Niente vaccini ai non prioritari negli ospedali di Pontremoli e Fivizzano

Una scelta discutibile: ad Aulla l’unico centro per le vaccinazioni di massa della Lunigiana

Un momento della vaccinazione
Un momento della vaccinazione

Ottenere la vaccinazione contro il Covid-19 nei presidi ospedalieri di Pontremoli e Fivizzano? Per chi non rientra nella categoria dei cittadini ad elevata fragilità non è possibile. Ad una campagna vaccinale, quella toscana, contraddistinta da lentezze, inefficienze e scelte politiche che hanno sollevato critiche ad ogni livello si aggiunge, sul piano locale, anche questa discutibile scelta. Il grado di capillarità del piano di vaccinazione della Regione dipende dalla condizione dei cittadini: le persone che hanno problemi di deambulazione – sia over 80 che estremamente fragili – ricevono la vaccinazione a domicilio. Quella vaccinazione degli ultraottantenni procede da tempo presso gli studi dei medici di famiglia o altre strutture rese disponibili dalle Asl o dai comuni; i soggetti individuati tra le categorie estremamente fragili sono vaccinati negli ospedali di Pontremoli e di Fivizzano. Infine, le categorie professionali prioritarie (forze dell’ordine, personale scolastico e mondo della giustizia) sono state vaccinate al Distretto sanitario di Aulla.

Proprio quest’ultimo sito è l’unico centro vaccinale lunigianese per tutti gli altri cittadini: al momento i nati tra il 1941 e il 1951, ma la platea sarà destinata ad ampliarsi. Una meta, quella di Aulla, non comodissima per chi arriva dalle zone più periferiche della Lunigiana – non dimentichiamoci che in questa prima fase parliamo di persone tra i 70 e i 79 anni – ma che crea ai cittadini un problema importante: la procedura di prenotazione sul portale internet regionale permette a tutti i toscani la scelta del centro vaccinale della regione nel quale recarsi. Per i lunigianesi che non trovano posto ad Aulla in tempi ragionevolmente rapidi quindi, l’alternativa non è, come verrebbe naturale pensare, uno dei due ospedali della vallata, ma il nuovo hub vaccinale allestito nei padiglioni della fiera di Carrara: oltre 60 km da Zeri, per esempio, o quasi 50 da Casola. Se poi ad Aulla almeno il 30% dei prenotati – questo il dato dichiarato ad un quotidiano locale da Amedeo Baldi, direttore ad interim della Società della Salute – provengono da fuori Lunigiana, la trasferta a Carrara (o ancora più lontano) è una scelta obbligata, come possono testimoniare già molti lettori che in questi giorni ci hanno segnalato la cosa. Perché gli ospedali di Pontremoli e Fivizzano non sono stati individuati dal management sanitario regionale come centro vaccinale con la stessa risolutezza con cui, durante l’ondata epidemica dello scorso autunno, furono parzialmente svuotati per istituire nuovi reparti Covid, nonostante le inadeguatezze strutturali dei plessi e la preoccupazione di popolazione e istituzioni? L’istituzione di un solo centro vaccinale in un territorio così ampio, non solo determinerà una maggior lentezza della vaccinazione in una delle aree della Toscana dove l’epidemia ha colpito di più, ma è un nuovo preoccupante segnale di mancanza di attenzione verso la Lunigiana e le aree interne della regione. (Davide Tondani)

Ma sui disagi la politica locale tace…

Angelo Zubbani
Angelo Zubbani

Oltre alle scelte manageriali adottate dalla Asl Nord-Ovest, sul piano vaccinale c’è anche un altro livello da prendere in considerazione: quello politico. Le scelte operative delle Asl, infatti, vengono comunicate e discusse con la conferenza zonale dei sindaci del territorio di Massa Carrara e l’assemblea dei soci della Società della Salute della Lunigiana, che comprende tutti i sindaci dell’area. Proprio quest’ultima, lo scorso 12 febbraio, si è riunita alla presenza del consigliere regionale Giacomo Bugliani e dell’ex sindaco di Carrara Angelo Zubbani, consulente per le vaccinazioni del presidente della Regione Giani, proprio per affrontare la tematica della campagna vaccinale. Al termine di quell’incontro fu annunciata la decisione di istituire in ogni comune della Lunigiana un presidio per la vaccinazione contro il Covid-19, senza alcuna specificazione di chi sarebbe stato effettivamente vaccinato in queste strutture. Non è facile capire se i sindaci in quell’assemblea hanno effettivamente deliberato di fare vaccinare nei presìdi comunali solo gli over 80 e i soggetti ad elevata fragilità, come sta effettivamente avvenendo, o se invece era loro intenzione convogliare in queste strutture la maggioranza della popolazione: il comunicato ufficiale era molto vago e, a distanza di un mese e mezzo, nonostante i disagi che stanno emergendo in conseguenza dell’istituzione di un solo centro vaccinale ad Aulla, si riscontra un insolito silenzio.

Nessun amministratore o partito politico si è ancora espresso: non quelli che non perdono occasione – talvolta in modo pregiudiziale – per denunciare la Toscana matrigna nei confronti dei lunigianesi – al punto da costruire su questo una campagna elettorale come quella delle ultime regionali – ma nemmeno quelli che, in virtù delle affinità politiche con Firenze, sono usi a difendere l’operato della Regione, a tranquillizzare, a promettere il loro impegno per sistemare le cose. Mentre la conferenza zonale della Piana di Lucca, preoccupata per l’andamento della campagna vaccinale, per bocca del sindaco del capoluogo Alessandro Tambellini ha chiesto la convocazione della conferenza dei sindaci della Asl Nord-Ovest con la partecipazione dell’assessore regionale alla salute Bezzini per avere informazioni dettagliate sul piano delle vaccinazioni, correggere le criticità che si sono palesate in questi mesi e fornire un’adeguata informazione alla popolazione, in Lunigiana tutto tace. Evidentemente il problema non è valutato come tale. (d.t.)

Il Comunicato dei capigruppo di Pontremoli

Jacopo Ferri, capogruppo di maggioranza in consiglio comunale a Pontremoli e segretario provinciale di Forza Italia
Jacopo Ferri, capogruppo di maggioranza in consiglio comunale a Pontremoli e segretario provinciale di Forza Italia

A scostarsi dal silenzio registrato nel panorama politico lunigianese sul tema delle vaccinazioni sono stati i capigruppo dei tre gruppi politici presenti nel consiglio comunale di Pontremoli. Con un insolito documento che unisce maggioranza e opposizione, Jacopo Ferri (Cara Puntremal), Francesco Mazzoni (Open Pontremoli) e Umberto Battaglia (L’altra Pontremoli) chiedono all’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini e alla direttrice generale dell’Asl Nord-Ovest, Maria Letizia Casani, che “non temporeggino ed allestiscano subito un centro vaccinazione a Pontremoli che (…) possa contribuire ad accelerare la campagna vaccinale limitando al massimo i rischi, i disagi ed i costi connessi al forzoso spostamento dei cittadini”. Il ritardo con il quale il documento è stato pubblicato rispetto ai tempi delle determinazioni dell’Asl e la mancata proposta di utilizzo delle strutture ospedaliere sono forse gli aspetti meno rilevanti. Sorprende come un documento che non porta la firma del sindaco ma di semplici consiglieri comunali contenga l’affermazione “il Comune di Pontremoli è pronto a mettere a disposizione luoghi idonei ed ogni supporto necessario”, soprattutto se si osserva che la sindaca, come membro dell’assemblea della Società della Salute, ha condiviso l’impianto del piano vaccinale approntato per la Lunigiana.