La Pontremolese tiene solo un tempo e va avanti di due reti, poi si fa rimontare e incappa nella sesta sconfitta consecutiva. Serricciolo in affanno, ci prova col Folgor Marlia, ma poi crolla. Solo quattro punti in tutto dalla Seconda dove il Mulazzo rimonta nel finale la Fivizzanese. La Filattierese si fa raggiungere dal Cerreto in pieno recupero, e mentre l’Atl. Podenzana va in bianco, per Monti e Monzone non c’è storia. In Terza in luce il Vallizeri che batte lo Spartak nello scontro clou di giornata. Bene anche la Villafranchese, mentre la Gragnolese interrompe la striscia positiva.
C’è solo da sperare che quanto un tempo accadeva nel mese di dicembre, ovvero che le nostre squadre andassero in una specie di letargo, tale di norma da compromettere, quasi sempre, tutta la stagione, si vada ad esaurire nell’uscente novembre, dal quale avanza solo un turno che vogliamo credere possa segnare la rinascita. In effetti, una situazione così catastrofica per le nostre squadre, impegnate ai livelli più importanti, non si verificava, crediamo, da tempi immemorabili e vedere il nostro calcio ridotto in questa maniera, cioè strapazzato in ogni dove senza che si intraveda un qualche margine di reazione, per chi come noi lo frequenta ormai da un paio di generazioni, è davvero mortificante. Ma è anche inutile piangersi addosso, semmai cercare di leggere la situazione, magari facendo anche i debiti scongiuri che, con i tempi che corrono, sembrano ridiventati di moda, in attesa che il clima cambi e finalmente si torni a vedere qualcosa di concreto che ci permetta di cambiare tono e tornare a sorridere. Cosa, come detto, al momento del tutto impossibile perché, basta dare un’occhiata al panorama e davvero il morale può scendere solo sotto i tacchi. Così, prendiamo atto che, dopo avere sognato per un lungo frangente che la Pontremolese avesse finalmente compiuto la svolta e potesse tornare a muovere la classifica, ci siamo dovuti arrendere di fronte ad un’evidenza inaspettata, ovvero che la squadra che fino a ieri aveva dato il peggio di sé nella prima frazione, dopo avere cambiato ritmo, commettesse lo stesso errore in avvio di ripresa per permettere al River Pieve non solo di rimontare ma di guadagnare quei tre punti che per l’una e per l’altra potevano rappresentavano una specie di ancora di salvezza. Così alla fine, dopo un breve sogno, a piangere restiamo noi, cui avanza la triste sorte di occupare, dopo sei sconfitte consecutive, la penultima piazza della classifica, ovvero quello spettro play out, bene che vada, che avevamo scongiurato fin dall’avvio di stagione. D’altronde, dopo quello che possiamo ritenere senza dubbio un nuovo record nella storia del club azzurro, sempre che la memoria non ci tradisca, ma certo siamo al limite, non potevano certo sperare di meglio. Quindi, lancia in resta, maniche da rimboccare e soprattutto, guardare avanti, perché il campionato è corto, ma i margini di recupero ci sono ancora tutti, bisogna però, cominciare ad aggiungere qualcosa a quei famigerati sei punti guadagnati nelle prime due giornate che si stanno rivelando una specie di maledizione inamovibile. Noi siamo certi, e non per scaramanzia, che quanto di buono la squadra ha nel suo insieme, molto presto uscirà ed allora potremo cominciare a parlare in modo diverso, ovviamente senza fare troppi sogni, se non quello di una salvezza anticipata.
Sulla falsariga degli azzurri si sta muovendo il Serricciolo che, pressato da problemi di organico, entra in difficoltà nonostante spesso riesca ad imporre il proprio gioco. Le lacune però emergono alla svelta ed anche un avversario non trascendentale come il Folgor Marlia è riuscito a comprendere i punti deboli della squadra di Chelotti per infilarvisi non appena possibile e poi schiacciare l’acceleratore quando il morale ormai era sotto i tacchi. Più che mai, in questo caso, vale l’ipotesi della crisi anticipata perché davvero non ricordiamo un Serricciolo così dimesso ed in posizione di classifica ad alto rischio come quest’anno. Chiaro che sarà necessario rivedere qualcosa anche in termini di organico perché perdere la nostra unica rappresentante in Prima, visto quello che sta accadendo in Seconda, sarebbe come dire che il movimento nostrano farebbe meglio ad attaccare le scarpe al chiodo. Ma anche qui non è il caso di drammatizzare prima del tempo perché non c’è dubbio che la qualità già vista, prima o poi verrà fuori e, magari senza grossi obiettivi, i problemi si dovrebbero risolvere. Chi continua a non convincere affatto, invece, è proprio la Seconda dove non riusciamo in nessun modo a fare quadrare il cerchio. Comunque sotto tono la Fivizzanese che ci mette del suo per buttare al vento una vittoria quasi fatta, lasciando al Mulazzo la possibilità di recuperare negli ultimi minuti il doppio svantaggio, quando il verdetto sembrava già scritto. Peccato e non peccato, a seconda della visuale, ma va da sé che il risultato non serve né all’una né all’altra, anzi complica ulteriormente le cose anche in termini di ambizioni. Costernante, poi, il risultato della Filattierese che tiene in mano il confronto con il Cerreto mancando in più occasioni l’opportunità di chiudere il conto, per farsi poi infilare ben oltre il novantesimo e rinviando a chissà quando la possibilità di rimettersi in corsa non certo per la vetta ma per un piazzamento un po’ più onorevole. Se pensiamo che il tutto è successo con l’ultima della classe, questo ci fa capire che le cose andranno sistemate nel breve altrimenti saranno guai. Solo un accenno poi al pari interno dell’Atl. Podenzana con il Lido di Camaiore che dice che le cose non sono ancora al posto giusto e quindi bisognerà attendere. Quanto alle altre, c’è ben poco da dire perché il Monti, dopo il vantaggio iniziale, si è fatto soverchiare dall’Atletico Carrara, a dire che non è più una questione di umore, ma una palese situazione di inferiorità tutta da studiare, anche in questo caso prima che sia davvero troppo tardi. Quanto al Monzone, parlare di ingenuità sarebbe pretestuoso perché non si può subire una squadra come il Ricortola a quella maniera e, dopo averla rimontata con merito, farsi rimontare, chiudendo qualsiasi spazio ad un recupero sul quale erano in molti a contare. Stando così le cose, si dovranno solo contare i pezzi del disastro probabile, per andare a rimpinguare una Terza che davvero non è il solo spazio nel quale dovremmo poterci confrontare con gli altri. E qui, torniamo ormai all’unico ritornello gratificante delle ultime settimane, anche se le delusioni non mancano. Se infatti il Vallizeri ha dato il meglio di sé per superare lo Spartak; se la Villafranchese finalmente si ricorda di essere stata per decenni uno dei massimi vertici del nostro calcio e va a vincere alla grande in casa del Tirrenia, che però è solo l’ombra di quello conosciuto, dall’altra parte la Gragnolese non conferma il suo buon momento e si fa superare, dopo il vantaggio iniziale, da un Attuoni che non a caso condivide il primato con il Vallizeri. Dato per disperso il Fosdinovo che non ha ancora timbrato il cartellino, davvero anche qui ci aspettiamo un colpo di fulmine che dica che qualcosa andremo a raccogliere altrimenti davvero non varrà neppure la pena di insistere.
Luciano Bertocchi