A nulla è servito il tentativo di salvarlo con il trasferimento della sede ad Aulla. Solo 4 iscritti ed il corso è di fatto abolito. Polemiche sulla gestione della vicenda con il sindaco Giannetti che si difende “ho messo in campo ogni tipo di iniziativa per salvarlo”

L'istituto Pacinotti a Fivizzano
L’istituto Pacinotti a Fivizzano

Il corso Socio-sanitario del “Pacinotti-Belmesseri” non ce l’ha fatta a raggiungere il numero minimo di iscrizioni per poter formare una classe prima. A nulla è servito l’estremo tentativo dell’Amministrazione di Fivizzano di salvarlo con il trasferimento della sede ad Aulla. Evidentemente non è la collocazione a determinare le scelte degli studenti e delle loro famiglie, ma la specificità del corso, che richiede una predisposizione a svolgere l’attività a cui prepara. Non ha invertito la tendenza a rivolgersi ad altri Istituti, alcuni anche lontani dai paesi di residenza o, addirittura, fuori provincia, neppure la quasi certezza di trovare l’occupazione al termine degli studi, che, grazie agli interventi di Regione e Asl, qualificano professionalmente i diplomati ad utilizzare l’ampia offerta di cui la Lunigiana dispone, più volte ribadita da Dirigenti scolastici e Amministratori dei vari Comuni. Non ha avuto effetto neppure l’appello della ministra Lucia Azzolina a privilegiare le scuole del proprio territorio. Solo quattro le iscrizioni alla scadenza del 25 gennaio.

Il sindaco di Fivizzano, Gianluigi Giannetti
Il sindaco di Fivizzano, Gianluigi Giannetti

“A questo punto anche il trasferimento di sede decade e sulla carta il corso rimane a Fivizzano”, ma di fatto sarà abolito, ha dichiarato la dirigente scolastica Lucia Baracchini. La vicenda ha ancora una volta suscitato un vespaio di polemiche, con accuse e controaccuse fra il Sindaco e le opposizioni. Gianluigi Giannetti non ci sta ad essere definito “l’affossatore degli Istituti fivizzanesi, avendo messo in campo ogni tipo di iniziativa a loro difesa, compresa quella per il Socio-sanitario”, ha scritto in una nota, rivendicando provvedimenti, come il pacchetto scuola, adottato anche al di là delle competenze comunali, che ha ricevuto apprezzamenti e attenzione anche da ambienti fuori regione. Non è dello stesso parere l’opposizione, in particolare Alternativa per il futuro, che con un documento di Alessandro Domenichelli ha riaffermato il convincimento che si poteva fare di più, meglio e in tempi più opportuni. C’è da dire che anche altri Istituti lunigianesi hanno lamentato difficoltà nella formazione e nel mantenimento di alcune classi e questo induce a riflettere che forse è giunto il momento di ripensare alla riorganizzazione e alla collocazione dei vari poli scolastici, in un’ottica comprensoriale che tenga conto anche delle aree marginali e valuti l’opportunità di percorrere strade nuove, non in sostituzione, ma in complementarietà con gli indirizzi attuali. Ci vorrà tempo. Le volontà e le aspirazioni di molti giovani, però, andranno già oggi disperse, se non si provvederà da subito a creare un sistema di trasporti decente, che non li costringa a stare in viaggio più ore che in classe. All’Unione di Comuni e alle Istituzioni interessate il compito di adoperarsi ad affrontare tutte queste problematiche, che investono il futuro dei nostri studenti.

Andreino Fabiani