Intanto sono stati vaccinati i medici di famiglia. Ancora tempi incerti per la popolazione. Chiuso per tre giorni il Tifoni
Prima la buona notizia: i medici di famiglia di Pontremoli sono stati vaccinati. In settimana, infatti, hanno ricevuto – chi in loco, chi a Massa – la seconda dose del farmaco “Comirnaty” prodotto e distribuito da Pfizer-BioNTech. Poi la notizia neutra: non ci sono grosse novità per l’avvio della fase che prevede la vaccinazione della popolazione con più di 80 anni: alcune regioni hanno fatto partire la procedura di prenotazione, mentre in Toscana si aspetta il “via libera” nei prossimi giorni per una fase che prevede le prime dosi iniettate ai pazienti a partire dal 15 febbraio. Ma non a tutti gli ultraottantenni: a quanto pare, vista la scarsità di dosi di vaccino, inizieranno le somministrazioni solo a coloro che non possono muoversi da casa e che sono già inseriti in un percorso di assistenza a domicilio o sono in lista per entrare nelle Rsa: in Toscana sono quasi 400mila persone. Per il momento i medici di famiglia non sono stati coinvolti: è possibile che ciò avvenga nel futuro, quando saranno disponibili dosi sufficienti dei vaccini che non richiedono conservazioni a temperature troppo basse e potrà partire la vaccinazione di massa. Per il momento resta l’incertezza e la sensazione di tempi che si allungano.
Ora la cattiva notizia: il contagio non si ferma, anzi torna a mordere anche in Lunigiana e Pontremoli non fa eccezione. Prima alcuni contagi tra la popolazione adulta, poi nei giorni a cavallo tra gennaio e febbraio sono stati individuati alcuni focolai negli istituti scolastici cittadini: alunni e insegnanti delle scuole materne, delle elementari e delle medie positivi agli esami per l’individuazione della presenza del Covid. Tanto che la sindaca, Lucia Baracchini, con una delibera ha a disposto la sospensione delle attività didattiche in presenza fino a sabato 6 febbraio nella scuola Primaria I.C. Giulio Tifoni. In qualche caso la positività è emersa con i test rapidi effettuati tra sabato e domenica in piazza della Repubblica, gli altri sono stati accertati con l’attività di tracciamento avviata dall’ASL dopo i primi casi conclamati. “Solo nella giornata di lunedì ho firmato 18 certificati di quarantena – spiega il dott. Paolo Arrighi, coordinatore dei medici pontremolesi di Lunigiana Medica – questo per evidenziare che sono davvero tante le persone costrette in casa e che il numero dei positivi potrebbe aumentare. Si tratta di piccoli ‘cluster’, ma da tenere sotto controllo; per fortuna l’Ufficio Igiene dell’ASL si è mosso tempestivamente e ha tracciato bene i positivi e i loro contatti”. Il Comune di Pontremoli ha proseguito anche questa settimana lo screening con i tamponi antigenici rapidi in Piazza della Repubblica: mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 17; sabato dalle 14 alle 17; domenica dalle 9 alle 11,45. Il tutto con prenotazione obbligatoria allo 0187.4601235 (lun-sab 9-13). Ma su questo tipo di tamponi i medici evidenziano ancora alcune perplessità: “non vogliamo demonizzarli – spiega Arrighi – ma bisogna ricordare che sono utili se utilizzati nei tempi giusti, altrimenti l’eventuale responso negativo ha una bassa affidabilità. Infatti sono nati per testare i soggetti asintomatici tra il 9° eil 10° giorno dal contatto con un positivo. Comunque so che il Comune di Pontremoli e gli operatori sanitari coinvolti forniscono le informazioni adeguate e necessarie”. Paolo Bissoli
La sindaca Baracchini: “Serve più collaborazione tra ASL e Comune e tempi più veloci per i test”
La sindaca Lucia Baracchini, difende la campagna di screening che il Comune ha avviato nelle scorse settimane e che continuerà fino ad esaurimento dei tamponi acquistati: “Si tratta di test che forniscono indicazioni molto utili – spiega – come dimostrano i casi positivi accertati la scorsa settimana. Certo sarebbe necessario che poi l’Asl garantisse tempi più rapidi per i tamponi di controllo”. Per la prima cittadina di Pontremoli la situazione che richiede la maggior attenzione è naturalmente quella che si è creata nelle scuole cittadine: all’inizio della settimana erano positive due maestre e altrettanti alunni, ma per altri si attendevano i risultati. Alto il numero dei soggetti in quarantena: tre classi con relative famiglie, ma anche molte insegnanti: solo al “Tifoni” sono undici quelle costrette a casa. “Per la Scuola bisogna creare un canale di tracciamento privilegiato con tempistiche adeguate – spiega Lucia Baracchini – perché se le quarantene non scattano subito si crea un effetto domino all’interno dei plessi. Per questo da tempo chiedo tempi più veloci per l’effettuazione dei tamponi e per il responso, maggiore collaborazione tra ASL, Società della Salute e Comune”. (p. biss.)