Azione Cattolica: pronti a vivere la stagione sinodale della Chiesa italiana

AC ha celebrato la sua XVII Assemblea nazionale

Papa Francesco riceve in udienza i Membri del Consiglio Nazionale dell’ Azione Cattolica

Si è svolta, dal 25 aprile al 2 maggio, la XVII Assemblea nazionale dell’ Azione Cattolica Italiana sul tema “Ho un popolo numeroso in questa città”, che ha visto coinvolti più di 600 delegati della più importante e storica associazione laicale, provenienti dalle diocesi di tutta Italia.
È stata una assemblea molto particolare per tanti motivi. Il primo: è stata convocata con un anno di ritardo a causa del blocco di tutte le attività congressuali in tempo di pandemia. Inoltre, si è svolta completamente on line, dimostrando grande capacità di innovazione e adattamento e permettendo un franco dibattito assembleare anche a distanza. Infine, si è collocata in un momento in cui la Chiesa italiana si prepara a vivere il cammino sinodale di cui l’ Azione Cattolica è stata chiamata, per voce del card. Bassetti, a essere protagonista “con grande senso di responsabilità, comunione e serietà”. Nonostante la distanza, i lavori assembleari sono stati scanditi da un programma classico, pur se diluito in più giorni, con il saluto del presidente uscente Matteo Truffelli all’apertura dei lavori di domenica 25 aprile, seguito dalla presentazione del Documento assembleare, linea guida per il cammino associativo del prossimo triennio, ed una prima divisione in gruppi dei delegati per discuterne.

Il Papa ad una iniziativa di Azione Cattolica (Foto di repertorio)

Mons. Gualtiero Sigismondi, assistente generale dell’ Azione Cattolica, ha presieduto un significativo momento di preghiera la sera del martedì, in cui centrale è stato l’anno trascorso caratterizzato dalla pandemia, ricordando il ruolo profetico a cui i laici di AC sono chiamati per interpretare la storia alla luce della volontà di Dio. Poi, quasi come in una linea temporale mai interrotta, la serata di approfondimento e riflessione a voce alta di giovedì, dal titolo “Sulla stessa barca”, ha messo a fuoco una lettura della pandemia a partire dai quattro pilastri del rinnovato Progetto formativo dell’Azione Cattolica: interiorità, fraternità, ecclesialità e responsabilità.
È stato un momento in cui si è potuto riflettere e rileggere questo tempo proiettando lo sguardo verso il futuro grazie anche agli interventi di Alessandro Sortino, autore televisivo, e Lucia Vantini, vicepresidente del coordinamento delle teologhe italiane.
Dall’incontro con Papa Francesco si è percepita la portata di questo momento storico e del ruolo che può avere l’ Azione Cattolica, alla quale il pontefice riconosce quella “presenza fedele, generosa, responsabile” che spesso non si percepisce per lasciare spazio e “rumore” allo Spirito Santo; ma anche un forte richiamo alla responsabilità in quanto “palestra” di sinodalità, attitudine che “è stata e potrà continuare ad essere un’importante risorsa per la Chiesa italiana”.
Un dialogo schietto, sincero, che certamente non è finito, perché è il Papa stesso a dire: “Ma di questo parleremo un’altra volta, perché sarà troppo lungo” riferendosi ad alcuni pericoli insiti nel cammino laicale. Le sfide poste dal Papa non fanno paura all’ Azione Cattolica, come si intuisce dalle parole di Truffelli nella relazione di fine mandato, nella quale il presidente uscente ha toccato i tanti temi caldi attraverso parole chiave come fiducia, città, profezia, conversione missionaria, sinodalità.
Parole ricche di speranza e di impegno nel “continuare a formare e accompagnare tutti al servizio nella Chiesa e nel mondo”, con lo sguardo rivolto al futuro “per progettare un cammino diverso da quello che avevamo in mente fino ad un anno fa, provando a scorgere i sentieri che si aprono davanti a noi con la certezza che la nostra associazione avrà la passione, la creatività e la generosità che occorrono per poterli percorrere”.
Menzione speciale, nel lungo dibattito assembleare successivo che ha portato alla votazione in tempi record del documento assembleare, per l’ACR che ha saputo dare voce ancora una volta ai ragazzi capaci, con la loro schiettezza, semplicità ed energia, di risollevare ogni animo e insegnare a ciascuno come essere veri protagonisti nella Chiesa.
Un augurio va al nuovo Consiglio Nazionale, eletto per il prossimo triennio, che avrà il compito, parafrasando il titolo di questa assemblea, di aiutare l’associazione, guidata dallo Spirito, ad incontrare il “popolo numeroso” che il Signore ha nelle nostre città e nei nostri paesi, a ogni latitudine del nostro Paese.

Gioia Marazzini
delegata dell’AC diocesana