Settimana sociale: “La Chiesa ha bisogno di rinnovarsi dando ascolto a tutti”

Mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, ha concluso i quattro giorni della Settimana Sociale che si è svolta nel capoluogo pugliese sul tema “Il pianeta che speriamo”.

Taranto, 21 ottobre: Settimana sociale, inizio lavori – foto SIR/Marco Calvarese

Oltre 80 vescovi e più di 600 delegati e delegate hanno preso parte alla 49.ma Settimana Sociale dei cattolici italiani, che si è tenuta a Taranto. La scelta della città pugliese non è stata casuale: l’obiettivo degli organizzatori infatti era quello di gettare luce sulla tanto controversa questione del polo industriale ex Ilva e da qui ripartire con una nuova visione del mondo, dell’ambiente e della società che ci circonda.
Alle quattro giornate dal titolo “Il pianeta che speriamo. Ambiente, Lavoro, Futuro. #tuttoèconnesso”, era presente anche una delegazione della diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, guidata da mons. Giovanni Ambrosio, che si è detto orgoglioso di aver partecipato al convegno. Era composta anche da don Maurizio Manganelli, direttore della Pastorale Giovanile e Tutor di “Progetto Policoro” ed Elisabetta Guenzi, animatrice diocesana dello stesso progetto.

Il vescovo Gianni alla Settimana Sociale: “Da Taranto
l’impegno per guardare al mondo con più fiducia”

Mons. Ambrosio ha guidato la delegazione della nostra diocesi a Taranto

Nel corso della 49.ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, mons. Gianni Ambrosio, ha sottolineato che “è stata una esperienza molto bella quella della Settimana Sociale, in cui si riflette insieme sulla nostra casa, sulla terra e si pensa anche al futuro, non solo in termini di speranza, ma come qualcosa da costruire insieme: qui emerge la nostra grande responsabilità personale, ma anche delle nostre città e dei territori. Certamente parlando di futuro, non possiamo poi non parlare dei giovani.
Lo stesso cardinale Bassetti nella sua prolusione iniziale ha affidato questo impegno ai giovani perché lo accolgano e lo traducano in buone pratiche per venire incontro alle necessità dell’eguaglianza, della giustizia, della pace. Taranto è dunque un momento di fiducia e di speranza per guardare al futuro con maggior serenità”.

 

Taranto, 49a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Il card. Gualtiero Bassetti. Foto Siciliani-Gennari/SIR

Ad aprire i lavori della Settimana Sociale è stato il videomessaggio di Papa Francesco: “Il cambiamento epocale a cui stiamo assistendo – ha detto il Pontefice – esige obbligatoriamente una svolta. In queste giornate rifletterete su un tema molto importante, che riguarda il futuro nostro, Il pianeta che speriamo, un tema che, insieme alla speranza, esprime la voglia di riscatto, grida stili di vita rinnovati, in cui lavoro e futuro non siano in contrapposizione, ma in piena armonia tra di loro”. 
Un pensiero e un incoraggiamento è stato rivolto ai giovani, particolarmente numerosi all’evento di Taranto: “Insegnateci a custodire il Creato! Siete il presente, siete l’oggi del Pianeta, non sentitevi mai ai margini dei progetti o delle riflessioni. I vostri sogni devono essere i sogni di tutti, e sull’ambiente avete tanto da insegnare”.

Le conclusioni di mons. Filippo Snatoro. Foto SIR/Marco Calvarese

Il videomessaggio si è concluso con una “carezza”, che il Santo Padre ha dedicato a tutte le mamme e a tutti i papà, che hanno pianto e piangono per la morte e la sofferenza dei loro figli, causata dalle emissioni di fumi e gas inquinanti dell’ex Ilva. Anche a giudizio del card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, questo arduo compito spetta ai giovani: “Serve una profezia per il nostro Paese che sia anche missione per il futuro” ed i giovani devono essere promotori di questo cambiamento. Dello stesso avviso anche mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, il quale ha aggiunto che “la Chiesa Italiana ha l’importante responsabilità di tracciare una parabola, che non fronteggi l’emergenza della salute, dell’ambiente, del lavoro con rattoppi dell’ultima ora, ma che sia lungimirante e che ponga le basi di una crescita per le nuove generazioni”.

Il card. Bassetti pianta simbolicamente uno dei 25 platani nell’area verde del rione Salinella. Foto Siciliani-Gennari/SIR

Tra i messaggi iniziali immancabile quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Non è più accettabile immaginare una crescita legata alla distribuzione di beni, al consumo delle risorse naturali, allo sfruttamento di componenti della società umana… lo sviluppo deve comprendere un contrasto effettivo ad ogni forma di povertà, una riconciliazione con l’ambiente, una innovazione orientata al benessere umano e al rafforzamento del capitale sociale”.
La seconda giornata del convegno è stata dedicata alle cosiddette “buone pratiche”, ovvero azioni e comportamento messi in atto per migliorare la qualità della vita. La sessione ad esse dedicata è stata coordinata dall’economista e membro del comitato tecnico-scientifico della Settimana Sociale, Leonardo Becchetti: “Le buone pratiche di cui abbiamo sentito parlare coinvolgono un mondo abbastanza vasto di aziende, che cominciano a capire che coesione e sostenibilità ambientale sono fattori competitivi”. Secondo l’economista “uno dei messaggi fondamentali delle Settimane sociali è che non dobbiamo chiedere il cambiamento ai potenti, ma il cambiamento dobbiamo farlo noi; non dobbiamo lamentarci per quello che accade, ma dobbiamo ricordarci che siamo consumatori e risparmiatori e se certe cose accadono dipende essenzialmente dalle nostre scelte di consumo, mediante le quali possiamo far vincere le aziende responsabili”.
Protagonisti della terza ed ultima giornata di dibattito sono stati i giovani, che hanno sottoscritto e presentato il Manifesto dell’Alleanza, un “cantiere aperto”, che necessita dell’impegno di tutti. Prima della chiusura ufficiale dei lavori sono stati piantumati nel quartiere di Salinella venticinque alberi di platano, in memoria dei bambini vittime dell’inquinamento. Un gesto commuovente, che il cardinale Bassetti, durante la S. Messa di domenica 24 ottobre, celebrata nella concattedrale di Taranto, ha commentato: “anch’io ho lo stesso sogno di queste mamme: che crescano dei platani, degli alberi belli che diano ossigeno. Dare ossigeno vuol dire dare vita. Noi siamo figli che abbiamo tanto bisogno di chiedere perdono alla natura”.