Don Maurizio Iandolo: “La programmazione prosegue con impegno da parte di tutti”

Intervista al vicario diocesano per la pastorale

Don Maurizio Iandolo

Con l’arrivo dell’estate anche le attività pastorali, soprattutto in questo periodo di ripresa post-pandemia, subiscono modifiche e adeguamenti per venire incontro alle persone. La nostra diocesi, guidata dall’amministratore apostolico, mons. Gianni Ambrosio, prosegue spedita il cammino cercando di armonizzare da una parte il tempo dell’attesa per l’arrivo di un nuovo pastore e dall’altra l’attività ordinaria della Chiesa che si svolge nella cornice delle indicazioni date dal Papa e dai vescovi italiani. Papa Francesco, aprendo i lavori all’assemblea della CEI, ha rivolto ai vescovi alcune sollecitazioni, sul tema del Sinodo. “Direi che il Sinodo deve svolgersi sotto la luce di Firenze” ha dichiarato, riferendosi ai temi emersi durante il convegno ecclesiale del 2015. “Firenze – ha proseguito il Papa – è un patrimonio che deve illuminare questo momento, dall’alto in basso, e dal basso in alto, il popolo di Dio: la più piccola parrocchia, la più piccola istituzione diocesana, che si incontrano”; poi ha aggiunto “questo ci chiederà pazienza, ci chiederà lavoro, ci chiederà di far parlare la gente”.
Mossi da queste parole, abbiamo chiesto al vicario diocesano per la pastorale, don Maurizio Iandolo, di fare il punto della situazione nella nostra diocesi, illustrandoci difficoltà presenti e prospettive future. Don Maurizio, siamo ormai oltre la metà dell’anno pastorale, come sta procedendo il tuo lavoro di coordinazione?
Il mio lavoro di Vicario per la Pastorale diocesana non è semplice perché devo coordinare persone che manifestano una evidente auto referenzialità, dovuta al cosiddetto “abbiamo sempre fatto così” e “ad un non giustificato avvicendamento dell’incarico dopo due mandati”. In pratica le persone nominate restano sempre al loro posto. Forse anche per questo motivo avverto una grande fatica a lavorare insieme. Sembra che non ci sia una vera relazione fra le persone e, a volte, addirittura diffidenza. C’è tanta disponibilità ma poi quando li metti davanti a un progetto non sanno come interpretarlo, perché non è uscito dalla loro testa; tuttavia diversi passi avanti sono stati fatti e altri ne faremo.

Le proposte contenute nel piano pastorale elaborato dal vescovo Santucci, si sono trasformate in progetti? Ci riferiamo in particolare all’Anno della Famiglia, all’anno di San Giuseppe e ad altre.
Rispondo con il dire che i progetti vanno calati nella realtà, non come dei semplici eventi annuali ma all’interno di una precisa programmazione a lungo raggio dove tutti devono sentirsi coinvolti come Chiesa Diocesana… ci stiamo organizzando in merito.

In ordine alle “unità pastorali” a che punto siamo?
Questo argomento non può essere per adesso affrontato senza un Vescovo che ci creda e ponga degli obiettivi ben definiti e chiari per aiutare i Sacerdoti e le Comunità ormai stanche. Inoltre ritengo poco opportuno fare oggi delle nomine di sacerdoti per occupare un posto in una parrocchia pur urgente che sia, se non c’è un discernimento in merito alle unità pastorali future.

In questo periodo di attesa del nuovo vescovo non c’è il rischio di un eccessivo “attendismo” che, di fatto, rallenta alcune iniziative?
La programmazione pastorale va avanti con impegno da parte di tutti per cui non vedo questo eccessivo “attendismo”, anzi mi pare di scorgere diverse iniziative; alcune a volte molto libere senza un sano confronto con me, in certi ambienti ecclesiali, che avrebbero bisogno di maggior riflessione prima di essere intraprese.

Nel prossimo anno ricorrono due anniversari: 200 anni della erezione della Diocesi di Massa e 400 anni dal voto alla Madonna di Pontremoli. Quali iniziative saranno prese a livello pastorale?
Su questi argomenti ho mandato una lettera a tutti gli uffici pastorali diocesani affinché portino alla nostra prossima riunione del Coordinamento pastorale Diocesano del 19 giugno alcune  iniziative promosse dalle proprie consulte, è necessario che tutti diano il loro contributo concreto.  Su questi temi, il vicario informa che ci sarà, nei prossimi giorni un’ampia intervista che sarà messa on line sul canale YouTube della diocesi.

Renato Bruschi