Fratres: nonostante l’anno difficile tiene il livello di donazione del sangue

I donatori riceveranno il vaccino anti Covid subito dopo le categorie prioritarie. “Il 2021 sarà l’anno del rilancio” dice il presidente provinciale Albericci

I donatori Fratres di Bagnone al centro trasfusionale dell'ospedale di Pontremoli
Donatori Fratres al centro trasfusionale dell’ospedale di Pontremoli (foto d’archivio prima delle limitazioni imposte dal Covid)

Lo abbiamo scritto in occasione del bilancio annuale dei Fratres di Pontremoli e lo ribadiamo adesso, facendo il punto della situazione dei donatori a livello provinciale. Il 2020, come tutti sappiamo, è stato un anno particolare e difficile, e di conseguenza non può essere giudicato con gli abituali standard dei bilanci dei dodici mesi. E quindi le 2.594 donazioni effettuate (di cui 1.897 di sangue intero e 697 di plasma) complessivamente dai vari gruppi Fratres del territorio, devono essere viste come un mezzo miracolo, in un contesto tanto difficile. Certo sono numeri che comunque rappresentano un calo rispetto al dato del 2019 (2.960 complessivi di cui 2.109 di sangue intero e 569 di plasma) ma ora ci si augura di cambiare marcia e di riprendere con forza il cammino.

Festa Fratres Bagnone: Alberto Alberici
Il presidente provinciale dei Fratres Alberto Albericci

Questo almeno è l’auspicio di Alberto Albericci, presidente provinciale del Gruppi Fratres “nel 2021 bisognerà tornare a far crescere la freccia della produzione, sia per i globuli rossi che per il plasma, servono impegno, coordinazione nelle Associazioni e programmazione. Il tema del plasma iperimmune ha fatto scoprire a molte persone il ‘mondo’ del plasma. La speranza è che ora questa consapevolezza si traduca in un aumento di questo tipo di donazioni, fondamentali per molte categorie di pazienti”. Un’attesa che sembra confermata dal fatto che comunque, in questa difficile situazione, ci sia stato un aumento delle donazioni di plasma rispetto al 2019. Dato che non è riuscito ad evitare, come detto, il calo complessivo ma che testimoniano come ci sia stata una maggiore attenzione verso questa tipologia di donazione.

Fratres: i dati della raccolta 2020
Fratres: i dati della raccolta 2020

Del resto anche lo stesso Albericci sottolinea come il 2020 “tutto sommato presenti un bilancio accettabile, se consideriamo le difficoltà sopraggiunte a causa della pandemia, sia sul piano psicologico dei donatori sia sul piano organizzativo e strutturale per l’intero sistema Trasfusionale”. Tornando al rilancio auspicato per il 2021, non c’è dubbio che in quest’ottica possa essere di grande effetto la notizia che i donatori riceveranno il vaccino anti Covid-19 subito dopo le categorie prioritarie. Risultato ottenuto, dopo che il Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani Sangue ha scritto più volte al Direttore Generale della Prevenzione della Salute, Giovanni Rezza. Il vaccino rappresenterà una doppia tutela, in primis per il donatore, di conseguenza per i suoi congiunti, ma anche per assicurare le scorte di sangue necessarie per le terapie trasfusionali che avvengono quotidianamente. La scelta di poter vaccinare i donatori in maniera successiva al personale sanitario e alle persone più deboli è una scelta che dimostra consapevolezza del fondamentale ruolo rivestito dai donatori stessi. Quindi teoricamente già ad aprile, a condizione che i vaccini siano disponibili, potranno iniziare le vaccinazioni per i donatori. “La vaccinazione per i donatori – sottolinea Albericci – è necessaria per mantenere lo stato di buona salute e continuare a donare sangue. I donatori sono stati ritenuti dei possibili testimonial dello stile di vita sano, ma anche il fattore rischio ha influito molto. La proposta è stata avanzata motivandola anche con lo scopo di permettere loro di condurre uno stile di vita meno rischioso nella comunità dove vivono e lavorano. La vaccinazione è l’unica strada per uscire da questo blocco sociale e di tutte le nostre attività”.

(r.s.)