Con i fondi dell’8xmille è stato rifatto il tetto e restaurata la facciata
La chiesa di Castelpoggio dopo i lavori di restauro realizzati con il contributo dell’8xmille
Se è vero che gli edifici ecclesiastici rappresentano un punto di riferimento per le comunità nelle quali si trovano, è anche vero che costituiscono un patrimonio fondamentale fatto di storia e cultura, che è doveroso conservare; sulla strada che da Carrara sale a Campocecina, si trova il paese di Castelpoggio (Casapoci nelle cronache altomedievali) dove nella chiesa parrocchiale, dedicata alla Natività di Maria Vergine e Sant’Antonio abate, grazie al contributo dell’8xmille, è stato rifatto il tetto e la facciata della chiesa, per un importo di circa 70.000 euro. Come sempre, l’intervento non copre interamente il valore dei lavori, ma una parte è lasciata a carico delle comunità parrocchiali per un senso di responsabilità verso i propri beni.
Nel 2020 dall’8xmille 630mila euro
per i beni culturali della nostra diocesi
La facciata della Pieve di Viano nella valle del Lucido
Una delle destinazioni dei fondi provenienti dall’8xmille è quella della tutela e del restauro dei beni culturali ecclesiastici. Le Diocesi italiane vengono così sostenute nella promozione di iniziative che abbiano come scopo la conoscenza, la tutela e conservazione dei beni culturali ecclesiastici, in special modo quelli legati al culto. Le finalità dei contributi sono varie, e spaziano dall’inventario informatizzato dei beni artistici e storici al censimento delle chiese, dalla dotazione di impianti di sicurezza al sostegno ad archivi, biblioteche e musei diocesani a interventi di restauro e consolidamento degli edifici fino al restauro degli organi a canne di interesse storico. Nella Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, nel 2020 sono stati erogati contributi per 630.000 euro, di cui 40.000 per archivi, musei e biblioteche, e 19.000 per la messa in sicurezza (allarmi e telecamere) di queste strutture. I beni culturali ecclesiastici rappresentano infatti un riferimento imprescindibile per le comunità di fedeli, ma costituiscono anche un patrimonio fondamentale per tutto il Paese, che merita di essere tutelato e valorizzato.
Ma la storia di questo piccolo paese che conta poco più di 200 anime, si è incrociata con il percorso di Michelangelo Buonarroti, che nei diversi soggiorni che lo portarono ai piedi delle Apuane a motivo dei preziosi marmi, venne ad abitare nel centro di Carrara. Narrano infatti le cronache, documentate nell’Archivio comunale di Carrara, che il giorno 22 aprile del 1521, davanti al notaio Perlanciotto, venne stipulato un contratto tra il Buonarroti e Jacopo Pollina di Castelpoggio, per l’acquisto di marmo, pari a 200 carrate per la somma di 100 ducati d’oro.
Quel blocco era destinato a diventare uno dei capolavori di Michelangelo, la Madonna Medici, conservata nella Sacrestia di san Lorenzo a Firenze. Ma i legami tra il Maestro e Castelpoggio vanno oltre. Secondo alcune fonti, l’artista fiorentino soggiornò in paese, in una casa posta nelle immediate vicinanze della chiesa parrocchiale, tanto da influenzare e dirigere le maestranze locali nella produzione di un bassorilievo in marmo, attualmente conservato all’interno dell’abside, raffigurante la Vergine Maria col Bambino.
Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica contribuisce alla tutela e alla valorizzazione di tante opere d’arte, perché lo stato di conservazione di numerose chiese è un problema aperto nella nostra diocesi, sia per la quantità e la diffusione dei beni culturali ecclesiastici sul territorio, sia per la carenza di risorse economiche, soprattutto per quello che ha rappresentato il terremoto del 2012 e del 2013 in termini di interventi economici sulle strutture. (df)