Pontremoli verso il voto in autunno

Chi sarà l’erede di Lucia Baracchini?

La situazione nei due schieramenti

Il parere di Jacopo Ferri (FI) e Patrizio Bertolini (FdI)

Nel Centrodestra, lavori in corso

Il capogruppo di maggioranza "Cara Puntremal", Jacopo Ferri
Il capogruppo di maggioranza “Cara Puntremal”, Jacopo Ferri

La data delle elezioni comunali, già rinviate la primavera scorsa, non è ancora stata fissata ma, a meno di nuovi rinvii, si svolgeranno entro la prima metà del mese di ottobre e Pontremoli è, con Bagnone, uno dei due comuni lunigianesi chiamati al voto. Dunque tempi ormai molto stretti, eppure tutto sembra sospeso in attesa di decisioni dentro e tra le coalizioni. Centrodestra da una parte e centrosinistra dall’altra, testa a testa tra due liste? Difficile a dirsi: per metà settimana (quando il giornale è già in distribuzione, ndr) era annunciato un vertice della attuale maggioranza. Non il primo, visto che di recente i consiglieri che sostengono l’amministrazione di Lucia Baracchini (al secondo mandato e non più ricandidabile) si sono espressi all’unanimità per la candidatura a sindaco di Jacopo Ferri, Forza Italia, attuale capogruppo di maggioranza. Il diretto interessato conferma, ma smentisce che una tale decisione sia stata presa: “Stiamo cercando altre figure per il futuro primo cittadino di Pontremoli e abbiamo contattato più persone”, non smentendo però che il suo nome resti una possibilità concreta, come peraltro quello del fratello Cosimo, esponente di Italia Viva, forza politica rappresentata nella maggioranza da Clara Cavellini. “Ci sosteniamo a vicenda, lui propone me e io propongo lui” risponde con una battuta, lasciando la sensazione che davvero tutte le opzioni sono sul tavolo, compresa quella che attorno al deputato si possa riunire un gruppo di persone in arrivo da altre esperienze politiche. E per la lista? “Parto dal presupposto che tutti gli attuali consiglieri possano restare – conclude – poi è normale che ci possano essere rinunce e nuove entrate, ma anche ruoli nuovi per coloro che in questi cinque anni non erano in Consiglio ma hanno collaborato attivamente”. E Lucia Baracchini sarà in lista per un posto da consigliere? “Lo spero: lei dice di no, ma io sto insistendo perché la sua esperienza è preziosa”. Ma la coalizione Forza Italia e Fratelli d’Italia allargata formalmente a Italia Viva che potrebbe portare voti dal centrosinistra sarebbe politicamente sostenibile? Jacopo Ferri è chiaro: “La nostra lista è antitetica alle forze di opposizione in Consiglio Comunale, quanto ad un eventuale allargamento sottolineo il fatto che non ci si può inventare un’alleanza a ridosso dell’appuntamento elettorale”.

Patrizio Bertolini, segretario comunale di FdI e presidente del consiglio comunale
Patrizio Bertolini, segretario comunale di FdI e presidente del consiglio comunale

Ancora più netto l’esponente di Fratelli d’Italia, Patrizio Bertolini, dal 2016 presidente del Consiglio Comunale. “Sono in fase di riflessione – spiega – ma posso anticipare che al 90% non mi ricandiderò, anzi sto cercando qualcuno che possa rappresentare la nostra forza politica in una eventuale lista di centrodestra”. Eventuale perché, come detto, è possibile che lo schema attuale si modifichi verso un accordo che preveda un ruolo di maggiore visibilità per Italia Viva al punto da esprimere il candidato a sindaco se ci fosse la disponibilità dell’on. Cosimo Ferri. Una ipotesi contro la quale emergerebbero alcune resistenze sia da sinistra che da destra, e Patrizio Bertolini è tra queste: “Ci sono esponenti che cercano di inserirsi nella maggioranza – spiega – e per quanto mi riguarda la cosa non è fattibile: non si può mettere tutto in un calderone pur di essere lì a gestire il potere”. “Una coalizione è tale se c’è coerenza: ho sollecitato da tempo un chiarimento che è sempre stato rinviato – continua il presidente del Consiglio Comunale – ma ora è arrivato il momento di decidere e di farlo con chiarezza”. “Per quanto mi riguarda – conclude Bertolini – in questi cinque anni ho fatto tutto quanto è stato possibile per andare incontro al bene e alle esigenze della nostra collettività. Non molto tempo fa tutti noi della coalizione di centro destra che sta governando Pontremoli abbiamo votato all’unanimità per la candidatura a sindaco di Jacopo Ferri, con il quale ho sempre avuto rapporti di fattiva collaborazione. Se venisse avanti un progetto politico diverso dal centrodestra chi lo avrà voluto lo porterà anche avanti, ma senza il mio supporto”. (Paolo Bissoli)

L’opinione di Elisabetta Sordi (Pd) e di Umberto Battaglia (L’Altra Pontremoli)

Nel Centrosinistra tensioni nel Pd

La consigliera Pd, Elisabetta Sordi
La consigliera Pd, Elisabetta Sordi

Non c’è dubbio che uno dei nomi “papabili” per la candidatura a sindaco della coalizione di centrosinistra per le prossime amministrative di Pontremoli sia il suo. E la consigliera comunale Pd, Elisabetta Sordi, non si nasconde, senza quindi il timore di uscire da questa fase, come recita il proverbio, da cardinale. Ma avverte che il percorso che porta alla scelta del potenziale primo cittadino è ancora lungo e soprattutto deve essere fatto assieme a tutti i componenti della coalizione “ci sono due o tre nomi in ballo per il ruolo di candidato sindaco ed alcuni sono intuibili – ci dice la consigliera – ma prima di arrivare a questa scelta l’importante è realizzare una coalizione solida e coesa, costruita attorno ad un programma condiviso per rilanciare la città”. Quindi, assicura la Sordi, “nessun candidato a sindaco imposto dall’alto o deciso nelle segrete stanze. Ma un percorso condiviso che vede coinvolti, non solo i partiti politici, ma tutte quelle forze che si ritengono alternative all’attuale amministrazione e alla sua storia politica. Solo al termine di questo cammino partecipato, verrà fuori il nome del nostro candidato assieme ai componenti della lista che lo sosterranno”. Non c’è dubbio, però, che il centrosinistra e soprattutto il Pd si presenti alla vigilia di questo voto amministrativo con delle forti tensioni interne che, come scritto anche nel pezzo a fianco sulle vicende del centrodestra, potrebbero avere delle ripercussioni anche sull’altro campo. Tensioni che sono emerse nel corso in uno degli ultimi direttivi del Partito Democratico in cui sono affiorate tre linee di pensiero: c’è chi poneva l’ipotesi di aprire un confronto di coalizione anche al di fuori degli abituali steccati del centrosinistra (posizione portata avanti dal gruppo di “Praticamente Democratici”); chi invece concentrava la sua attenzione nel coinvolgere in particolare “Italia Viva” (l’area rappresentata dall’ex consigliere comunale Enrico Petriccioli) e infine la posizione del segretario Francesco Mazzoni, con l’appoggio della stessa Sordi, che apriva ad un potenziale confronto con “Italia Viva” ma tenendo conto della presenza tra quelle fila di una figura ingombrante come quella dell’onorevole Cosimo Ferri. Il punto di compromesso raggiunto è stato quello di affidare al segretario provinciale Pd, Enzo Manenti, il tentativo di aprire un colloquio con il suo corrispettivo di “Italia Viva”, confronto che non si è mai avuto e che ha segnato subito la fine di questa potenziale apertura.

Il capogruppo Umberto Battaglia
Il capogruppo de “L’Altra Pontremoli”, Umberto Battaglia

La Sordi non lo confessa esplicitamente, ma dalle sue parole trapela che non sia affatto dispiaciuta di questo mancato accordo con Cosimo Ferri, che è teoricamente nelle file del centrosinistra, con la sua appartenenza ad Italia Viva, ma che per storia, vincoli famigliari e non ultimo l’aver dimostrato una notevole vicinanza all’attuale amministrazione, è molto più vicino al centrodestra. “Non c’è nessuna pregiudiziale né nei confronti di Ferri né di Italia Viva – assicura la Sordi – certo l’onorevole, dal mio punto di vista, per poter entrare nella coalizione di centrosinistra, avrebbe dovuto dichiarare in maniera chiara la sua totale distanza da come è stata amministrata la città in questi ultimi dieci anni”. Concetto condiviso da chi con il Pd divide il ruolo di minoranza in consiglio comunale ovvero il capogruppo de “L’Altra Pontremoli”, Umberto Battaglia, “certo con un’alleanza con Italia Viva si sarebbe partiti proprio male” sottolinea con un sorriso. Anche se il consigliere nella sua riflessione vola alto mettendo in chiaro che “quello di cui c’è bisogno è riavvicinare la popolazione alla politica. Dobbiamo ristabilire un filo diretto con i cittadini, ascoltare le loro istanze. Purtroppo a Pontremoli, in questi anni, si è andato troppo spesso alla ricerca del consenso senza costruire un progetto politico serio e credibile. A partire da chi ha governato per 30 anni questa città con risultati fortemente negativi. Perché si è cercato solo di mantenere il consenso senza avere un reale obiettivo di crescita di Pontremoli”. A questo si aggiunge “un metodo di governare senza mai un confronto ma imponendo l’arroganza del più forte”. Per questo sostiene, Battaglia, “la coalizione che stiamo provando a costruire con tutte le forze alternative all’attuale maggioranza deve fare del dialogo e dell’ascolto del tessuto cittadino la prima caratteristica. I nomi verranno dopo questo percorso; io mi auguro si vada a comporre una lista compatta e con un programma ben delineato, con tanti giovani che diano il senso di una volontà di rilancio della città”. (r.s.)

Share This Post