Nato il 21 maggio 2001 con decreto presidenziale
Esattamente 20 anni fa nasceva, per decreto dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco–emiliano. Nel corso degli anni, lo sviluppo socioeconomico sostenibile del territorio ha assunto valenza significativa, nella consapevolezza che la tutela della natura è legata all’uomo e ai suoi stili di vita. Da subito è stato avviato un percorso di partecipazione che ha coinvolto le comunità del Parco, i residenti, i portatori di interesse che hanno a cuore il destino di codeste vaste aree. Un’azione capillare che ha interessato i Comuni, anche della Lunigiana, arrivando alle frazioni più piccole e lontane, con l’intento di raccogliere spunti e soluzioni ad hoc per la costruzione della banca dati. Il suddetto Parco è, poi, entrato, a pieno titolo, a far parte della Rete delle riserve “Uomo e Biosfera – Mab – Unesco”, il 9 giugno del 2015.
L’area coinvolta ha una superficie di oltre 230mila ettari racchiusa, quasi in un cerchio, intorno al tratto crinale tosco – emiliano che va dal passo della Cisa a quello delle Radici. Dalle cime si aprono suggestivi panorami, praterie, brughiere, boschi di faggio e conifere, torrenti, laghetti e ricca fauna diversificata. Ma il nostro Parco non è soltanto una riserva naturale, ma laboratorio finalizzato al decollo di quello sviluppo economico che tutti abbiamo a cuore. Sappiamo bene che l’Appennino soffre di una pluriennale emorragia di risorse umane. Oggi, pur disponendo più che nel passato, di beni materiali, di infrastrutture, di servizi esso è più povero di relazioni umane e culturali. Ciò è tanto più vero quanto più ci si allontana dalle pianure e ci si avvicina ai crinali. Cento anni, e oltre, di emigrazione rappresentano una costante storica, il primo problema di fondo. In occasione del 20esimo compleanno è stata realizzata una dettagliata mappa riportante le infinite collaborazioni. Un collage di foto interessanti, e non solo, che narrano gli sforzi e gli impegni condivisi onde sviluppare energie positive e calare concreti progetti.
“Abbiamo fortemente voluto un documento importante, asserisce il presidente Fausto Giovanelli, per far capire che il Parco non è soltanto un’estensione geografica, ma, in primis, una rete di connessione, di relazioni umane e di collaborazioni da cui sgorgano idee. Un occhio di riguardo è sempre stato rivolto all’educazione e alla formazione dei giovani, con al centro la crescita della coscienza civica. Le scuole, di ogni ordine e grado, hanno dato, sotto la guida dei docenti, risposte sollecite aumentando il raggio delle iniziative che han prodotto buoni frutti. Allo stesso modo imprenditori, operatori dell’enogastronomia, produttori agricoli, imprese forestali … garantiscono l’espandersi di iter a vantaggio della vasta collettività. Per cui, con soddisfazione, diciamo che il Parco è una grande galassia sempre in movimento per allargare e raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Insieme si migliorano le cose affinché il Parco sia davvero Ente Nazionale di fatto, non solo di nome. Giusto, allora, alzare lo sguardo a quel futuro che è ragionevole prefigurarsi considerando l’Appennino con le sue ricchezze peculiari, non chiuse in sé, bensì all’interno del “Sistema Italia”. Per affrontare le continue sfide, le nuove difficoltà e le dovute opportunità. Ed allora “Buon compleanno, Parco!”.
Ivana Fornesi