Il 3 e il 4 luglio appuntamento a Carrara, dove riposa l’ingegnere ucciso a Venezia dalle BR nel luglio 1981
L’Azione Cattolica diocesana commemorerà Giuseppe Taliercio, l’ingegnere direttore del Petrolchimico di Porto Marghera, sequestrato dalle Brigate Rosse e ucciso il 5 luglio di 40 anni fa, il prossimo 3-4 luglio, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Carrara, comune di nascita di Taliercio, che riposa nel cimitero cittadino di Turigliano.
Nato l’8 agosto 1927 da una coppia di commercianti di origini di Ischia, Giuseppe Taliercio studia prima al Liceo Scientifico “Marconi” di Carrara e si laurea in Ingegneria all’Università di Pisa. Parallelamente, è in parrocchia e in Azione Cattolica che perfeziona la sua crescita spirituale e umana. Del 1954 è il matrimonio dal quale nascono cinque figli.
Assunto in Montedison a Porto Marghera, ne diventerà successivamente direttore generale. La colonna veneta delle BR lo individuò come responsabile di alcune morti sul lavoro avvenute negli anni precedenti, che già costarono la vita ad un vicedirettore. Taliercio, tuttavia, non incarnava lo stereotipo del “padrone”. Al contrario, animatore della “San Vincenzo” aziendale, in anni di forte ricorso alla cassa integrazione, si occupava degli operai bisognosi, verso i quali manifestava un concreto interessamento con visite a domicilio e provvedendo in proprio alle eventuali necessità di ciascuno, come attestano diverse testimonianze.
Il programma della commemorazione
Sabato 3 luglio, alle ore 21, presso il giardino di Casa Pellini, in via Gino Menconi ad Avenza, presentazione del libro “I prigionieri”, di Pierluigi Vito, (Augh! Edizioni). Partecipano alla serata l’autore e il professore di diritto del lavoro Pietro Ichino. Modera il dibatto il giornalista e scrittore Giampaolo Simi.
Domenica 4 luglio, a Marina di Carrara, in Largo Giuseppe Taliercio, alle 10.30, commemorazione ufficiale nel 40° anniversario della morte. Al saluto del sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale, seguiranno gli interventi di Marco Leorin, presidente dell’Azione Cattolica diocesana, e di Cesare Taliercio, figlio di Giuseppe. Alle 11.30, nella chiesa della Sacra Famiglia in Piazza Menconi, l’amministratore apostolico celebrerà una S. Messa in suffragio
Il sequestro, gli stenti e i maltrattamenti terminarono con l’uccisione e il rinvenimento del cadavere nei pressi della fabbrica. Il 10 luglio, nella chiesa della Sacra Famiglia di Marina di Carrara si tennero i funerali alla presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Antonio Savasta, uccisore di Giuseppe Taliercio e responsabile di diciassette omicidi, divenuto collaboratore di giustizia, chiese il perdono alla famiglia con una lettera dal carcere inviata alla vedova: “Suo marito in quei giorni è stato pieno di fede, incapace di odiarci. Era lui che tentava di spiegarci quale era il senso della vita ed io non capivo da dove prendesse la forza per sentirsi così sereno. Lo so, questo non le restituirà molto, ma sappia che dentro di me è la parola che portava suo marito che ha vinto”.