Mons. Silvani “Abbiamo ereditato una testimonianza di fede della quale essere degni”

A Fivizzano il Vescovo di Volterra ha presieduto la solenne celebrazione della S. Messa nella festa della Beata Vergine dell’Adorazione: “La nostra società deve riscoprire la gioia pienamente creativa del generare per uscire dalla tristezza di un mondo senza più figli”. La cerimonia dell’offerta della cera da parte del Sindaco Giannetti

I sindaci di Fivizzano, Giannetti, e di Casola, Ballerini, accolgono mons. Silvani

A Fivizzano la festa della Beata Vergine dell’Adorazione quest’anno è stata celebrata secondo i riti della tradizione; alle 10,30 di domenica 11 luglio, alla Porta di Sotto, Mons. Alberto Silvani, vescovo di Volterra, è stato accolto dal Sindaco di Fivizzano, Gianluigi Giannetti, e da quello di Casola Lunigiana, Riccardo Ballerini “con lo squillo delle chiarine, la dolcezza sonora dei flauti, il rullo dei tamburi, lo sventolio delle bandiere”. Dopo la declamazione, da parte del presidente della Pro Loco Gianluigi Guerrieri Cortesi, dello storico saluto di benvenuto e di accoglienza, si è formato un lungo corteo fino a piazza Medicea, dove si sono esibiti gli sbandieratori con numeri di straordinaria abilità.
Quindi è iniziata la celebrazione della Santa Messa, preceduta dal saluto ai presenti da parte di don Bernardo Marovelli, che ha accennato al grande sforzo, anche economico, richiesto dai lavori, ancora in corso, per il restauro e la messa in sicurezza della facciata e del campanile della prepositurale, ricostruiti nel periodo seguito al terremoto del 1920.
Erano cinque anni che mons. Silvani non tornava a Fivizzano, città da lui ben conosciuta anche perché vicina a Gassano, dove era stato parroco e dove, come ha ricordato nell’omelia, erano maturate iniziative e idee progettuali di grande interesse per la sua comunità parrocchiale, e non solo. Di Gassano era, secondo le sue probabili ricostruzioni, “Margherita la Caugliana”, la donna che, dopo 18 anni di profonda malattia, trascorsi a letto, riacquistò la salute, dopo esserle apparsa nel soffitto della sua camera l’immagine della Madonna della Ghiara, che avrebbe dovuto portarle Nicola Vaseschi, suo compaesano, al ritorno da Reggio dove si era recato per affari, ma che poi si dimenticò della promessa.

la Madonna di Reggio

L’evento miracoloso porta la data del 5 maggio 1596, pochi giorni dopo quello di Marchino, che, muto dalla nascita, riacquistò improvvisamente la voce. Da quel tempo ha inizio la grande devozione per la Madonna della Ghiara, la Beata Vergine china in adorazione del Figlio, immagine che Mons. Silvani porta incisa sul suo anello pastorale.
E la chiesa di San Jacopo e Antonio è diventata il santuario della B. V. dell’Adorazione, meta del pellegrinaggio di numerosi fedeli, soprattutto lunigianesi. Il commento al passo evangelico di Matteo sulla Natività di Gesù è stato incentrato sul senso e sul significato dell’adorazione, mediante la quale si giunge alla conoscenza e all’incontro con Dio, come avvenuto alla conclusione del cammino dei Re Magi, “che si prostrarono e adorarono”, non per sé, ma portando doni.
L’adorazione, infatti, è per servire, non per avere, per amare, non per inseguire gli idoli del mondo, oggi “sempre più dominato dall’oscurantismo”. Da qui l’invito di Mons. Silvani all’adorazione della Beata Vergine e ad inseguire, nella quotidianità della vita, le piccole e semplici cose e comportamenti ispirati alla sobrietà, una volta soddisfatti i bisogni essenziali, dell’acqua, della viabilità, delle cure… cui devono provvedere le Istituzioni.
Durante la S. Messa molto suggestivo è stato il momento in cui il Vescovo ha ricevuto dal Sindaco il cero votivo che l’Amministrazione comunale offre ogni anno alla chiesa per ringraziare il Signore dei doni ricevuti. Numerose sono state le persone che hanno assistito e partecipato alle cerimonie e ai riti religiosi.

Andreino Fabiani

Domenica 11 luglio una celebrazione nel solco della tradizione

Nel solco della tradizione la parrocchia di Fivizzano ha celebrato la festa della Madonna dell’Adorazione, conosciuta e invocata dal popolo come “la Madonna di Reggio”. La chiesa prepositurale per la diffusa e radicata devozione mariana, scaturita da quel 5 maggio 1596, a seguito della miracolosa guarigione da lunga malattia di Margherita ”la caugliana”, il 1° settembre del 1945 fu eretta a Santuario mariano diocesano dal Vescovo di Pontremoli mons. Sismondo.
La venerata icona della Madonna di Reggio è conservata sull’altar maggiore in un bel tabernacolo offerto dalla popolazione nel 1946. “Quem genuit adoravit” sono le parole che accompagnano da secoli chiunque voglia venerare e pregare davanti alla sacra icona della Madonna dell’Adorazione: fare sosta davanti a Maria è accogliere il suo invito per una vita di comunione con il Cristo Signore e di servizio ai fratelli. La festa è stata preparata da una serie di incontri di fede dedicati al S. Rosario, all’ascolto della Parola di Dio, alle SS. Messe e al ministero delle confessioni e, infine la S. Messa nella Cappella in Via Giulia dove si converva la memoria storica della singolare devozione alla B.V. Maria dell’Adorazione. Nel Santuario, tra sabato 10 e domenica 11 luglio sono state celebrate quattro Sante Messe, partecipate dai devoti provenienti da numerose località.
La S. Messa solenne delle ore 11 è stata presieduta dal Vescovo di Volterra S.E. mons. Alberto Silvani e concelebrata dal parroco don Bernardo Marovelli e da don Claudio Fresoli, con l’assistenza dei Diaconi Emilio Pancini e Graziano Nanti e il servizio di alcuni ministranti. Erano presenti anche i Sindaci di Fivizzano e Casola, essendo la Madonna di Reggio patrona del Vicariato, e l’amministrazione di Fivizzano, guidata dal proprio Sindaco, seguendo la tradizione secolare, ha fatto dono alla Madonna di un cero, per onorarla e ringraziarla della sua assistenza materna sul popolo.
Il canto durante la S. Messa è stato sostenuto dalla corale parrocchiale. Il parroco, all’inizio della celebrazione, ha rivolto il suo saluto a tutti e ha ricordato i lavori in corso che riguardano la torre campanaria della chiesa di Fivizzano e il consolidamento e restauro della facciata della stessa chiesa, opere resesi necessarie sia per il passare del tempo, sia per alcuni danni, seppur lievi, dopo le scosse sismiche del giugno 2013. I lavori sono stati resi possibili anche attingendo al fondo C.E.I. dell’otto per mille.
Lunedì 12 luglio alle ore 18 si è tenuta la S. Messa in suffragio dei Parroci e fedeli defunti.