
Un varo che però si terrà con 2 giorni di ritardo (domenica 16 gennaio) a causa di una piena del Magra che ha fatto crollare una piattaforma del cantiere. Intanto la minoranza contesta la scelta di non avere voluto realizzare il ponte provvisorio.
Slitterà di due giorni, da venerdì 14 a domenica 16 gennaio, l’inaugurazione del primo concio dell’impalcato metallico del ponte di Albiano Magra. Si tratta del posizionamento dell’intera campata centrale del nuovo ponte, lunghezza 102 metri con un peso di 500 tonnellate. Il ritardo del varo è dovuto alla piena del fiume Magra di mercoledì 5 gennaio che ha fatto crollare una piattaforma di cemento, quella che scende nelle acque. Piattaforma che, tra l’altro, è deputata a sorreggere i mezzi che dovranno posizionare la prima campata del nuovo ponte, quella centrale. Dopo i primi attimi di tensione, sembra comunque che il danno sia stato meno grave di quanto temuto e, sia pure con due giorni di ritardo, sarà possibile procedere all’inaugurazione dell’opera. Questo quanto emerso dall’analisi effettuata da alcuni dirigenti Anas che si sono recati al cantiere per verificare i danni, mentre era collegato telefonicamente il commissario straordinario per il ripristino del viadotto di Albiano, il dirigente Anas Fulvio Maria Soccodato.
E sul ponte di Albiano si è immediatamente aperta una dura contesa politica. Ad aprire il fuoco sono stati i cinque consiglieri della minoranza comunale di Aulla: Maria Grazia Lombardi, Monja Brunelli, Filippo Coppelli, Silvia Magnani e Arturo Andrea Demetrio. I consiglieri di opposizione accusano l’amministrazione ed in particolare il sindaco, Roberto Valettini, di non avere mai voluto prendere realmente in considerazione l’ipotesi di costruire un ponte provvisorio per permettere il transito ai cittadini. “Si è arrivati alla costruzione del ponte nuovo, solo e grazie al fatto che non abbiamo voluto quello provvisorio, ci ha spiegato il sindaco, come se l’uno escludesse l’altro. Ma è proprio così? E a quale prezzo? La scelta scellerata e fortemente voluta delle rampe sulla A15 in contrapposizione al ponte provvisorio – proseguono i consiglieri – è tutta del sindaco Vallettini, che, in nome della rapidità e del risparmio economico, supportato da architetti e ingegneri, ha perpetrato l’insana idea, ancor dopo il giudizio del Consiglio superiore dei lavori pubblici, accusando addirittura l’opposizione di travisare i documenti. Il tempo, però, è galantuomo. E quando non poteva più negare l’evidenza dei suoi errori, si è deresponsabilizzato, giustificandosi di aver voluto rispondere alla volontà di tremila firme”. Tutto questo ha portato “all’isolamento della frazione di Albiano con le frazioni vicine e con Aulla, legate fra loro da una rete di rapporti” quando “un ponte provvisorio avrebbe permesso, già dal novembre 2020, una quasi normalità”.
Inevitabile la replica del sindaco Valettini secondo cui dalle ricostruzioni della minoranza emerge “esclusivamente faziosità da parte di chi nulla ha contribuito nella risoluzione del problema che la comunità di Albiano si è trovata ad affrontare”, sottolineando come per l’ipotesi di costruzione delle rampe sull’A15 “i cittadini di Albiano raccolsero tremila firme e io, in qualità di sindaco rispettoso della volontà della comunità, mi adoperai per questa ipotesi di soluzione, che non avrebbe penalizzato né l’industria né il commercio né i bisogni della cittadinanza”. E Valettini esprime la sua piena contrarietà all’ipotesi di un ponte provvisorio che definisce una “scelta scellerata”. “Se avessimo avuto un posticcio, pericoloso, inidoneo ponte provvisorio che non volevano né cittadini, né lavoratori, né imprenditori – conclude il sindaco – non avremmo domenica prossima l’impalcato, struttura già definitiva per la realizzazione del ponte”. (r.s)