Gli interventi del sindaco, del presidente della Provincia e del vescovo Gianni Ambrosio

Il Vescovo Mario (foto Walter Massari)

La celebrazione per l’ordinazione episcopale di fra Mario Vaccari, Ofm, che è coincisa con l’inizio del suo ministero pastorale nella nostra diocesi, è stata scandita dai saluti delle autorità, dall’omelia dell’amministratore apostolico, dal discorso finale del vescovo Mario e dai saluti della diocesi presentati dal presidente diocesano di A. C., Marco Leorin. Di questi ultimi due diamo resoconto in altre pagine.

Chi è il vescovo Mario Vaccari

Fr. Mario Vaccari è nato a Genova il 5 febbraio 1959. Si è laureato in Economia e Commercio nel 1982 e fino al 1990 ha svolto la professione di Commercialista. Nel 1991 è entrato nell’Ordine dei Frati Minori: ha emesso la Professione solenne il 7 aprile 1997 ed è stato ordinato sacerdote l’8 dicembre 1998. Nei Frati Minori ha svolto incarichi di Guardiano, Definitore provinciale, Rappresentante legale, Ministro provinciale della ex Provincia ligure dal 2009 al 2016 anno nel quale è stato eletto Vicario provinciale della Provincia S. Antonio dei Frati Minori (Nord Italia) e riconfermato nel medesimo incarico nell’aprile 2019. Il 24 febbraio 2022 è stato nominato dal Santo Padre, Francesco, vescovo di Massa Carrara-Pontremoli. È stato consacrato ed ha iniziato il suo ministero pastorale il 22 maggio in Piazza Aranci a Massa.

Ad intervenire a nome dei cittadini che vivono nei territori che compongono la diocesi sono stati il sindaco di Massa, Francesco Persiani, e il presidente della Provincia di Massa Carrara, Gianni Lorenzetti. Il sindaco di Massa ha dichiarato di essere rimasto affascinato dalla storia di “una vita condotta tra studi e lavoro per metà della sua esistenza prima di entrare nella famiglia religiosa dei frati minori”. “I cittadini apuani e la diocesi di Massa Carrara-Pontremoli – ha aggiunto – hanno estremamente bisogno di una guida retta, comprensiva, che sia presente nell’aiutarci ad affrontare quelle prove a cui siamo sottoposti”. La diocesi è sempre stata un punto di riferimento sia sotto il profilo religioso che per l’impegno civico, espresso attraverso la presenza di numerose associazioni di volontariato. Il sindaco Persiani ha indicato le caratteristiche di una “popolazione introversa, coriacea, ma innamorata della propria terra e delle proprie origini” e pronta alla solidarietà. Infine, ha garantito la disponibilità dell’Amministrazione a non far mancare “il giusto appoggio nell’intento di rafforzare il legame tra Chiesa, amministrazione e territorio”.

Fra’ Mario in piazza Garibaldi durante l’incontro con i giovani (foto Walter Massari)

Il presidente della Provincia, da parte sua, ha ricordato i diversi momenti che la provincia ha vissuto “dal Risorgimento ai giorni nostri, passando per due guerre mondiali, il ventennio fascista, la resistenza. Qui, sulla linea Gotica, sono avvenute le più efferate stragi naziste che hanno coinvolto la popolazione”. Poi le emergenze dovute all’inquinamento ambientale, alle calamità naturali; il tributo di vite umane nell’estrazione del marmo. “Siamo un popolo, ha aggiunto, che ha saputo reagire con prontezza e solidarietà”. A fronte di queste e tante altre difficoltà dobbiamo rinunciare alla speranza di un cambiamento in positivo? “Io penso di no, ha affermato Lorenzetti, e in tanti pensiamo di no. Anche le centinaia di persone che oggi sono riunite in questa piazza hanno speranza. Hanno speranza in lei, hanno speranza in noi”. La Provincia di Massa-Carrara, ha quindi concluso, “potrà crescere ancora in modo intelligente, sensibile e inclusivo se saprà essere una società aperta al mondo che cambia… tutti assieme, istituzioni laiche e istituzioni religiose”.
Ai due amministratori fra Mario ha risposto parlando a braccio. Ha spiegato che ha subito richiesto la residenza nel comune di Massa “non come atto formale ma come desiderio di immergermi in questi territori”. Il connubio tra mare e montagne che la diocesi presenta “per me è una cornice che sento proprio mia”. I temi della ripresa della provincia saranno anche sfide della Chiesa, così come lo sono già ora, per merito di tante persone che lavorano per il bene comune. Ci sarà pieno sostegno per “quelle decisioni politiche che dovrete prendere e che hanno come obiettivo il bene comune: “La comunità cristiana è impegnata a costruire quelle relazioni sociali che si possono definire fraterne”.

L’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori, impone le mani sul capo di fra’ Mario (foto Walter Massari)

Particolarmente attesa l’omelia dell’amministratore apostolico, mons. Gianni Ambrosio, che con l’ordinazione di fra Mario terminava il suo mandato ed effettuava il passaggio di consegne ufficiale. Mons. Ambrosio ha rivolto il saluto francescano – “il Signore ti dia pace” – in particolare a fra Mario, “che il Santo Padre Francesco ha inviato a questa Chiesa di Dio che è in Massa Carrara-Pontremoli come suo pastore e padre”. Il ministero episcopale, ha sottolineato, non è privo di difficoltà e di fatiche ma è anche, sempre, “fonte di gioia evangelica perché il Vescovo riceve dall’alto la chiamata del Signore, accoglie la potenza della sua benedizione ed è pienamente e totalmente al servizio della comunione degli uomini con Dio”. Quindi, il vescovo Gianni ha ricordato che, con l’imposizione delle mani, “consegneremo a te e alla tua paternità questo popolo caro al Signore perché tu… possa illuminarlo e guidarlo con il triplice compito di maestro, di santificatore e di pastore”.

I vescovi arrivati a Massa per partecipare alla cerimonia. Il vescovo Mario è al centro; al suo fianco è il vescovo Gianni, per oltre un anno amministratore apostolico della nostra diocesi (foto Walter Massari)

Quindi l’augurio che la comunità che “camminerà con te, pastore e padre, in spirito sinodale, nella continua ricerca della volontà di Dio e del bene di tutti, sia sempre animata dallo Spirito Santo, sia illuminata dalla sua luce e sorretta dalla sua forza”. Nelle frequenti visite fatte alla diocesi in questi mesi di attesa, ha aggiunto mons. Ambrosio, “osservando con gli occhi della fede e ascoltando tutti con spirito fraterno, ti sei reso conto che la vocazione-missione di pastore comporta un profondo cambiamento di vita”. Tuttavia, la voce che lo ha chiamato a questo nuovo servizio alla Chiesa per “pascere una porzione del suo gregge” è la stessa che “anni fa, ti ha chiamato e ti ha spinto a seguire il poverello di Assisi, ‘l’innamorato di Cristo’”.
Infine, l’affidamento di questo “compito di amore”, che il vescovo Mario si appresta ad affrontare, alla guida di “san Francesco che sapeva riconoscere Cristo nel Vangelo, nella presenza eucaristica, in ogni uomo e donna che incontrava, nei bisognosi e nello stesso creato” e alla “Santissima Madre di nostro Signore”, che “in questo mese di maggio preghiamo con particolare devozione e che a luglio sarà festeggiata a Pontremoli in ricordo del IV centenario del voto alla Madonna del Popolo” perché “aiuti questa comunità diocesana e il suo pastore a lasciarsi guidare dal Paraclito per accogliere la Parola di Dio e testimoniarla con la vita”.

Antonio Ricci