
L’arrivo del nuovo gestore per ora non sembra avere portato risultati a Pontremoli. è arrivato un “cambio” in corso senza alcun confronto con la popolazione il non effettuare il “porta a porta” nel centro storico crea delle perplessità

La sensazione è di essere partiti con il piede sbagliato per quanto concerne la nuova raccolta di rifiuti, soprattutto a Pontremoli. Non c’è dubbio che era proprio la città del Campanone quella sottoposta alle maggiori novità dall’arrivo, dal primo gennaio, della società Ersu Spa di Pietrasanta, che regge il servizio nel territorio lunigianese per conto del gestore unico, RetiAmbiente Spa (società per azioni a capitale interamente pubblico con i soci che sono i Comuni stessi) per l’area dell’Ato Toscana Costa che comprende le province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno. Novità che si sono poi materializzate lungo il percorso, dapprima con il solo limitato cambiamento del luogo del conferimento di ingombranti e Raee, presso il Centro Intercomunale di raccolta di Boceda a Mulazzo. Poi dal primo di giugno sono arrivate le novità più consistenti. Ovvero che la raccolta “porta a porta”, oltre che per la plastica, incominciava ad essere operativa anche per la carta (il giovedì mattina) e il secco o Rur (rifiuto urbano residuo) o indifferenziato (il lunedì mattina). Peccato che di questa novità la cittadinanza sia stata informata solo tramite il passaparola. Nessuna comunicazione dal Comune, nessun incontro con la popolazione per preparare ad un passaggio, che non sarà epocale ma di cui, comunque, è bene che la popolazione sia informata in modo adeguato.

Tenendo conto, poi, che con il periodo estivo la città si rianima con la presenza di turisti e di chi ha la seconda casa. E se già la raccolta differenziata in Italia è un’autentica Babele di colori, orari, giorni, regolamenti, calendari diversi di città in città, con evidente smarrimento per chi arriva da fuori, il tutto si complica ulteriormente se gli stessi cittadini non sono preparati e soprattutto coinvolti. A questo aspetto si aggiunge l’ulteriore complicazione che il “porta a porta” non serve il centro storico dove la raccolta differenziata è di “prossimità” e, quindi, l’utenza conferisce le frazioni differenziate di carta, plastica e secco presso le consuete isole ecologiche localizzate nelle vicinanze, del centro storico, la sera precedente il giorno del ritiro. Per gli abitanti del centro storico è quindi un deciso passo indietro con una “doppia” beffa, da un lato non hanno la comodità del “porta a porta” e dall’altro ne hanno i vincoli, potendo conferire i rifiuti soli nei giorni stabiliti. Con evidenti disagi soprattutto per gli anziani e per le persone con fragilità. Ed anche l’annuncio dato da Ersu che stava incominciando a rimuovere in città i contenitori e i cassonetti destinati precedentemente alla raccolta del secco e della carta è, per ora, rimasta lettera morta, con i bidoni che in realtà stanno continuando ad essere riempiti dagli utenti e svuotati dai gestori, rendendo sostanzialmente quasi inutile, almeno per il momento, il passaggio del “porta a porta”. A queste si sono aggiunte le polemiche per il ritiro dei sacchetti presso le stanze del Teatro della Rosa: code chilometriche, attese lunghissime, con alcune persone che sono poi tornate a casa a mani vuote perché non avevano la delega dell’intestatario della Tari. Tanto che in alcune occasioni si sono vissuti anche momenti di tensione che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per placare gli animi. È ovvio che queste difficoltà non giustificano minimamente le discariche abusive che sono state segnalate in varie parti del territorio comunale e che purtroppo insistono anche in varie zone della Lunigiana. Gesti vandalici che danneggiano non solo il territorio ma anche l’immagine di un comprensorio che ha l’ambizione di essere un punto di riferimento per il turismo grazie anche alla bellezza dell’ambiente che lo circonda. (r.s.)