Tresana: il ricordo della tragedia del metanodotto

Cerimonia per ricordare i dieci anni dalla tragica esplosione

Il sindaco di Tresana, Matteo Mastrini, mentre inaugura il monumento che ricorda la tragica esplosione del metanodotto
Il sindaco di Tresana, Matteo Mastrini, mentre inaugura il monumento che ricorda la tragica esplosione del metanodotto

Un operaio morto, undici feriti, tre case distrutte e altrettante fortemente lesionate. è quello che provocò la tremenda esplosione che dieci anni fa scosse Tresana e la cui eco arrivò ben oltre i confini della Lunigiana. Una tragedia impossibile da dimenticare e che il Comune ha ricordato, commemorando le vittime. Le ferite di quell’esplosione provocata dal metanodotto sono impresse nella memoria e sulla pelle della comunità. In quel terribile incidente morì un operaio bulgaro, tre colleghi rimasero feriti insieme ad otto 8 civili. “Non vogliamo e non dobbiamo dimenticare – ha detto il sindaco di Tresana Matteo Mastrini, nel corso della cerimonia che ha visto l’inaugurazione di una targa che ricorda l’evento – . La nostra comunità si è ancora una volta dimostrata unita e solidale”. La tragedia è ancora nel cuore degli abitanti che improvvisamente credettero di ritrovarsi protagonisti di un film di guerra dopo un bombardamento al napalm. Prima un lugubre fischio poi un bagliore accecante precedettero il boato e le fiamme che raggiunsero quasi 200 metri di altezza. Le avvistarono a decine di chilometri di distanza in altri borghi montani della Lunigiana e in tutta la vallata del Magra.